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Home » Tassi del BTP decennale quadruplicati in 9 mesi, quelli a breve ancora peggio: quanti mesi può ancora durare l’Italia, con debito a 2800 mld€?

Tassi del BTP decennale quadruplicati in 9 mesi, quelli a breve ancora peggio: quanti mesi può ancora durare l’Italia, con debito a 2800 mld€?

L'esplosione dei tassi di interesse hanno già ucciso l'euro. Ora, o l'Italia fa crack, con il decollo della sua spesa per interessi annua. O impone nuove tasse agli italiani simil- confisca , ricordando che le imposte italiane sono già al massimo in EU. O si confiscano davvero i beni delle famiglie. O l'euro finisce. In alternativa, un'invasione dall'estero, lato Francia, per far pagare forzosamente i debiti... come con Napeoleone!

mittdolcino by mittdolcino
9 Maggio 2022
in La Francia vuole colonizzare l'Italia, Totalitarismo, WWIII
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Tassi del BTP decennale quadruplicati in 9 mesi, quelli a breve ancora peggio: quanti mesi può ancora durare l’Italia, con debito a 2800 mld€?
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All’incipit, sopra, ci sono tutte le possibilità che sono riservate all’Italia, nei prossimi mesi.

L’inflazione, che in teoria erode i debiti, è elemento relativo per un paese SENZA VALUTA SOVRANA e SENZA LA POSSIBILITA’ DI POLICIES FISCALI E DI BILANCIO AUTONOME, dove in realtà NON SERVE per uscire dal guano.

Infatti quello che l’Italia dovrebbe fare, con la lira, sarebbe fare inflazione, svalutare l’ipotetica lira, svalutare i fattori produttivi, il lavoro ad esempio. E parimenti incoraggiare l’autarchia, ossia la produzione da fonti interne, in po’ come fece il Duce di “Quota 90” sulla sterlina, la valuta di riferimento dei tempi.

Da qui la constatazione che la stagflazione sta ad un paese in crisi con valuta sovrana, come la depressione inflattiva sta ad un paese senza valuta sovrana, ad esempio con l’euro.

Due problemi: stando nell’euro è impossibile attuare qualsiasi forma di contenimento della depressione inflattiva in arrivo, da una parte. Dall’altra, secondo problema, tutti quelli che hanno asset in Italia si troverebbero – tornando alla lira – a svalutare i propri patrimoni, italiani. Dunque ecco spiegato perchè le elites miliardarie non vogliono il ritorno alla lira.

Chiaramente la Germania gioca la stesa partita degli oligarchi italiani: infatti se l’Italia esce dall’euro, a parte portarsi dietro anche gli altri paesi europeriferici, toglierebbe – in assenza di inflazione – a Berlino la possibilità svalutazione programmata dell’euro alla bisogna grazie alla sola presenza dei paesi deboli come Grecia ed Italia nella compagine (…).

Nel contesto dell’eventuale ITALEXIT, la popolazione locale diciamo normale, che lavora, a pegno di malessere temporaneo, tornando alla lira potrebbe far ripartire la crescita a termine (…).

Con l’euro, questo è impossibile.

Dunque, a far niente e restare nell’euro a tutti i costi l’Italia si prenderà in faccia da qui in avanti sia la salita dell’inflazione (l’euro questa volta non servirà per evitarla) che la riduzione di lavoro data dalla depressione conseuqenziale a non poter attuare policies autarchiche nel proprio Paese, senza dover guardare alle esigenze di Berlino o Parigi.



Stante la salita dei tassi oggi mainstream, elemento di cui parleremo oltre, stante l’inflazione galoppante nascosta dal governo (impossibile la convivenza di un’inflazione alla produzione a circa il 40%, come è oggi, persistente per almeno 6 mesi con un’inflazione al consumo del 6% circa, chiaramente un cd. tarocco inflattivo è in atto in Italia, oggi, stile Argentina prima del crack, preciso), possiamo essere totalmente certi che la situazione italiana è insostenibile. Stante anche la massa di debito statale di ca. 2800 mld di euro dell’Italia.

Se si ipotizza che si resti nell’euro è facile concludere che si dovrà agire per ridurre non solo il debito italiano, con nuove tasse ad esempio, ma anche il dissenso, destinato ad esplodere nei prossimi mesi.

Ovvero lo Stato si salva solo pareggiando il debito statale con quello privato, confiscando i beni ai cittadini, con tutto quello che ciò comporterebbe.

Quando lo Stato francese proponeva (2017) una “patrimoniale sugli immobili differita” PER L’ITALIA… Situazione italiana insostenibile senza cambiare il paradigma. I grandi media sono per il mantenimento dello status quo

E qui arriviamo alla patrimoniale studiata dalla Francia per l’Italia nel 2017, ossia la patrimoniale postergata sugli immobili, proposta Cassese/Capaldo di cui abbiamo tanto parlato negli anni scorsi, che fino ad oggi nessun italiano ha avuto il coraggio di mandarla avanti, chiaramente. Cosa diversa sarebbe se tale legge-confisca fosse resa necessaria da un balzo dello spread stile Grecia 2010, con un altro “Fate Presto” associato.

Ma non è tutto, anzi, è solo l’inizio.

Infatti per salvare i conti dello Stato bisognerà assolutamente ridurre le uscite dello Stato. E quale è nel caso la fonte di spesa più grande dello Stato italiano oggi, da aggredire? Sono gli anziani, sia come costo delle pensioni che come costo della sanità (magari assieme alla massa di inutili per il sistema/critici del sistema, al fine di creare valore futuro/evitare che si spieghi la reale sostanza dei fatti là da venire, ndr).

Dunque, facile ricavare che – in linea teorica – il prossimo passo dovrà essere qualcosa di simile ad eliminare prima di tutto gli improduttivi, gli anziani insomma, liquidarli nel caso.

E come, di grazia? Non so dirvi… (…)

Sta di fatto che se il vaccino – nel caso tragico – dovessimo scoprire che, per attuazione di une elemento binario, un’arma binaria insomma (fatto non da escludere visto che l’EMA ha negato la pubblicazione dei dati sui vaccini COVID in forza di non meglio precisati segreti miliari, giuro, è così, tutto ufficiale), ossia dovesse causare la morte soprattutto degli anziani inoculati – magari/non a caso i più vaccinati – forse ci toccherà riscrivere la storia (…).

Per inciso, durante le nostre precedenti interviste ci è stato dato un monito, severo, da un esperto in materia (…): se è vero, come sembra, che nei vaccini COVID, di dubbia utilità, sono contenuti elementi metallici e/o grafene, una convivenza di tali vaccini diciamo inquinati con un forte capo elettromagnetico indotto ad es. dal 5G, anch’esso brevetto dove i militari sono stati e sono coinvolti pesantemente (…), 5G che guarda caso dovrebbe essere attivato in grande stile in Italia la prossima estate (mentre in altri Paesi è spesso bloccato, ndr), potrebbe causare serissimi danni alla salute agli inoculati (…).

Tutto da dimostrare, ben inteso. Ma vivessi – da vaccinato – vicino ad un’antenna 5G credetemi che non sarei granchè sereno, lasciatemelo dire… In ogni caso noi vigileremo sugli eventi, statene certi.

*****

Sui tassi alla fine siamo qui solo a fare la cronaca:

– i tassi a 10 anni sono passati da settembre 2021 a oggi dallo 0.6-0.8% al 3,2%;

– quelli a 1 anno, rappresentativi diciamo del costo a breve termine, sono passati da valori negativi dello 0,5% circa – ossia o stato guadagnava ad emettere debito – a oltre lo 0,1% oggi. Previsti a 1,5% e oltre a fine anno 2022, circa.


Come cambiano le cose ad un anno di distanza, sotto il 2021, sopra il 2022…


Dunque, se i tassi soprattutto a breve dovessero salire, che so, all’1%-1.5%, un valore comunque storicamente molto basso per l’Italia, non ci sarebbe più scampo per l’Italia, con un debito enorme come quello attuale.

Ossia il costo del debito per lo Stato italiano letteralmente esploderà nei prossimi 18 mesi. Ovvero a fine 2023, stante la permanenza delle condizioni attuali dei tassi, l’Italia finirebbe la sua esistenza, o perchè fatta a pezzi per obbligarla a pagare debiti contratti nell’euro. O per crack interno. O per una guerra. O altre facezie simili…

In numeri: stante che il costo del debito pubblico dell’Italia è pari a circa 70 mld EUR all’anno, possiamo aspettarci che, se le condizioni dei tassi permarranno per altri 18 mesi, il costo a fine 2023 sarà circa il 40-50% più alto, proiettato all’anno successivo vs. 2021.

Ma il debito in realtà rappresenta il problema minore: infatti se ad un aumento dei tassi, ossia ad un aumento del costo del debito, si accompagna anche una decrescita del PIL, la situazione si fa catastrofica.

Immaginate: il debito che aumenta di 150 mld euro all’anno, complice i tassi in salita. Ed il PIL invece di salire scende anche solo leggermente.

Chiaro, si finirà – appunto entro fine 2023 – in balia dell’EU/BCE che ad un certo punto dovranno sacrificare l’Italia facendo decollare i tassi se l’inflazione – come è ormai chiaro a tutti – resterà alta per volere esterno, con l’aggiunta di una guerra.

Ossia costringendo l’Italia a misure drastiche, come riassumeremo concettualmente nella chiosa, sotto, al fine di restare nell’euro.

Tutto il discorso, chiaramente, si condenserebbe nell’accettazione romana del MES, via Draghi.

MES struttura di fatto neocoloniale che di fatto permetterebbe ai creditori di avere titolo esecutivo per azioni da attuare in Italia al fine di proteggere i loro crediti. Ovvero confiscare i beni agli italiani…


Si vede chiaramente come, grafico sopra, si siano passati i minimi dei tassi e si vada verso un ritorno ai livelli del 2010 almeno...

*****

E qui permetteteci una chiosa

Abbiamo messo in evidenza assieme all’abile Musso il tentativo di una certa politica leghista di cambiare l’art. 78 della Costituzione – li abbiamo presi davvero con le mani nella marmellata -. Subito abbiamo pensato, “i soliti incompetenti leghisti” a fare provvedimenti senza capo nè coda. Alla fine invece è emersa chiara la loro tragica volontà, ossia della politica senza opposizione al governo, di mandare avanti tale progetto da parte Leghista. Di fatto, per conto del governo Draghi.

Il motivo?

Semplicissimo: per quello che abbiamo spiegato sopra, sta arrivando uno tsunami sull’Italia mai visto, un iceberg ciclopico che devasterà la tenuta sociale italica, come mai successo in passato.

Dunque, un po’ per blindare i 5S allo scranno a favore di Draghi, evitando le elezioni il prossimo anno (ossia permettendo loro di restare sulla cadrega per qualche anno ancora, gente in larga parte senza competenze dunque facilmente diciamo “convincibile” con argomenti materiali, causa “emergenza=guerra” che immagino non farà tenere le elezioni del 2023); un po’ per avere le armi giuridiche atte ad usare la forza/FFOO contro la gente inerme, stile Bava Beccaris, ecco che per tenere Draghi e chi lui rappresenta al potere italico, temiamo si tenterà addirittura la porcheria più classica. Ossia precisamente la stessa deriva che tante volte abbiamo visto nelle repubbliche militari sudamericane: il golpe bianco. Nel caso, scambiando l’emergenza per una guerra, ossia applicando all’emergenza le stesse misure usate durante un conflitto bellico (una vera FOLLIA!).

E magari con la scusa di una guerra in Ucraina, a rendere più credibile la cosa. Sebbene non essendo l’Ucraina un paese NATO e nemmeno un paese EU, l’Italia non avrà comunque alcun titolo per intervenire nel conflitto a Kiev (ma un’ “emergenza uguale a guerra” forse sarà il surrogato utile allo scopo finale, a Roma sono pagati per “quello” evidetemente…).

–> A Roma – diretta da Bruxelles e di fatto da Davos, governata dal tedesco Schwab – hanno tanti motivi per buttarla in caciara, visto che questa volta gli italiani perdono davvero tutto. Scommetto per molti anche la salute, a seguito del vaccino obbligato che non serve per evitare di contrarre il COVID (…) [fatto salvo il placebo per le elites, come denunciato dal dr. Meluzzi, denuncia naturalmente fatta cadere nel dimenticatoio…]

“‘The EU: The Truth About The Fourth Reich – How Hitler Won The Second World War’, by Daniel J. Beddowes, Flavio Cipollini


Che poi in tale contesto tragico seguano – nel caso – i desaparecidos “”in qualche forma” – sempre presenti nelle svolte autoritarie sudamericane – è una mera constatazione formale, seguendo gli insegnamenti di madre Storia.

Resta giusto il dubbio – in tal guisa, secondo l’ipotetica costruzione sopra – se avere alla fin fine le FFOO al servizio nel caso di un governo illegittimo (sebbene giocando con armi pericolosissime ed un sistema in crisi esistenziale diventato non più democratico) potrebbe anche servire per qualcosa di simile alla depopolazione italica, di fatto necessaria ed anzi invocata lato EU/Davos per tagliare i costi italici di uno stato che altrimenti non sta più in piedi… E che fallendo rischia di “terminare” il progetto dell’euro, nato in epoca del Reich (tradotto: potenzialmente non è da escludere, anzi, nel caso, una guerra civile in Italia).

Vedremo come butterà, importantissimo sarà anticipare le mosse. In attesa della “mossa Napoleone!!”

MD

 

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