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Home » Il grave errore degli italiani nel considerare Mosca un loro alleato, tutt’altro (sebbene Putin abbia ragione sull’Ucraina)

Il grave errore degli italiani nel considerare Mosca un loro alleato, tutt’altro (sebbene Putin abbia ragione sull’Ucraina)

Il popolo degli allenatori di calcio, diventati virologi, poi trader gas, ora sta cimentandosi in geopolitica. Pur non capendone una fava, solo pancia (alla Salvini, che la panza italica ben rappresenta, con le sue esternazioni). Purtroppo non si riesce a comprendere che Mosca ha la sua agenda, ossia suoi interessi. Che differiscono da quelli italiani, con cui anzi cozzano. Il popolo italiano della rete deve iniziare a valutare i fatti, a studiare la storia, a depurare il verbo della propaganda. E finalmente a ragionare, nonostante una scuola che da decenni punta a rendere cretino il popolaccio (per comandarlo meglio, un ignorante è facile da manipolare su cose che non conosce)

mittdolcino by mittdolcino
15 Febbraio 2023
in Attacco all'Italia?, Colonialismo EU/corruzione di Bruxelles
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Il grave errore degli italiani nel considerare Mosca un loro alleato, tutt’altro (sebbene Putin abbia ragione sull’Ucraina)
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In breve, la guerra in Ucraina è uno scontro di interessi.

Tutto iniziò con la crisi subprime, dove emerse prepotente il limite raggiunto del capitalismo. A cui si sopperì con dosi smisurate di denaro gratis, per tenere in piedi un sistema da rifondare (ma senza rifondarlo). In tale contesto l’EU vide l’occasione per emanciparsi dagli USA, dopo aver evitato l’annichilimento post WWII, parlo dei poteri ex nazisti, mai morti.

In effetti anche l’euro, uno strumento neocoloniale in mano ai poteri veterocoloniali EUropei, stava per sparire, ai tempi. Grazie alla Grecia che stava per uscire dall’euro, con Varoufakis. E grazie ad un prestito russo di 5 mld USD per fare una nuova moneta.
Yannis venne salvato, naturalmente, quando emerse la tresca tra Putin e Angela Merkel, d’accordo per costringere Obama – con lo spauracchio della crisi globale in caso di rottura dell’euro, da parte di Atene – a barattare una crisi economica evitata in grado di gettare alle ortiche la rielezione obamiana, con il North Stream che cozzava e cozza con Mackinder (…).

Pochi sanno però che assieme al North Stream I venne progettato e costruito anche il North Stream II, lasciato lì, pronto per l’attivazione.

Nel mentre Obama termino’ il suo mandato, i suoi libri vennero comprati dagli editori tedeschi a peso d’oro, come quello della figlia di Hilario Clinton, editori nipoti dei nazisti.
In parallelo vennero pagati miliardi alla Turchia per dirottare i migranti asiatici in Libya, via aereo, per imbarcarli verso l’Italia: lo scopo, come al solito, era indebolire il partner USA nel Mediterraneo, assieme ad Israele. Parlo dell’Italia naturalmente.

Chiaramente Trump non fu d’accordo col progetto del North Stream II: venne abbattuto come sappiamo, con la complicità di apparati USA infiltrati dall’equivalente della Abwehr tedesca dei tempi che furono.

Caduto Trump, il capolavoro di Angela Merkel, un agente DDR ai tempi (sotto Putin di fatto, Stasi a Dresda, con cui parlava abitualmente russo, ndr), AgitProp, sembrava essere pronto per fiorire. Lo scopo germanico era ed è emanciparsi dall’energia straniera, ossia dal petrolio anglo perso con l’ultima grande guerra, potendo forgiare un’EU a trazione francotedesca, come ai tempi di Vichy, alternativa ed anzi competitor degli USA.



Venne dunque creata la contingenza di una crisi energetica, apposta, dall’EU.

Ad uso dell’EU francotedesca, col suo grand piano. Ciò avvenne non riempiendo gli stoccaggi gas nel 2021. Ovvero pianificando una salita dei prezzi interna a fine 2021 ed oltre, complice anche la solita geoingegneria ammazzaclima. Dunque, giustificando l’attivazione invernale del North Stream II in emergenza (non a caso Angela Merkel si dimise in anticipo, rispetto all’attuazione del piano, furba, ndr).

*****


Il mondo Dem USA perfettamente rappresentato dal New York Times, denuncia il capo della Commissione EU. Mentre gli EUropei non fanno nulla…


A tal punto successe l’impossibile : Biden che doveva essere amico del progetto di Davos, che ha la base in EUropa, ideali pangermanici ovvero criptonazisti/figli di Vichy e passava – al passato, a questo punto – per il North Stream, ovvero per una Germania di nuovo egemone in EUropa, in realtà si dimostrò tutt’altro. E anzi, il corrente Presidente USA ha dato sistematicamente seguito – assieme a gran parte dell’establishment americano, senza differenza partitica direi – ai piani trumpiani di origine militare: ridimensionare l’ EU a trazione francotedesca.

Ecco come una piccola crisi in Ucraina divenne per magia una grande guerra, anche di nervi, lunga, profonda, destabilizzante. L’Ucraina ben inteso non c’entra nulla, era giusto un addendo nel piano mirato ad attivare il North Stream II, unendo economicamente Germania e Russia. Piano però andato male e dunque degenerato a scontro non dichiarato tra ex alleati.

In pratica per gli USA, in buona sostanza, restava e resta inaccettabile una EU in grado di approfittare SIA di una valuta debole alla bisogna, come il dollaro, CHE in presenza di tutta l’energia a basso prezzo (russa) di questa terra.

Ovvero, silentemente, Berlino e Parigi avevano già tradito la NATO e dunque gli USA, a tutto tondo, a termine, vedasi anche l’accordo militare anti NATO di Aachen di inizio 2019, occhio alle date.

Le conseguenze ci sono state, da una parte almeno, in EU. E forse anche dall’altra, con continue destabilizzazioni interne in USA, ad occhio direi che c’è puzza di strategia della tensione 3.0.

*****

La conseguenza della guerra Ucraina è stata, chiaramente, il caos in EU.

E mentre il piano di disintegrare il più grande partner strategico in EU di Washington, depositario oggi di praticamente tutte le atomiche USA nel vecchio continente non insulare (l’Italia), procedeva speditamente fino a settembre scorso, bloccando le linee di approvvigionamento gas italiane e dunque costringendo Roma a comprare carissimo gas al TTF olandese, veniva fatto fluire gas a basso costo dalla Russia verso la Germania, via North Stream. Di nascosto.

Dunque, che il North Stream dovesse saltare per aria (proprio durante l’elezione di Giorgia Meloni, stesso giorno, ndr) era solo questione di “quando“, non “se“. Ed anche chi sia stato a compiere l’atto temerario resta il segreto di Pulcinella.

Qui arriviamo all’incipit, sul popolaccio italico, che pur non avendo compreso nulla dei soprusi neofeudali subiti in tempi di COVID, anzi abbassando la testa “ma con stile”, pensa oggi di aver capito la geostrategia che li riguarda supportando Putin, oggi. Troviamo dunque ex panettieri, ristoratori, disoccupati pontificare su Twitter sulla base di loro personali diagnosi geostrategiche degne di un moderno azzeccagarbugli.

La verità è che Mosca era ed è d’accordo con Berlino, nello sfidare gli USA in EUropa.

Ovvero – lato tedesco – per emanciparsi lato EU dagli States che salvarono i nazisti 75 anni fa. Parlo dei nonni di molti germanici elitari al potere, oggi, in landa tedesca: essi sono tutti d’accordo con il “SI” North Stream, costi quel che costi, infrastruttura che come in sogni di potenza del passato ridimensionerà al ribasso il resto d’Europa (provvisto che le altre fonti di gas alternative verso Europa, ad esempio via Italia, vengano progressivamente disattivate, si chiama colonialismo indiretto, ndr).

Tradotto:

e’ proprio Mosca che ha garantito il gas via North Stream alternativo al South Stream che era di base in Italia (atto che fece quasi fallire Saipem, ndr), ad aver visto di buon occhio la perdita della Libya da parte dell’Italia; indirettamente ha anche avallato l’arrivo dei migranti a frotte, uno strumento per destabilizzare l’Italia di sponda e spingendola ad arenarsi in ambiti geostrategici alternativi a quelli tradizionali, atlantici. Ossia per vendere il suo gas in EUropa al posto di quello degli altri competitori, ad es. i gas nord-africani.

In tale contesto i supposti fondi russi ai politici italiani, ad es. alla Lega, nel caso sarebbero stati resi disponibili nelle more di un piano di concerto tra Mosca e Berlino, per destabilizzare la Penisola troppo vicina a Washington (…). Tutto per interessi economici, ossia di idrocarburi, russi (non a caso gli asset energetici in Italia stanno silenziosamente passando in mano americana, ndr).

Insomma, Mosca gioca con Berlino.
E Berlino vede l’Italia come una colonia-preda, da trattare più o meno come la Grecia, un popolo da sottomettere. Mosca in questo non ha nulla da eccepire, provvisto che si compri il suo gas.

Solo per distinguere – lato tedesco – tra nord Italia, infiltrato da ideali perversi ben descritti da Ariel Toaff (popolo subalpino che Hitler considerava se non ariano, conforme agli ideali ariani); mentre quello del sud Italia resta popolo da sottomettere secondo i canoni vetero germanici.

*****

All in all, quello che va compreso dagli italiani, oggi, è che Putin persegue indirizzi , ovvero ha interessi, che cozzano con quelli del benessere italico. Proprio perche’ Mosca è – economicamente, per l’energia – a letto con Berlino.

In ultimo, un appunto sull’Ucraina, specificatamente: Putin qui ha ragione, la zona fino a Kiev deve restare pro- Russia, diciamo con l’esclusione di Leopoli, già nel 1922 polacca.
Ma come dicevamo sopra, la guerra in Ucraina resta un dettaglio visto che doveva restare una fake war, utile al North Stream. USA e UK l’hanno trasformata in guerra vera in forza del tradimento ricevuto dall’EU. Ossia del tentativo EU-Franco-tedesco di andare contro gli equilibri di Yalta, dove loro non erano presenti.

Vi prego di meditare su questa ricostruzione: valutate, studiate, pensate… poco è il tempo a disposizione.

E smettete di lavorare di pancia: gli interessi di Mosca vedono come conseguenza un’Italia divisa e sottomessa, è nel loro interesse (non a caso i secessionisti stanno a cavallo tra “Russia padrona degli idrocarburi” e “malinconia della R.S.I.”, lo stato fantoccio nazitedesco nel nord Italia, il Metropole insomma).

MD

*****

Image: Die Stasi lud KGB-Offiziere (Putin in der Mitte der hintere Reihe) regelmäßig zu feierlichen Veranstaltungen ein. Hier mit Stasi-Chef Erich Mielke (M.) und SED-Chef Hans Modrow (r.) (Bundesarchiv (MfS, BV Dresden, Abt OT))

 

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