Prima di tutto i fatti, come sempre: estate scorsa freddina, direi anzi molto più che freddina. Ed umida. Lo abbiamo notato tutti. Non sono bastate le azioni da guastatori in rete dei soliti noti, sui media, per convincere con la propaganda che faceva caldo anche se in realtà noi tutti abbiamo sentito e provato il contrario. Tra i riferimenti assoluti c’è stato anche “l’esperto Gozzini”, toscano del consorzio LaMMA, con la sua famosa uscita di qualche mese fa che “l’Afa che durerà tre mesi“… poi invece… (vedasi sotto)
Oggi siamo ad inizio Ottobre 2025 e da fine settembre scorso addirittura fa proprio freddo. Altro che prolungamento d’estate! E’ proprio freddo! Abbiamo già la neve in mezza montagna!
Insomma, facciamola facile: il Green è stato – e sotto certi versi ancora è – uno strumento per imporre un cambio del modo di vivere e consumare della nostra società, soprattutto in Europa. Dunque viene usato regolarmente sui media per tale fine, ad esempio fermando i consumi di un certo tipo ed attivarne altri.
Peccato che la Cina oggi produca praticamente tutti gli intermedi climatici Green usati in primis dall’Europa, pannelli ed auto elettriche sui tutti. Parimenti, peccato che l’Europa necessiti affrancarsi dall’economia del petrolio, una risorsa che che non ha, tranne che in Italia e dintorni (questo capita quando i giacimenti petroliferi britannici, quelli del Brent, si sono appena seccati, che caso).
In molti si chiedono cosa volesse intendere il vulcanologo Mario Tozzi con questa sua brillante deduzione sotterranea/sottoterra, applicata però all’atmosfera…
Dunque, saltando alle conclusioni, è diventato interesse americano preminente, da superpotenza, non dare seguito alla truffa climatica, truffa intesa quanto meno per come ce l’hanno imposta i media, vedasi spigolature di cui al seguito. A partire dal professor Mann, sconfessato dalle Corti Canadesi (vs. prof. Ball) con l’Hockey Stick Graph mai spiegato nella genesi: sembra chiaro che il riscaldamento supposto da CO2 non abbia il senso che i media gli hanno dato.
Ciò accadeva circa 10 anni dopo dopo l’infamante caso del Climagate in cui dati statistici universitari si scoprì erano stati manipolati per supportare artatamente la causa del riscaldamento climatico, nell’era green di Barack Obama, il Telegraph fu molto preciso nelle sue conclusioni.
Nel senso, seguendo una tesi ripetutamente enunciata sul nostro sito, riteniamo sia arrivato prima il riscaldamento climatico, vedasi ad esempio con l’insufflazione antropogenicamente voluta, in alta troposfera, di aerosol solforati da jet fuel altrettanto solforati, eventualmente metallizzati in post combustione; insufflazione che blocca i raggi infrarossi (IR) in uscita dall’atmosfera di notte (come sopra indicato) in forza di un accumulo di vapore acqueo in quota. Ma non gli UV in arrivo dal sole di giorno.
Dunque, a ruota, le soluzioni al problema, soluzioni socio economiche, su tutte l’auto green.
Solo poi – in ultimo – via calcoli da molti ritenuti farlocchi, si ribaltava il problema sull’eccesso di CO2 in atmosfera, usata come giustificazione per il riscaldamento, sebbene lo spettro della CO2 venga saturato, alle concentrazioni in atmosfera, a brevissimo giro come effetto riscaldante, oltre ai 400 ppm l’effetto diventa risibile, vedasi grafico sopra (…).
Dunque arrivando alla follia futuribile di proporre di chiudere la cosiddetta Infrared Window atmosferica; data dal fatto che scaldando l’atmosfera, ossia scaldando il pianeta, secondo la legge di Planck, il picco di energia emesso dalla terra, quello notturno, parlo di picco energetico spettrale (chimica fisica, vedasi oltre) si abbassa come frequenza. Ossia sposta tale picco nello spettro dove non esiste alcun gas che limita l’uscita dall’atmosfera dei raggi IR notturni, dentro appunto la suddetta Infrared Window, Gaia – si sa – si autocompensa. E qualcuno sembra voglia interferire, con Gaia…
Il segreto delle notti calde e tropicali e la truffa climatica Green
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All’epilogo, abbiamo il solito Bill Gates, secondo alcuni quasi fosse un pasdaran della distruzione dell’Umanità per come l’abbiamo da sempre conosciuta (non necessariamente secondo noi), a proporre di insufflare in stratosfera (non più in alta troposfera) aerosol o addirittura elementi riflettenti come diamanti, di fatto perenni a tale quota, a seconda delle scuole di pensiero, che alla fine non farebbero altro che potenzialmente chiudere tale Infrared Window causando danni immani alla vita umana terrestre…
Come penso avete ben capite, tutto questo alla nuova amministrazione USA non va bene, il Green da pasdaran non va bene.
Paesi che bloccheranno per legge la vendita di auto termiche dal 1935
Ed ecco quindi che Trump ed i suoi tecnici super specializzati, non come in Europa che vanno al potere i raccomandati, sembra stiano facendo la guerra al Green a livello globale.
Ad esempio – forse, immaginiamo, … – limitando fortemente gli additivi che arrivano in Europa per influenzare il clima? Chissà… Perchè, si sa, i motori dei jet sono fatti in larghissima parte con tecnologia USA. Memento che solo le aziende che producono tali motori possono autorizzare il tipo di combustibile utilizzato, se no al primo incidente aereo sono guai per chi ha derogato da tale utilizzo prescritto di jetfuel, ad esempio…
Certo è – un dato di fatto – che le sovvenzioni green in USA con Trump sono state tagliate quasi nella loro totalità.
Trump taglia i sussidi Green. Punto
Sia quel che sia, abbiamo due fatti incontrovertibili: l’inverno del COVID di qualche anno fa, quello senza aerei causa lockdown, ossia senza contrails (scie di condensazione dei jet), fu freddissimo e nevosissimo. Non fu un caso.
Idem, altro fatto, quest’anno abbiamo avuto una estate fredda ed un autunno ancora più freddo, con Trump al comando assoluto delle operazioni in USA.
A ciò, aggiungiamo, riteniamo ci sarà un prossimo inverno parimenti freddo e nevoso: tranne questa che è una previsione, ma previsione alla stregua delle due previsioni precedenti diventate poi realtà (non c’è il due senza il tre), ci troviamo dunque nell’obbligo di valutare i fatti, attendendo gli eventi.
Fatti che sembrano cozzare con la propaganda mediatica imperante: è infatti importante usare un metodo per analizzarli, i fatti. Rispetto alle troppe parole.
Di mezzo, lo sappiamo, ci sono tante, troppe parole. Della serie, chi sa tace. Chi non sa, straparla.
Spigolature varie…
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Ad esempio, andrebbe ricordato che detto riscaldamento climatico, per come ce l’hanno imposto i media, passa dallo studio della chimica-fisica. Non della mera fisica. No, ad essere precisi tutto diparte proprio dalla chimica-fisica. Che è una brutta bestia, difficile da capire ed analizzare.
Il problema della chimica-fisica è appunto che – credetemi – è davvero un bestia molto complessa; perchè unisce due argomenti molto ostici ai più, la chimica e la fisica, incluso lo studio degli spettri di emissione ed assorbimento elettromagnetico anche da conformazione 3D delle molecole. Spiegando dunque ex ante gli effetti sugli assorbimenti energetici spettrali molecolari. La chimica fisica in breve è “la branca della chimica che studia le leggi fisiche che sottostanno ai processi chimici, ovvero studia il dettaglio dei processi chimici considerando molecole e atomi come sistemi fisici. Classiche aree di lavoro della chimica fisica sono la termodinamica, la cinetica chimica, la meccanica quantistica e la spettroscopia”
Dalla definizione data, semplicemente tratta da Wikipedia, capite subito alcune cose:
- la chimica fisica è un sottoinsieme della chimica, che applica la fisica, non viceversa;
- lo studio dell’atmosfera vede i fisici in prima fila, non i chimici nè gli ingegneri;
- da ciò si deriva ad esempio che scuole di studio universitario come la vulcanologia difficilmente studiano la chimica-fisica, quanto meno non approfonditamente come ad es. i chimici o gli ingegneri chimici, vecchio ordinamento per altro (…).
Di fatto la chimica-fisica conformazionale (molecolare), facilmente derivabile dall’immancabile “Atkin’s Physical Chemistry” (Atkins De Paula Keeler, capitolo 11, “Molecular Strettroscopy”) spiega direi molto bene – sebbene solo per gente che ne capisce almeno un poco – come la CO2 non possa avere tutto l’effetto che i media vorrebbero convincerci avere, in termini di assorbimento energetico spettrale. Fatto per altro dimostrato dalla saturazione molto rapida degli spettri alla concentrazione presente in atmosfera, vedasi anche il grafico precedentemente illustrato.
Recenti studi, da noi citati nella nostra sezione Clima ed Economia e Clima (dove si trovano numerose fonti di analisi), spiegano precisamente quanto indicato qui: la tesi del riscaldamento climatico da CO2 fa acqua da tutte le parti.
Anche perchè – si noti – maggiore CO2 in atmosfera causa maggiore crescita degli alberi, che “mangiano” CO2. Non a caso Donald Trump, nel suo primo mandato, aveva promosso il piano “mille miliardi di alberi” da piantare, sebbene tutti abbiano fatto finta di non vederlo…
Parimenti, la CO2 sarebbe più propriamente da ricercare – a fronte di un riscaldamento climatico antropogenico apparentemente VOLUTO ED INNESCATO DALL’UOMO via insufflazione di aerosol solforati in alta troposfera – nel riscaldamento antropogenico stesso! Nel senso, il più grande deposito di CO2 terrestre sta negli oceani. E un aumento della temperatura di detti oceani, causa manipolazione climatiche sovrastanti il pelo d’acqua, determina una minore solubilità dei gas negli oceani. Liberando CO2.
Ecco dunque spiegato forse l’arcano.
Come dicevamo prima, in questo preciso contesto non si danno fonti, le fonti sono già state date nelle sezioni del nostro sito citate sopra, sul ns, sito, nelle sezioni indicate (Clima ed Economia e Clima)
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La cosa che fa specie è che, a dirla tutta, scavando bene in rete, sembra esista una sorta di team affiatato molto ben posizionato a livello mediatico che sembra spingere a tutta birra pro-riscaldamento climatico antropogenico causato dalla CO2: mi riferisco ad esempio all’esperto Gozzini, del consorzio LaMMA Toscana, con un filo rosso che lo lega al meteorologo Giulio Betti, fino a poco tempo fa preminente in rete con le sue tesi pro-riscaldamento climatico ben riassunte in un suo libro, citato sotto in immagine [Giulio Betti (Fiesole, 1980) è meteorologo e climatologo presso l’Istituto di Biometeorologia del CNR e il Consorzio LaMMA (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale), al LINK].
Questo per dire che, nel caso – come riteniamo più che probabile – il riscaldamento climatico andrà in cantina a breve a forza di constatazioni fattuali (alcune università USA, Yale su tutte, si sono espresse in modo chiaro sugli effetti di riscaldamento climatico delle contrails solforate insufflate in alta troposfera), starà alla società civile, ossia a noi tutti, chiedere conto delle previsioni fatte in passato. Statene certi che nel caso lo faremo, di persona, ai convegni.
Deve infatti essere chiaro che la torre d’avorio della scienza deve essere NON ANEDDOTICA, ossia bisogna provare le tesi fino ad oltre ogni ragionevole dubbio, questo è il metodo scientifico da Boyle e dalla Royal Society in avanti, ben spiegato per altro dal grandissimo Nobel Prize Kary Mullis in un suo bellissimo libro, intendiamo come approccio pratico, versione 1.0.1. (LINK).
Nel senso, sta a noi della società civile fare domande, precise, circostanziate, mirate. E chiedere risposte precise ai supposti esperti. Appunto, NON risposte aneddotiche. E non sottrarsi alle risposte, in forza di una novella forma di lesa maestà vestita da scienza elitaria. Rispondere con celia pure non vale, per uno scienziato almeno.
Così restiamo, in attesa di verificare se davvero avremo un inverno freddissimo in Europa, cosa che riteniamo molto ma molto probabile. Anzi, ce lo attendiamo, circa da febbraio scorso. Poi, nel caso, inizieremo a fare domande, ufficiali. Agli esperti o supposti tali.
MD