Redazione: Avevamo già scritto che la situazione interna dell’Iran era drammatica, con l’aggravio che metà della popolazione non è iraniana: https://www.mittdolcino.com/2020/01/06/il-tallone-dachille-delliran/
Avevamo anche parlato della situazione economica del Paese, assai grave: https://www.mittdolcino.com/2020/01/10/questa-volta-trump-ha-avuto-ragione-liran-e-giunto-alla-fine-della-strada-e-in-bancarotta-e-bisognoso-di-un-grande-accordo/
Con l’articolo di oggi prendiamo atto che c’è una forte resistenza interna e che il Gruppo d’Opposizione che più la rappresenta, lo NCRI, è ben organizzato e reattivo.
Per qualche verso, per contrastare il regime potrebbe essere sufficiente un buon Servizio d’Intelligence (e finanziamenti) a supporto dell’opposizione interna iraniana.
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Majid Rafizadeh per The Daily Caller
L’Iran è sull’orlo di un cambiamento storico. La situazione economica è disastrosa, il Governo è quasi in bancarotta e il Paese è stato colpito dalla seconda ondata di coronavirus.
I funzionari del regime mostrano un’ansia crescente per il dilagare dei disordini e per il collasso dello Stato.
In questo contesto, il regime è diventato ipersensibile nei confronti dei “Gruppi d’Opposizione Organizzati”, scatenando una campagna di demonizzazione.
Sfortunatamente, alcuni media statunitensi hanno accettato acriticamente i racconti di Teheran.
Un tale travisamento dei fatti mette seriamente a repentaglio il discorso pubblico e la formulazione di politiche adeguate.
Ad esempio, Washington è veramente pronta ad affrontare un Iran che sperimenta ribellione e cambio di regime?
Ha una giusta comprensione delle potenziali alternative e delle forze d’opposizione?
La parte più importante della demonizzazione di Teheran si concentra sul gruppo di opposizione “Council of Resistance of Iran” (NCRI).
La tesi del regime è che questo “gruppo di opposizione” non abbia alcun “sostegno popolare” e che quindi non dovrebbe essere preso sul serio.
La conclusione logica è che, se la migliore alternativa al regime viene respinta dagli iraniani, allora i Mullah potranno continuare a governare senza problemi.
Ma numerose prove contraddicono questa tesi.
È incredibile, stupefacente, che i giornalisti e i media occidentali ignorino deliberatamente o inconsapevolmente lo NCRI.
Ad esempio, ogni sabato migliaia di iraniani di tutto il mondo si collegano virtualmente al MEK, che ha sede in Albania [Monafiqeen-e-Khalq –Mojahedin del Popolo Iraniano].
Lo NCRI è un’ampia coalizione di gruppi democratici che comprende anche il MEK.
Gli organizzatori hanno detto che oltre 300 associazioni iraniane hanno partecipato alla recente Conferenza Globale online.
Ingegneri, professori, medici, atleti e membri di spicco della comunità iraniana sono intervenuti e hanno elogiato quel “gruppo d’opposizione”.
I collegamenti virtuali che hanno luogo ogni sabato mostrano un visibile sostegno popolare per lo NCRI.
Nella mia ricerca indipendente, non mi sono ancora imbattuto in nessun altro “gruppo di opposizione” che possa raccogliere un tale sostegno.
Inoltre, l’evento è coinciso con il 56° anniversario della sua fondazione. E’ uno dei “movimenti d’opposizione” più duraturi al mondo.
È improbabile che un Movimento colpito dalle esecuzioni sommarie e dagli attacchi terroristici del regime fondamentalista possa sopravvivere così a lungo se non potesse contare su un autentico sostegno interno.
È improbabile che le rivelazioni sul “programma nucleare segreto” di Teheran, pubblicate per la prima volta nel 2002, non abbiano avuto basi e fonti affidabili nel Paese [ https://www.pbs.org/frontlineworld/stories/iran403/background.html ].
Una caratteristica importante del gruppo è il rifiuto delle dittature storiche dell’Iran.
Uno dei temi frequenti, nei suoi raduni, è la denuncia sia dei Mullah che dello Shah.
Maryam Rajavi, Presidente eletto dello NCRI, ha sottolineato che gli iraniani “non guardano al passato, ma al futuro”.
A maggio, la più alta autorità iraniana, Ali Khamenei, ha espresso preoccupazione per la popolarità del “Gruppo d‘Opposizione” e il suo crescente impatto sulla popolazione: “Tutti dovrebbero prestare attenzione al fatto che stiano lavorando sulla nostra gioventù. Stanno cercando di approfittare dei nostri giovani”.
Così, a prescindere dal pensiero di alcuni giornalisti americani, lo NCRI si è dimostrato un serio contendente politico, con credibili aspirazioni politiche e anche degli strumenti a sua disposizione.
Come osservatore, non posso ignorare i fatti e credere ingenuamente alla propaganda dei Mullah.
Questi fatti meritano una riflessione onesta e imparziale da parte di coloro che credono al racconto del regime, sulla mancata “presa” dello NCRI sul Paese.
Tutti coloro che hanno partecipato alla Conferenza Globale, in particolare i residenti, hanno condannato l’avventurismo di Teheran.
La piattaforma del “gruppo d’opposizione” è in linea con gli interessi degli Stati Uniti e merita una maggiore riflessione da parte della nostra Amministrazione.
La realtà della politica iraniana è complessa e l’accesso della nostra Intelligence è fortemente limitato ma non impossibile. Ci sono fatti che dovrebbero essere studiati e discussi.
Un approccio basato sull’evidenza (e non sulla propaganda) ci permetterebbe un approccio migliore alla situazione iraniana.
Altrimenti, l’onda dei cambiamenti in arrivo potrebbe cogliere Washington di sorpresa, diminuendo seriamente la sua capacità di partecipare attivamente alla formazione del futuro della regione.
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Link Originale: https://dailycaller.com/2020/09/08/rafizadeh-despite-tehrans-demonization-campaign-irans-opposition-movement-continues-to-grow/
Scelto e tradotto da Franco
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