
Michele Arnese per Startmag
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DRAGHI MONODOSE
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MINNITI IN LEONARDO
ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI REPUBBLICA SU MINNITI ALLA FONDAZIONE DI LEONARDO (EX FINMECCANICA):
L’intelligence e la geopolitica sono sempre state il suo campo d’azione prediletto, dentro e fuori le istituzioni.
E, in nome di queste inclinazioni, Marco Minniti dà una nuova svolta alla sua pluridecennale carriera: lascia il Parlamento e va a capo di una neonata fondazione di Leonardo, la società controllata per il 30pc dal Ministero dell’Economia che è l’erede di Finmeccanica.
La creatura affidata a Minniti, che ne sarà Presidente, è stata costituita giovedì con una deliberazione del CdA di Leonardo (che ha come AD Alessandro Profumo) e un acronimo interessante: si chiama Med-or, sigla che da sola ne determina l’area di competenza, il Mediterraneo allargato fin sotto il Sahara, il Medio e l’Estremo Oriente.
La nuova avventura dell’ex Ministro dell’Interno è dentro una struttura che sarà qualcosa di più di un think-tank: si pone come «mediatore economico, industriale e culturale» fra l’Italia e i Paesi di un’area vastissima.
Secondo la relazione approvata dal CdA di Leonardo, Med-or sarà un «ponte attraverso il quale far circolare idee, programmi e progetti concreti» con l’obiettivo di «trasferire tecnologie tradizionali e innovative» e di favorire «l’alta formazione» negli Stati interessati.
Minniti sarà a capo di un board di rappresentanti del mondo dell’industria, dell’università e della ricerca, anche internazionali.
Un tentativo di conciliare mondi produttivi ed accademici «per favorire il dialogo costruttivo tra Paesi, culture e sistemi economici ed enfatizzare il ruolo dell’Italia a livello globale».
Ma «lo sviluppo di programmi strutturali nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza» non potrà che essere raggiunto con un budget ancora da definire ma che sarà consistente: nel progetto è previsto che la fondazione abbia «capacità giuridica, economica e di contenuti culturali che non siano di facciata».
In controluce non è difficile scorgere un ruolo rilevante, per il nuovo soggetto, nelle relazioni internazionali del nostro Paese.
Una seconda gamba della politica estera del sistema Italia, osserva qualcuno, e proprio per questo il documento che presenta Med-or sgombra il campo da «sovrapposizioni con il lavoro prezioso delle Istituzioni e delle altre Organizzazioni Internazionali esistenti».
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Scelto e pubblicato da Franco
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