Or dunque, Alex Schwazer, il marciatore olimpico, carabiniere – mai dimenticarlo – incriminato per un caso di doping recidivo che sembra sempre più inventato, ieri durante l’udienza probatoria a Bolzano ha fatto emergere che urine testate nel 2017 (e prelevate per dimostrare il doping prima delle Olimpiadi del 2016) avevano quantità di dna di una concentrazione da non risultare compatibili con la razza umana. Ovvero, visto che nelle urine il dna degrada giorno dopo giorno, di dna ce ne sarebbe stato troppo nei campioni usati inizialmente, a meno che Schwazer facesse parte – appunto – di una razza umana superiore e sconosciuta. Tradotto, tali campioni dimostrerebbero che erano erano stati taroccati, come Schwazer sostiene nella sua difesa da tempo! (attendiamo supplementi di indagine)
Non vi riporto alla cronistoria della vicenda, potete leggere se volete ilsussidiario.net che regolarmente segue la vicenda. Io sono un ex atleta, discreto, nulla di più, anche nazionale se volete, non come Schwazer che era un vero campione. Ma mi sento vicino all’atleta altoatesino. Prima di tutto partendo da una considerazione: lui, altoatesino, sta rivendicando non soldi, non fama, ma giustizia grazie alle puntuali perizie dei Carabinieri, che lo stanno supportando in tutto e per tutto. Infatti lui era atleta dei Carabinieri e dunque l’Arma con lui sta difendendo il comune onore, non si fermerà. Penso che nemmeno se le fosse ordinato di soprassedere lo farebbero, i Carabinieri (cosa che non escludo, che le venga richiesto: un generale che dovesse accettare tale ordine non sarebbe degno di essere un Carabiniere!). Ed avrebbe ragione, la grande Arma!
Quello che voglio farvi notare è come anche Davide, se con le palle, possa vincere contro Golia: la WADA, moderno Golia, l’ente antidoping internazionale, per qualche oscura ragione sembrerebbe abbia voluto boicottare lo Schwazer. Il quale Schwazer era un Carabiniere che aveva sbagliato ma che stava risollevandosi, con forza. Grande valore! Poi, per qualche strano motivo, arrivò una sentenza di doping che ora scopriamo a forte rischio di essere stata una congiura della WADA. In tale contesto gli italiani, nel loro piccolo fortissimi quando sono uniti, stanno non solo rintuzzando i colpi dell’ente internazionale anti-doping ma come ieri sono riusciti a fare emergere un documento ufficiale della WADA che sbugiarda completamente le analisi fatte in precedenza, dimostrando la congiura, vedremo i giudici.
In tutto questo fa pensare come l’italiano di matrice tedesca Schwazer – infatti è di madre lingua tedesca – rischi di essere salvato nel suo onore, per un connubio di interessi e forze – dagli italiani, anzi da chi più italiano non può essere , i Carabinieri, con il colonnello Lago a dirigere le danze. Ossia quando italiani e tedeschi lavorano ad un nobile fine comune sono fortissimi. Non come in EU dove la Germania cerca di fregare soldi, potere e risorse ai paesi del sud…. In effetti, mai dimenticarlo, Schwazer, pur di madre lingua tedesca, non è tecnicamente un tedesco.
Da leggere attentamente la lettera completa di Cagliari prima del suicidio, per farsi un’idea di cosa sia stata tangentopoli diretta da Borrelli (vedasi LINK). Noatsi che il PM che rifiutò (se volete ritardò) di scarcerarlo ai tempi era Fabio De Pasquale, lo stesso che oggi indaga su Matteo Salvini nei fatti de Il Metropole (…)
Parimenti va notato come non si debba mai dare per scontata la correttezza di enti sovranazionali, che in effetti fanno politica, come tutti. Gli italiani troppo spesso pensano che tali enti siano corretti e giusti per definizione.
Certamente dietro a Schwazer c’è qualche oscuro motivo che non ci fa comprendere il reale motivo del supposto – e sempre più evidente – tarocco sul doping recidivo. Vedremo se emergerà.
In tutto questo l’anello debole italico, nel processo di Bolzano, è sempre il solito: la magistratura nazionale. Ossia, la magistratura italica sì che non ha purtroppo dimostrato di non avere spirito di corpo, per definizione, almeno inteso con l’Italia. Mi riferisco come prova alla testimonianza data dalle ultime parole pubbliche di Francesco Saverio Borrelli, il procuratore capo di Mani Pulite ormai trapassato, una persona che personalmente non stimo e assolutamente non rimpiango. Il quale, dopo aver innescato con le sue sentenze il processo di dissoluzione dell’Italia ricca, democratica ed in pace a forza di incarcerazioni “per far parlare” – tecnicamente sarebbe tortura incarcerare qualcuno e non farlo uscire fino a quando non confessa, questo accadde ai tempi cari miei – si è detto “pentito” di quello che aveva fatto:
(chiedo)"scusa per il disastro seguito a Mani Pulite. Non valeva la pena buttare all’aria il mondo precedente per cascare poi in quello attuale" - Francesco Saverio Borrelli
Fonte: ilsole24ore.com, LINK
Non sia mai che sia proprio la magistratura nel caso Schwazer a mandare a ramengo anche l’onore italiano, ossia di Schwazer e dell’Arma, dopo le gesta di Borrelli a cui sono seguite le ignobili scuse ormai non escludo più nulla (infatti quello che Borrelli fece, fu giusto scusarsi per aver fatto danni irreparabili, quanti danni ha sulla sua coscienza, ndr).
Insegnerò a mio figlio piccolo cosa significa l’ignavia. E personalmente ho deciso che come esempio gli porterò quello del giudice Francesco Saverio Borrelli a capo di Mani Pulite. Mentre per insegnare la parola onore userò l’esempio di Schwazer e dell’Arma dei Carabinieri.
Mitt Dolcino
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