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Home » Il disastro del Covid-19 nelle RSA lombarde, è forse una vicenda più ampia di quanto possa sembrare?

Il disastro del Covid-19 nelle RSA lombarde, è forse una vicenda più ampia di quanto possa sembrare?

Pepito Sbazzeguti by Pepito Sbazzeguti
28 Marzo 2022
in L'Italia che si rompe
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Il disastro del Covid-19 nelle RSA lombarde, è forse una vicenda più ampia di quanto possa sembrare?
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Ad oggi risulta un totale di circa 3500 decessi tra gli ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali della Lombardia, a fronte di circa 35000 decessi legati, in Italia, al virus Sars-CoV-2. Su tale tragedia sono in corso delicate indagini che potrebbero chiamare in causa direttamente la Regione Lombardia. Vediamo da dove è partito tutto ciò, fino a parlare di come gli effetti del Covid-19 siano stati utilizzati strumentalmente da una fazione politica ben identificabile, per rilanciare istanze autonomiste/secessioniste. L’8 marzo 2020, la Regione Lombardia emana la Delibera di Giunta Regionale n. 2906, ai fini della gestione dell’emergenza sanitaria ed in particolare della carenza di posti letto; essa dispone che alcune categorie di pazienti Covid vengano trasferite nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. Si trattava di persone:

  • con compresenza di più patologie, stabilizzata;
  • con necessità di ossigenoterapia con flusso < 4 litri al minuto;
  • con assenza di febbre da 3 giorni;

Esaminando alcuni dati di sintesi, in agosto dicemmo che l’età media dei deceduti per il covid 19 è 80 anni, che più dell’80% dei deceduti aveva 2 o più patologie pregresse e che circa il 50% dei decessi è avvenuto proprio in Lombardia. Considerato il profilo dei soggetti più colpiti, non si può escludere che su tali dati complessivi abbiano proiettato degli effetti proprio le scelte compiute dalla Giunta Regionale della Lombardia, con la DGR 2906 dell’8 marzo 2020. In effetti, sappiamo che sono state avviate più inchieste riguardanti i decessi per Covid-19 in Lombardia, tra cui una riguarda specificamente le RSA e, sembra, specificamente la DGR citata. Tenete a mente che il numero di 3500 decessi nelle residenze per anziani della Lombardia, ammonta a circa il 10% dei decessi totali per Covid-19 in Italia (circa 35000), i quali risultano pertanto tragicamente concentrati nelle RSA lombarde.

Perché si sono concentrati nelle RSA? C’era un ceppo del virus particolarmente aggressivo? C’erano focolai diffusi? Entrambe le cose?

Vi domanderete perché si mostra questa proporzione, di circa il 10%, tra decessi nelle RSA e decessi totali in Italia. E’ perché in un altro paese, gli USA, nelle residenze per anziani si è verificato qualcosa di molto simile a quanto descritto per la Lombardia. In particolare in soli 5 stati: California, Michigan, New Jersey, Pennsylvania, New York, sono morte 26000 persone nelle residenze per anziani, una quota che ammonta a circa il 13% dei decessi per Covid-19 degli USA (un totale di circa 194000 persone, mentre si scrive). In rete, sono circolati estratti dagli atti dei 5 governatori – tutti democrats – degli Stati in questione; a differenza delle scelte di altri Stati, in questi 5 con il marchio democrat le case di cura per anziani sono state obbligate ad ospitare pazienti Covid: Pennsylvania Michigan New Jersey California New York Tra le notizie più inquietanti circolate sulla questione, spiccano le seguenti:

  • Il governatore dello Stato di New York, Cuomo, si è distinto per la veemenza con cui ha imposto che le “nursing homes”, accettassero pazienti Covid;
  • un funzionario che si occupa di salute pubblica, in Pennsylvania ha tolto la madre dalla casa di cura, agendo proprio mentre il numero dei decessi saliva; ciò dimostra la piena coscienza rispetto a quanto stava accadendo.

Come era prevedibile, i democrats nelle cui file militano tutti e 5 i governatori degli Stati citati, hanno poi passato mesi ad accusare Trump per la gestione dell’epidemia. Essa è diventata un argomento utilizzato per attaccare il presidente in corsa per la rielezione…al pari del presunto “russiagate” (inesistente), delle sommosse BLM (finanziate da Open Society Foundation), ecc. Non deve stupire che anche negli USA, le autorità competenti abbiano avviato indagini. Scopriremo presto se da parte dei decisori, riguardo alle “nursing homes” negli Stati USA citati, sono state messe in atto condotte dolose, ovvero se le decisioni che hanno portato ai tragici esiti descritti, sono state assunte nella piena consapevolezza e coscienza delle conseguenze, le quali sarebbero quindi state volutamente perseguite (negli USA la fattispecie potrebbe rientrare tra quelle più gravi inerenti l’omicidio). Si dirà….negli USA i governatori democrats potrebbero avere avuto una “agenda” nascosta, imposta sfruttando l’emergenza sanitaria (es. spingere il voto postale facilmente esposto a brogli, annullare attraverso il lockdown gli ottimi risultati economici di Trump, impedirne i comizi ed i rallies elettorali…) in Lombardia certamente no ! Eppure, a seguito del blocco delle attività connesso al lockdown, quando si è verificata l’emergenza economica…il sistema politico lombardo è letteralmente impazzito nel richiedere la secessione o, come subordinata, la rinuncia da parte dello Stato centrale al c.d. residuo fiscale regionale. Si tratta della differenza tra tutte le tasse raccolte in un territorio e la spesa pubblica che in esso viene eseguita: in pratica è la somma di tutte le tasse che una volta raccolte dal territorio regionale, vengono spostate per essere spese altrove, transitando attraverso le amministrazioni centrali. Se torniamo indietro nel tempo, scopriamo che Maroni, nel 2017 dichiarava pubblicamente di “aver chiesto a 3 governi di trattenere il residuo fiscale della Lombardia, inutilmente”. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un vero e proprio diluvio di richieste e pressioni in merito, specie da parte della Lega Nord… …e casualmente (?!), proprio dopo l’emergenza Covid – sembra che si arriverà ad attuare una forma di autonomia fiscale a favore delle Regioni più ricche: es. Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. https://m.dagospia.com/torna-l-autonomia-roma-dimenticata-ma-non-era-il-governo-piu-centralista-della-storia-246668 La sequenza di eventi e coincidenze osservati sin qui, a chi scrive pare inquietante: sarebbe semplicissimo interpretare tutto come una catena di fatti che, oltre ad essere catastrofici, (ipoteticamente) potrebbero apparire come in qualche modo connessi. Oltretutto, da anni l’EU promuove ed appoggia per il Nord Italia l’autonomia macroregionale, la stessa forma di autonomia verso cui il sistema politico lombardo si è orientato con veemenza nel periodo post-emergenza sanitaria da Covid. Il fine dell’EU è quello di erodere “dal basso” la sovranità nazionale, mentre l’EU stessa annichilisce i poteri degli Stati-Nazione “dall’alto”. Il tutto secondo l’agenda globalista, che ha per scopo la dissoluzione di ogni capacità residua – da parte degli Stati nazionali e delle democrazie – di governare gli effetti negativi della globalizzazione economico-finanziaria (es. deflazione salariale perenne, islamizzazione, immigrazione incontrollata). C’è un punto su cui vale la pena focalizzare l’attenzione per avviarci alle conclusioni, riguarda proprio il tema da cui siamo partiti. La Regione Lombardia, dopo la citata DGR 2906/2020, ricevette una levata di scudi dagli operatori del settore, che oltre ad enormi preoccupazioni, rappresentarono pubblicamente una situazione “operativa” a dir poco tragica: nelle RSA si lavorava senza dispositivi di protezione individuale adeguati e senza la necessaria separazione fisica tra ospiti contagiati e sani. La Regione, per difendersi ha affermato che la decisione relativa ai trasferimenti di pazienti Covid nelle RSA, fu proposta dai tecnici. Ma una Delibera di Giunta è la compiuta espressione della volontà politica dell’esecutivo regionale, come dimostra il fatto che le rimostranze dei tecnici del settore – che si opposero fermamente già in marzo ai trasferimenti di pazienti Covid nelle RSA – furono ignorate per circa 3 mesi, fino a giugno. Su quale base si ignorarono gli allarmi, se non secondo una decisione politica, difesa strenuamente anche di fronte a tragiche evidenze ed all’opposizione dei tecnici e degli addetti “in prima linea”?

In giugno, dopo 3 mesi dalla DGR 2906/20.

Sin qui, abbiamo descritto ed esaminato quello che potrebbe essere, alla fin fine, davvero solo un “film”… Attendiamo gli esiti delle indagini per trarre delle conclusioni, chiarendo però da subito un punto: se dalle inchieste in corso negli USA ed in Lombardia emergeranno responsabilità penali caratterizzate da dolo o da colpa grave, potrebbe divenire difficile negare l’esistenza di uno schema comune, tra quanto avvenuto nelle RSA lombarde e quanto avvenuto nelle “nursing homes” gestite dai 5 governatori democrats USA, le cui amministrazioni sono finite sotto la lente del Department of Justice. E qui è il caso di fermarsi, non si può andare a dire oltre (…). Il motivo ha a che fare con la matematica: qualora presso il DOJ negli USA e nelle procure del Nord Italia si arrivasse a conclusioni simili, quale sarebbe la probabilità che sia casuale l’analogia (in Lombardia e nei 5 stati USA gestiti dai democrats) tra le scelte politiche iniziali – il portare i malati Covid nelle residenze per anziani – e gli eventi osservati in conseguenza – tra cui la tragica scomparsa di migliaia di persone anziane, in una condizione di panico di massa? PS

*****

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