Tom Luongo per Gold Goats ‘N Guns (estratto)
Nel corso degli anni, guardando le mie capre, ho imparato alcune cose sulla politica.
Le “regine delle mandrie” devono essere sconfitte per farsi da parte. Non rinunciano al loro status volontariamente.
L’ho visto in prima persona. Queste dispute finiscono con le corna rotte, con l’umiliazione dell’avversario e con le mani sporche sangue.
La Presidente della Camera Nancy Pelosi è una durissima vecchia capra alla sua ultima battaglia.
Sta affrontando la guerra più dura della sua carriera politica.
Il Congresso si trova a un bivio sul “pacchetto di stimoli” da emanare prima delle Elezioni.
La Pelosi ha esaurito tutti i mezzi che aveva a disposizione per costringere i Repubblicani all’ennesimo cattivo affare.
Ma le discussioni interne e i passi falsi a livello strategico le hanno fatto tracciare la strada più pericolosa.
La Camera torna a riunirsi oggi. Ma è finita in un cul-de sac.
Impasse totale sul “disegno di legge” volto allo stimolo dell’economia, che vede entrambe le parti trincerate sulle loro posizioni.
A poco meno di due mesi dalle Elezioni, però, la grande domanda è: “Chi tira le leve del potere?
La Pelosi sostiene sempre di avere la situazione in pugno.
Governa i Democratici con “pugno di ferro” e in qualche modo questi scontri riesce sempre a vincerli.
Ma questa volta la storia può essere molto diversa. Perché?
Perché questa volta non ha alcuna influenza. Questa volta i Repubblicani avranno il sopravvento.
Anche Bloomberg ha dovuto ammettere che la situazione non sia a favore della Pelosi, mentre parlava delle opzioni che ha a disposizione:
“”Tra gli eventi che potrebbero sbloccare la situazione di stallo, seppur del tutto improbabili, ci sono:
— Il Presidente Donald Trump che cambia rotta, allarmato per i numeri dei sondaggi;
— un’improvvisa inversione di tendenza degli indicatori economici, attualmente con tendenza al rialzo;
— La Pelosi o il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, che si trovano ad affrontare una rivolta da parte dei rispettivi e più vulnerabili membri””.
Non che la situazione economica sia buona.
È che, semplicemente, non c’è alcuna giustificazione per il panico relativo al Covid-19, ovvero per continuare a mantenere le persone con i sussidi di disoccupazione.
L’opinione pubblica si è rivoltata contro la Pelosi e i Democratici nei luoghi dove questi hanno spinto troppo.
La gente rivuole la sua vita e vuole che i saccheggi e le rivolte finiscano.
Ora i Democratici si trovano di fronte a una scelta netta: sperare che i sondaggi siano giusti e che Joe Biden diventi Presidente, o rifiutare il risultato delle elezioni nel caso di vittoria di Trump.
Nessuna di queste due scelte lascia alla Pelosi la possibilità di cedere ai Repubblicani del Senato, soprattutto perché Mitch McConnell ha dato loro l’opportunità di votare per qualcosa, la scorsa settimana, che possono portare in dono ai loro elettori.
Ma tutto quello che Chuck Schumer [Speaker al Senato per i Democratici] poteva fare è l’ostruzionismo.
Perché è ormai chiaro che la strategia della Pelosi era di permettere la devastazione di alcuni Stati, per poi darne la colpa a Trump.
Insomma, la copertura per costringere i Repubblicani a salvare gli “Stati blu” in fallimento, le cui economie erano in difficoltà già prima del blocco del Covid-19.
Stati come la California e l’Illinois, per sopravvivere, hanno bisogno di un salvataggio massiccio.
La California, a questo punto, ha bisogno di molto di più dei semplici soldi.
La settimana scorsa Sputnik mi ha chiesto un’opinione su cosa stesse succedendo.
Dai colloqui fra le due parti, non mi aspettavo una svolta la scorsa settimana e non mi aspetto una svolta oggi, perché entrambi guardano oltre, ovvero a quello che succederà dopo il voto del 3 novembre.
In questo psicodramma politico la Pelosi è ora “il cattivo” — prende in giro anche la sua base che, peraltro, sta diminuendo ogni giorno di più.
Una volta che i colloqui saranno completamente interrotti e non ci sarà più alcuna speranza d’accordo, Trump sbloccherà una parte dell’enorme Conto Corrente del Tesoro, 1,57 trilioni di dollari, da usare come spesa d’emergenza, mentre fa campagna elettorale sulla crudeltà della Pelosi.
Economicamente avrei qualcosa da dire, ma politicamente è una buona mossa.
La Pelosi non può cedere, perché perderebbe il controllo della Camera.
Emergerebbe una lotta interna per la leadership cui non potrebbe sopravvivere, non importa quanto pensi di essere forte.
Si romperebbe le corna e anche le costole. The Squad è già a caccia della sua testa [nome informale di un gruppo di quattro Deputate: Alexandria Ocasio-Cortez, Ilhan Omar, Ayanna Pressley e Rashida Tlaib].
Trump non può fare un passo indietro, perché questa è la sua occasione per spaccare i Democratici e mostrare fiducia nel popolo americano — che sa di chi è la colpa delle sue difficoltà.
E, finché non ci saranno segni di stress nel sistema bancario globale (secondo la Fed non c’è), Trump e Mnuchin non avranno bisogno di cedere alle ridicole richieste della Pelosi.
La Pelosi sta finalmente affrontando la sua Hobson’s Choice [scelta obbligata]: sprofondare e perdere la sua base all’interno del Partito, o tener duro e perdere le elezioni.
Visto che i Democratici sono pronti, in ogni caso, a rigettare il risultato delle Elezioni, nella sua mente questa non è affatto una scelta.
E così scopriremo quanto siano fragili le sue corna.
[Omissis. Stralci dell’intervista a Sputnik, già riassunta nell’articolo]
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Link Originale: https://tomluongo.me/2020/09/14/pelosis-choice-steal-election-destroyed/
Scelto e tradotto da Franco
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