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Home » Ve lo stanno dicendo in tutte le maniere, ma non volete capite: le risorse non saranno (sono) sufficienti per tutti…

Ve lo stanno dicendo in tutte le maniere, ma non volete capite: le risorse non saranno (sono) sufficienti per tutti…

Il caso Tirolo ed i blackout programmati, per intensificare la pressione sul popolo (di inferiori?), forse affinchè accetti gli eventi. Ossia fin anche uno sfoltimento delle masse (col COVID? O coi vaccini?). Il driver, nemmeno troppo occulto? Quello sopra: mancano risorse, causa freddo (Zharkova docet)

mittdolcino by mittdolcino
10 Novembre 2021
in Clima ed Economia, Crisi del globalismo, Crisi Italia
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Ve lo stanno dicendo in tutte le maniere, ma non volete capite: le risorse non saranno (sono) sufficienti per tutti…
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La realtà supera di gran lunga la fantasia ormai…. Se non ci credete, andate a vedere il LINK. In pratica si sta facendo, tempo 3 giorni, una prova di lavoro, un test – sentite bene – su un possibile blackout di energia causata da – BANG – un’onda di freddo in Europa che causa lo stacco delle linee energetiche. Da cui restrizioni energetiche e non solo. E tutto questo dietro casa, anzi al confine italiano!

“Il risultato è una carenza di elettricità in diversi paesi. Sono quindi necessarie quote elettriche e gestione delle crisi coordinate tra le parti interessate nel settore energetico e le autorità. Il punto è mantenere l’approvvigionamento e prevenire il collasso della rete elettrica – e quindi un “blackout“.

Tradotto – NOI VE LO DICIAMO DA TEMPO – viene finalmente evidenziato anche in tale test dove sia il vero problema prossimo venturo: la carenza di risorse per permettere la sopravvivenza di un numero eccessivo di persone.

Abbiamo visto ieri come il clima freddo abbia causato in Svizzera una carenza di verdura, quest’anno, alla faccia del fantomatico riscaldamento climatico “anche se fa freddo” (propaganda, Greta lo dimostra: a breve vedrete che le Grete si moltiplicheranno…).. Ben ricordando come la Svizzera abbia il cosiddetto “Altipiano”, oltre Gottardo. Ossia da dopo il traforo che separa il sud latino dal nord tedesco, verso nord, ci si alza di livello come centri abitati.

Da ciò deriva che un eventuale raffreddamento del clima sarebbe più sensibile per la popolazione proprio da tale zona, il nord Europa, come previsto da tempo (vedasi nostra intervista, sotto e al LINK). Appunto…

Avendo ben chiaro il monito della prof. Zharchova , presentato in prima assoluta per l’Italia sul nostro canale qualche giorno fa, ci troviamo dunque a valutare con attenzione gli effetti di tale deriva, con un sole più freddo: e se il freddo intenso là da venire, fin da questo inverno e poi nei prossimi, per qualche decennio, freddo non più contenibile con strumenti quali ad esempio (cito una misura a caso, giusto per spiegare)  l’immissione antropogenica – quello si – di solfati in alta atmosfera in grado di formare simil-cirri/nubi altissime finalizzati a scaldare l’atmosfera (ma a pegno di ridurre le precipitazioni soprattutto invernali, ndr), causasse la rottura dell’equilibrio risorse disponibili vs. risorse necessarie?

A maggior ragione in continenti anche solo politici (ad es. l’EU) caratterizzati non solo da un eccesso di popolazione anziana e dunque non produttiva ma anche da un di fatto fallimento delle casse pensionistiche locali: in tale contesto, domandatevi, cosa succederebbe se – complice il clima in raffreddamento – si arrivasse ad assimilare che non ci sono più risorse per tutti?

Soprattutto in un continente senza risorse primarie abbondanti?

Forse, mi domando, in un eccesso di estremo cinismo, si potrebbe addirittura arrivare a prevedere scientemente di eliminare la parte di popolazione più costosa e/o non produttiva per evitare che il sistema crolli?

E se questo dovesse succedere, quale metodo verrebbe adottato?

In ogni caso, non sarebbe tanto la sostanza a dover essere studiata, inevitabile nel caso. E nemmeno il metodo, tutto sommato un dettaglio.

“Siamo entrati in una nuova (mini) era glaciale”, è sopra di noi , con dati a supporto. L’imperdibile intervista all’astrofisica Valentina Zharkova.

Quello che dovrebbe essere BEN analizzato è CHI nel caso deciderebbe chi si dovrebbe salvare e chi no.

Ad esempio, in Italia, uno Stato composto nella cuspide, ossia nella casta romana apicale, di gente per lo più corrotta, senza alcun merito, poca etica, fatta di raccomandati ed incapaci che hanno buttato ai rovi il benessere di un intero paese in meno di settant’anni: sarebbe lecito se fossero proprio costoro nel caso a decidere chi si dovrebbe/dovrà salvare in caso di emergenza climatica/di risorse?

Creando, chiaramente, un disastro.

Quanto meno a lasciar fare tali incapaci raccomandati della casta (a cui possono ambire giusto personaggi come il il corrente ministro degli esteri, soggetto senza scuola specifica alcuna, all’estero sono certo si sfregano le mani a sapere di dover gabbare, ehm trattare, con un personaggio del genere, ndr)…

Insomma l’Italia rischia nel contesto di essere l’unico Paese dove solo i raccomandati  – e non i capaci – si salvano/salverebbero….

Chiaro, nel paese dell’antimeritocrazia per antonomasia, vedasi i giovani che emigrano a frotte (vedasi rapporto Migrantes relativo al 2020, pubblicato ieri) ben sapendo che nella Penisola i raccomandati hanno già occupato tutte le posizioni ambite, rischia di capitare proprio questo: sopravvivono solo i Don Rodrigo….

Si, ma dopo?

Sarebbe, non solo ingiusto, ma nemmeno auspicabile finire in una deriva del genere. Ossia che si sacrifichino i capaci e si salvino solo i raccomandati, causa emergenza esterna (un paese del genere, in una crisi globale, sarebbe sopraffatto in pochi mesi dai popoli stranieri anch’essi in crisi, più forti ed organizzati ossia con persone capaci al comando, ndr).

Cominciate a farvi tali domande, fin d’ora, temo domani potrebbe essere tardi. Se come purtroppo pensiamo, la professoressa Zharkova dovesse aver ragione….

Sullo sfondo i fatti: ad esempio il test del Tirolo, che dice tutto. Anzi, un vero e proprio simbolo: piccolo paese dell’EU, povero di risorse alimentari, a rischio “freddo” come pochi, con energia sufficiente solo per se stesso, senza sbocco al mare nè a lidi caldi. E con tanti anziani ed un sistema pensionistico irriformabile, ossia con età pensionabile ancora mediamente inferiore a 60 anni. Ossia un sistema insostenibile, a maggior ragione con una emergenza climatica….

E’ un peccato che in pochi capiscano le implicazioni che riguardano i paesi ricchi e facilmente corruttibili (confinanti), da usare come vacca da mungere nelle emergenze, come sempre è capitato…

Il caos soprattutto in Italia rischia di essere dietro l’angolo ed in troppi rischino di non accorgersene.

Ricordatevi sempre che i FATTI NON MENTONO MAI (le parole invece si).

MD

*****

Image: thanks to Ricardo IV Tamayo, https://unsplash.com/photos/ZFqr-DgI-jU

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Questo sito nasce dall’esigenza di poter condividere analisi e strumenti di analisi indipendenti senza alcuna affiliazione politica o di sodalizio in ambito economico o, utilizzando una aggregazione precedente, sociologico. crediamo infatti che la libertà di analisi e di critica – solo se costruttiva – deve restare la base di ogni contraddittorio pubblico, sempre in buona fede. L’ambito vuole essere economico, con lo scopo di di analizzare la società con un metro appunto di valorizzazione economica e/o sociologica.

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