“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”
Matteo 5,1-12
Il bisogno estremo di uomini buoni come argomentava qualche giorno fa Maurizio Blondet si fa sentire ogni giorno sempre più forte.
Noi di MittDolcino siamo andati a cercare uno di questi uomini. Perché la parola non deve mai essere lasciata correre nel vento. Ma se viene invocata una necessità, si deve assolutamente fare di tutto per soddisfarla.
Don Pietro Cesena è quel tipo di uomo di cui la nostra società ha bisogno.
Sono uomini e donne come lui a servire da esempio per tutti noi. E non perché hanno compiuto gesti eclatanti o hanno centinaia di migliaia di fan esagitati. No. Sono un modello per tutti noi, perché parlano con il cuore, senza fronzoli, senza mezze misure.
Pane al pane, vino al vino.
Ricordate la sua omelia?
Parole di senso comune, voi direte. Siamo sicuri?
Questo è un tempo, almeno in Italia, nel quale anche semplicemente uno sguardo è un gesto inconsueto, un atto rivoluzionario.
Pensate a queste parole e riflettete.
Con Don Pietro abbiamo parlato della Chiesa e del suo futuro, della sua posizione su tutto questo che stiamo vivendo.
Uno sforzo collettivo sotto la superficie di una società al collasso si sta compiendo attraverso gruppi sorti spontaneamente e persone diversissime tra loro si incontrano e si conoscono.
Questi sono coloro che fomenteranno il tanto atteso cambiamento.
La Chiesa deve ritornare a essere quel faro di speranza in un mondo oscuro e guidare l’umanità attraverso le intemperie non solo dello spirito, ma anche quelle materiali. Perché spirito e materia sono legati dall’anima.
«Dar da mangiare agli affamati è un imperativo etico per la Chiesa universale. […] Il diritto all’alimentazione, così come quello all’acqua, rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti. […] È necessario pertanto che maturi una coscienza solidale che conservi l’alimentazione e l’accesso all’acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni»
Caritas in Veritate, Papa Benedetto XVI
Dobbiamo riprendere le encicliche di grandi papi quali Leone XIII, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e riformulare il ruolo della Chiesa in questa società.
Rerum Novarum: https://www.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_15051891_rerum-novarum.html
Centesimus Annus: https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_01051991_centesimus-annus.html#-12
Caritas in Veritate: https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate.html
La dignità del lavoro, dell’essere umano in quanto creatura di Dio, la compassione cristiana, la misericordia.
Non possiamo permetterci di vivere in una società che permette questo:
Cosa stiamo diventando?
Siamo pronti a fare un passo indietro e a riflettere?
A fare un esame di coscienza in quanto società?
O continueremo a far abortire donne nei parcheggi degli ospedali perché non hanno un lasciapassare?
A voi la risposta.
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https://www.santiangelicustodi.com/
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l’Alessandrino