Redazione di Kong News
“Le guerre del futuro saranno collocate in un Nuovo Ordine Mondiale”.
Così è iniziata la lezione di Fabio Mini (Generale, saggista e giornalista), tenuta in video-conferenza al “Master in Intelligence” dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Il Generale ha affermato che le guerre sono sostanzialmente sempre le stesse.
Dal 500 a.C. — quando Sun Tzu delineò “L’arte della guerra” — e fino allo scoppio della bomba nucleare.
L’approccio ai conflitti del futuro, però, sarà molto diverso e nebuloso per i decisori pubblici: saremo tutti soldati di queste nuove guerre, ma bisogna stabilire con quali mezzi.
Il Generale ha proseguito sostenendo che la guerra globale si combatterà sia per un Ordine Mondiale che per il profitto.
Inoltre, si scontreranno attori statali e non.
Questi due gruppi possono agire anche contemporaneamente, sovrapponendosi o confondendosi.
Ha poi proseguito dicendo che:
““… esistono false guerre scatenate al solo scopo di accedere alle risorse, che si concretizzano attraverso il terrorismo e la guerra civile. Come in Libia, Siria e Iraq.
In questi casi ci si rende conto che senza interessi interni ed esterni gli scontri non si sarebbero mai verificati.
Ci sono anche delle false guerre giustificate da motivi umanitari: ma cosa c’è di umanitario in una guerra che provoca 300.000 morti?””.
Ha poi ribadito che:
““… è sempre esistita una guerra per le risorse in senso generale.
Ma oggi non si fa solo per accaparrarsi quelle tradizionali, è volta anche ad appropriarsi dei beni comuni.
I cosidetti “global commons” come gli oceani, i fondali sottomarini, l’Artide, l’Antartide, l’atmosfera, lo spazio esterno, il cyberspazio””.
E poi:
“”… tutto è circondato da una grande ipocrisia che colloca qualsiasi episodio in una sorta di zona grigia, dove tutto si confonde.
Ci sono guerre ambigue in cui non si sa chi è il vincitore e guerre ibride dove convergono anche una serie di fattori tradizionali.
Il potere militare è aumentato a dismisura con crescenti investimenti economici, che in questo periodo di pandemia sono bloccati””.
Per il Generale:
“”… il Deep State è quella parte dell’establishment che cerca di conservare l’equilibrio precedente e la gerarchia, in un contesto in cui tutti gli Stati sono in profonda competizione tra loro””.
Mini ha poi parlato della guerra della generazione “0”, che verrà combattuta dalla generazione nata tra il 2002 e il 2022, affermando che toccherà a loro avviare o evitare la guerra nucleare.
Ha poi precisato:
“”… al momento non ci sono le condizioni perché, chi possiede l’ordigno, può attivarlo ma certamente non sarà in grado di resistere alle reazioni che si verificheranno.
Le guerre, oggi, sono diffuse e vengono considerate piccole da chi le vede dall’esterno, mentre sono immense per chi è costretto a viverle in prima persona””.
E ancora:
““… il campo di battaglia della guerra tra un decennio cambierà.
Tra il 2030 e il 2050 ci saranno guerre nel cyberspazio con super soldati e piattaforme a controllo autonomo guidate dall’intelligenza artificiale.
In tale contesto, saranno impiegati nei combattimenti meno uomini ma questo, paradossalmente, comporterà anche meno riguardi verso la vita umana.
Per questo nuovo tipo di guerra, non a caso, sono in corso la realizzazione di progetti di sopravvivenza””.
Mini ha fatto quindi riferimento al “Discorso sulla Servitù Volontaria” di Étienne de La Boétie citando la frase: “”Il padrone usa per distruggerci i mezzi che noi stessi gli forniamo””.
Secondo il Generale, nella guerra globale emergono due concetti importanti che possono essere accumunati all’attuale periodo del Covid-19:
a — il primo è che questo virus può essere considerato come un livellatore sociale che incide sulla sovrappopolazione del pianeta;
b — il secondo è che può paragonarsi a una guerra di distruzione di massa in cui le cose sembrano apparentemente più chiare, ma allontanano dalla comprensione della realtà.
I morti ci saranno … ma le conseguenza economiche e sociali saranno ancora peggiori.
Il Generale Mini ha quindi approfondito i sistemi d’arma, precisando che l’Italia ha dovuto affrontare, dopo la Seconda Guerra Mondiale, costi abnormi sia per cambiare gli armamenti, che per la manutenzione e l’adeguamento.
E ha pure evidenziato che i Paesi che a livello globale sono più indebitati, sono anche quelli che affrontano i costi maggiori per le spese militari.
Gli F-35, secondo Mini, sono stati pensati per una guerra che non c’è più:
“… allo stato attuale, a causa del Covid-19, potranno essere annullati molti progetti militari perché le risorse verranno dirottate sulla spesa sanitaria, o saranno sospesi perché le aziende degli armamenti sono state costrette a ridurre le produzioni”.
Ha poi parlato del Super Robot ed effetto sciame. A tal proposito ha ricordato le tre leggi della robotica di Isaac Asimov, coniate intorno agli anni ’50:
a — la prima è quella di non recare danno agli umani;
b — la seconda che il robot deve obbedire agli ordini impartiti dall’uomo;
c – la terza che il robot deve pensare alla propria sopravvivenza, purché non sia in contrasto con le altre due leggi precedenti.
Mini ha quindi approfondito il tema del COVID-19 collegando la pandemia alla guerra.
Nella sua opinione, si tratta di un’epidemia davvero strana che non si sa da dove arrivi e che è risultata imprevedibile, sebbene fosse stata ipotizzata anche dall’intelligence statunitense:
“” … più propriamente, potrebbe trattarsi di una guerra civile e lo si può notare dai comportamenti della società, dove le persone sono viste come potenziali untori e quindi da abbattere.
In condizioni di emergenza, tra l’altro, all’interno degli ospedali sembra che si sia dovuto decidere chi salvare e chi no.
Si dovrà considerare e paragonare quello che viene chiesto ai virologi e quello che si vuole sapere dall’intelligence.
Ovvero le informazioni che servono per legittimare le scelte politiche, aspetto importante per comprendere quanto sta accadendo.
Di sicuro è che attualmente la cura al virus non è stata ancora trovata””.
Il Generale ha quindi affrontato il tema delle guerre biologiche che mettono a nudo le vulnerabilità dell’intero sistema sociale perché, quando si ammalano gli anziani, si registra l’inadeguatezza dell’organizzazione.
Quando qualcuno parla di eutanasia praticata alle persone anziane, questa non è altro che la conseguenza della cattiva organizzazione dei sistemi sanitari, che sono strutturati in base a logiche privatistiche, in funzione degli utili e non dei bisogni della collettività.
Il Generale Mini ha concluso l’intervento richiamando l’immagine della Conferenza di Yalta — con Roosevelt, Churchill e Stalin — che disegnò i destini del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, il Nuovo Ordine Mondiale è nelle mani di Trump, Putin e Xi Jinping, con tarature differenti rispetto agli statisti del 1945, ma che certamente definiranno l’ordine che impatterà sul futuro dell’umanità, con esiti totalmente imprevedibili.
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Link Originale: https://www.kongnews.it/politica/il-covid-19-e-una-guerra-civile/?fbclid=IwAR1MNBzbCimkiE38x_7tmotScWDtmsMOd6Le0rQUVmhYur47xIoUCEqq93w
Scelto e pubblicato da Franco
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