In questo periodo le parole spese sul “debito” giacciono su ogni foglio di carta stampata, in ogni immagine TV e nelle parole lanciate dalla radio nell’etere.
Anche il web è pieno della problematica del debito. Propongo quindi qui un approccio diverso.
Partiamo dai fondamentali, seguendo le orme dell’ovvio, come un novello “La Palisse”.
I soldi non nascono sugli alberi, ne si allevano e nemmeno si cavano dalla terra.
I soldi si stampano, il loro vero valore è composto dalla carta e dal lavoro che serve a farli, oggi ci sono anche quelli digitali e sembra che costi meno produrli.
Noi cittadini e le imprese tutte non possono “fare” i soldi, altrimenti saremmo falsari e quindi perseguibili.
Gli stati o gli agglomerati di stati decidono di “fare” i soldi con le loro banche centrali e a questo punto s’inserisce il debito, o la frode.
Fin dai tempi antichi, pensate già Edison lo denunciava in un intervista al Times, chi aveva accumulato qualche ricchezza desiderava far rendere questi soldi con l’aiuto dello stato.
In pratica il grande inventore disse: “è assurdo dire che il nostro paese può emettere $ 30.000.000 in titoli, ma non $ 30.000.000 in moneta. Entrambe sono promesse di pagamento; ma una promessa ingrassa l’usuraio, l’altra invece aiuta la collettività.”
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Semplificando, perché uno stato dovrebbero emettere titoli di debito e venderli al mercato al posto di finanziare direttamente la spesa pubblica?
Edison, uomo di acume, già ci ha spiegato, emettendo un titolo obbligazionario lo Stato riceve dei soldi da chi ha già accumulato ricchezza, e quindi fa la spesa pubblica con i soldi ricevuti.
Qui Prodest?
Certamente non allo Stato, emettendo titoli sarà necessario pagare degli interessi a chi ha comprato il titolo, con il risultato che finanziare un ponte ci costa di più, molto di più.
Se vi viene voglia di fare due conti provate con un titolo da 10 mila $ al 5% annuo per 10 anni.
Ammesso che non ci siano differenze fra prezzo di acquisto e rimborso, solo di interesse fanno 500$ all’anno che per 10 anni sono 5 mila $, cioè il ponte ci costa il 50% in più! Perché?
Se questo finisse, finirebbe anche lo strapotere di questi gruppi finanziari, che negli ultimi decenni hanno accumulato ricchezze smodate e adesso sono in grado di fare forte azione di lobbing (leggasi pressioni) sulle politiche stesse.
Certo l’avidità non dorme mai, questi potentati finanziari, negli anni, hanno saputo produrre ogni sorta di strumento (anch’esso finanziario) tale da costruire una effimera ricchezza (per loro) attraverso leve moltiplicatrici dei sottostanti su cui gli strumenti stessi si basano.
Tutto questo non può durare, ma si sa il diavolo è più intento a fare i peccati che a nasconderli.
Sembrerebbe che adesso il debito mondiale superi di 50 e più volte il PIL mondiale (Studi del Prof. A. Galloni già nostro ospite in passato), ma come è possibile avere un debito così grande, se una quantità di soldi del genere non è mai stata emessa?
Ed ecco che le banche centrali si devono sperticare da un lato ad alimentare questi giochi, altrimenti domani mattina ci sarebbe il crack di tutto il mondo della finanza.
Dall’altro lato cercano di frenare un’inflazione che non è quella sana dovuta alla piena occupazione delle genti, ma quella malata che sta ad indicare che nessuno più si fida della carta straccia emessa, perché il gioco ormai è fuori controllo.
Se ci fosse un crack i bancomat non avrebbero più gli spiccioli che si premurano di darci per continuare il ballo su questa nave, la cui chiglia poggia ormai su un prato, forse al bordo di su un abisso, ma senz’acqua.
Ecco la necessità di un grande reset, e visto che serve (a loro), perché non aggiungerci anche altre idee balzane, come la depopolazione del pianeta, la conversione al cosiddetto green, ed altre stupidaggini che presto troveranno il “niet” delle leggi della natura, quelle si insuperabili.
La loro smisurata voglia di potere è la loro debolezza.
Sarebbe bello se per una volta a reti unificate fosse detta la verità, ma il coraggio per dirla non è di questa umanità, forse non lo è mai stata.
In attesa di una nuova alba dell’umanità, nella quale rivolgere il nostro pensiero di miglioramento, quello si globale, stiamo a guardare l’orizzonte degli eventi.
Non sarà semplice, ma a posteriori potremmo anche ridere, ripensando alle cose ridicole che abbiamo fatto per un disegno malvagio e distorto.
Chi dirige l’orchestra non è serio e fortunatamente pro tempore e del male non ci libereremo, ma lo seppelliremo ridendogli in faccia…. E speriamo per molto tempo.
R.Z.
Link alle foto: di Anete Lusina da Pexels