La desecretazione degli atti dei servizi USA in Italia, che come primo referente hanno sempre l’ambasciatore in loco, non lasciano adito a dubbi: Enrico Mattei era fascista convertito dopo l’8 settembre, come buona parte di chi ci legge.
Forse andrebbe aggiunto che Mussolini era a letto con gli inglesi della Sinclair Oil, ossia di Churchill, prima di essere eliminato cancellando i documenti compromettenti che aveva al seguito (…).
Si cambia la storia, una puntualità terrificante con l’arrivo del nuovo governo ex MSI
Si, perché la fine della WWII coincide con l’inizio del processo di annichilimento dell’Impero britannico da parte USA, per sostituirlo con nuovi pesi, avversario – Londra – sempre considerato colonialisticamente anti storico a Washington. Dunque o stavi con gli inglesi, post guerra, o stavi con gli americani.
Edgardo Sogno certamente, e molto probabilmente anche Cefis, erano filo inglesi, aiutati fin dall’inizio della guerra contro l’Italia, ovvero contro la Germania, da Churchill.
Gli Usa arrivarono solo dopo Pearl Harbour, ma con un enorme vantaggio: i mafiosi d’America, la Tammany Hall, che erano con loro. Dunque anche Lucky Luciano, i Buonanno, i Genovese e Joe Adonis, poi rimpatriato in Italia fu residente in via Albricci, a Milano. Addirittura l’Enciclopedia Treccani scrive su dei sospetti che addirittura Bernardo Mattarella, padre di Sergio, fosse mafioso, potete leggerlo da voi sul sito dell’Enciclopedia (Castellamare del Golfo è la patria di Joe Buonanno, il padrino dei padrini, la cui biografia è assolutamente da leggere, credetemi…)(cfr. “fu sospettato di essere tra i «referenti nel rapporto tra la DC e la mafia» quale si venne definendo dal secondo dopoguerra (Craveri, p. 324).”, LINK).
Questo per farvi capire quale fosse il formidabile asset che ebbe l’America post bellica nel controllo dell’Italia rispetto a Londra, che in fondo erano e sono gli oriundi (…).
Resta che Mattei fu iscritto al partito fascista, documentato, dunque non è uno scoop quello di Repubblica su Mattei fascista che “compro’ il titolo di generale del CLN dalla DC”, sia direi via Don Sturzo (mai dimenticare Fiorello La Guardia, e pure La Pira, …) siculo e sempre filo USA. Direi anche che tale interpretazione semplicemente metterebbe a posto quasi tutti i tasselli.
Curioso per altro che il Corriere della Sera abbia cercato di rinnegare tale articolo. E che Dagospia, un outlet di certe attività romane in continuazione di Pecorelli, proprio oggi cerchi di negare i documenti ufficiali USA, vedasi oltre.
Resta l’incapacità dei raccomandati Italiani ad interpretare la realtà è la storia in senso intelligentemente critico, d’altronde al Corriere come in tutti gli apparati italiani, la meritocrazia resta un miraggio, sigh…
Quello che intendo dire è che è chiaro ai non fessi che Mattei usasse metodi ed aderenze fasciste all’ENI, ma il suo operato fu di assoluto successo ed a vantaggio del Paese. Punto.
Non c’entra fosse fascista, visto che purtroppo il fascismo ai tempi era come il COVID oggi, la scusa per tutti mali (dopo il 1945, ndr).
In realtà quanto andrebbe detto chiaro – FINALMENTE – è che il fascismo ha un credito con la storia, in quanto NON tutto il fascismo fu deleterio, direi anzi il perfetto contrario.
Fatta la tara del contesto storico, il fascismo fu evoluzione, sotto molti aspetti, anche sociale se volete, certamente economica, di costume/cinema/Cinecittà e scientifica (…). Oltre ad aver risollevato l’Italia post WWI, direi che fu il primo grande paese Europeo a rialzarsi. Il cabinet di regia del Duce aveva per altro enormi cervelli, da far invidia, oggi, a chiunque! Lo stesso Enrico Fermi e Guglielmo Marconi, pensate…
Il disastro avvenne con le leggi razziali tedesche imposte da Hitler all’Italia, con la dichiarazione di guerra alla Francia e soprattutto con la guerra civile in Italia post 1943, per colpa di un Mussolini irriconoscibile e rabbioso che non voleva mollare il potere: quello fu si’ il vero disastro italiano!
Anzi fu proprio la guerra civile italiana l’epitaffio del fascismo, epilogo tragico negato guarda caso da quelli come il Corriere della Sera, oggi, che ai tempi erano a letto coi nazisti nel nord Italia, con la Decima Mas basata a Milano e con quelli che oggi sono i referenti della Lega in Lombardia (…).
Quello che resta per noi umili spettatori della storia è che Enrico Mattei resta un eroe italiano, che come la stragrande maggioranza dei suoi compatrioti era vicino ad ideali fascisti quando tutto andava bene. Aggiungendo che egli peri’ per uno scontro tra poteri anglo-francesi ed americani a cui egli era più legato, un retaggio di sponda dell’operazione Paperclip che salvo’ molti nazisti, forse…
Le date per altro della morte di Mattei dicono molto, per gli eventi ben descritti nel bellissimo libro su Gladio del prof. svizzero Daniele Ganser, che ebbe come mentore una spia inglese storica da noi intervistata (…).
Anche Cefis, il nemico di Mattei, lui vero cattolico e partigiano, va forse rivalutato, non essendo lui il cattivo per antonomasia, forse. Magari si capisce anche perché il capitolo 18 del libro “Petrolio” venne rubato dalla casa di Pier Paolo Pasolini appena dopo il suo assassinio (ancora oggi manca): potrebbe aver voluto dire la stessa verità enunciata da Repubblica negli scorsi giorni ma evidentemente i tempi non erano maturi.
Ovvero, anche la citazione di Churchill su troppi italiani passati nottetempo dal fascismo all’antifascismo (post 8.9.1943) in fondo poteva essere/era un messaggio in codice/una minaccia rivolto/a a coloro che da ex fascisti avessero messo a rischio – tra cui Mattei – gli interessi strategici britannici in Italia, punizione a seguire (…).
Chiaramente anche Gardini, che aveva avuto l’intuizione prima degli altri di mettere bioetanolo e biodiesel nei combustibili (oggi il 7% del diesel è di recupero, proporzioni simili per l’etanolo agricolo in benzina), una genialità ai tempi, rischia di essere perito in forza dello stesso solco di interessi, ovvero essendo di intralcio agli interessi apicali Europei, dove la Francia non ha problemi a prestarsi a qualsiasi tipo di destabilizzazione italica.
Resta – appunto – che i nemici dell’Italia, come al solito, sono Europei, e non americani. Interessi che il Corriere sembrerebbe (forse) ben rappresentare, unitamente a certi servizi filo EU oggi basati a Roma (…). Quanto ai nostri giorni rileviamo dai media, fatti ed eventi da leggere con un occhio all’attualità diciamo strategica (…), semplicemente attribuiscono solidità a molte delle nostre conclusioni, direi.
MD