E’ indubitabilmente in corso un tentativo di “regime change“. Ma non in Ucraina, magari fosse solo lì! Infatti sta accadendo nel mondo occidentale. Ossia con l”EU franco-tedesca, a letto con la Cina, che vuole cacciare gli USA dall’Europa, pur dopo aver perso una guerra mondiale.
Alla fine, è vero: gli USA non sono colonialisti nel senso storico del termine, al di fuori dell’imposizione del dollaro. Chiaro, per un paese che è stato fondato sulla rivolta del the, sulle banchine di Boston, essere vetero-coloniale non è una opzione praticabile. Meglio il soft power ed il vantaggio materiale di una valuta sovrana globale, da scambiare per preziose merci.
Sulla base di una forza militare immane, soprattutto di mare, come si compete ad una grande potenza marittima globale. E con un approccio tipicamente vendicativo “old west“coi nemici (non vi dico coi traditori…).
In fondo gli USA hanno tutto, risorse, militari, spazi, competenze, università, aziende, capacità… Dunque l’EU se deve scrollarsi di torno Washington deve andare per gradi: infatti ci ha impiegato 50 anni ed ora sta cercando l’affondo. Chiaramente il primo passo era cooptare Londra nel progetto, peccato se ne sia uscita dall’EU, con la Brexit. Però, forse, mandando via Boris Johnson con una scusa (il cd. Partygate), forse si può pensare di bloccare l’uscita inglese dall’area euro quanto meno nella pratica (commerciale), chissà…
In tal contesto, il deep state inglese, convinto dall’asse franco tedesco in veste EUropea, ossia con un convincimento opposto a quello che fu di Churchill (che preferì gli USA ai tedeschi), sta giocando la solita partita doppia, indebolendo l’America e facendo l’occhiolino per interessi al Berlino e Parigi, a patto di contropartite/scambi materiali.
In tal contesto l’Italia rischia di essere “superata” – o anche “scambiata”, come le figurine – anche e soprattutto lato britannico, potendo addirittura tornare al pre-1860.
Così almeno si spiegherebbe l’annichilimento progressivo italiano, da qualche anno, più o meno da quando Cameron era a Downing St.
Dunque, chi – italiano – tifa anti-USA sappia almeno a cosa va incontro: la fine del proprio Paese. Si, perché oggi l’unico ostacolo che l’Italia rappresenta per le mire EU è dato dalle basi militari statunitensi in Europa, non dalla inerme e spesso ignava “gente” italiana.
Or dunque, ecco forse chiarita la genesi dell’intervento mirato di E. Luttwak degli scorsi giorni, uno che conosce bene l’Italia. Ovvero uno che sa che l’unico modo per far rigare dritto i romani è spaventarli, più o meno come successe dopo Ustica (…).
Dunque, gli USA sanno che l’Italia sta tradendo ed ora chiedono che si coinvolga nel caso specifico in Ucraina: mossa tattica, chiaramente qualsiasi cosa farà l’Italia sbaglierà. Infatti se andrà con la Francia, rinnegando l’intervento e/o di fatto schierandosi in qualche modo per la difesa comune EUropea in alternativa anche solo parziale a quella della NATO, allora gli americani si arrabbieranno.
Se invece sposeranno gli USA, l’EU la farà pagare cara all’Italia, via spread ad esempio.
In tale contesto il ministro DI Maio è pressochè perfetto: alla fine si potrà sempre dare la colpa lui, vale anche per Draghi. Dicendo che non capisce, dunque non è colpa del Paese o del Quirinale ma del ministro bibittaro in capo che non intende. Perfetto direi! Di Maio preziosissimo!!
Resta che gli USA forse sanno più di quello che dicono.
Alla fin fine l’intervento di Putin con gli industriali italiani di qualche giorno fa forse non è stato causale, visto che il primo interessato a che l’Italia non si schieri con l’EU (in Ucraina), in rappresentanza di un continente da sempre interessato al lebensraum esteso a est, è proprio Mosca. E dunque, la Russia alla fine avrà anche interesse a che l’Italia stia com’è oggi, forse… (il tradimento di Pitin alla Grecia per uscire dall’euro – suonare Varoufakis – brucia ancora per chiunque pensi di fidarsi di Mosca).
Un bel tetris, no c’è che dire. Degno di gente come Andreotti, Craxi e De Mita.
Con Draghi a Palazzo Chigi, Mattarella al Quirinale, in assenza di opposizione (e comunque costituita da gente che dire poco solida nei fondamentali è dire nulla), la faccenda suona a morto per le chance dell’Italia di uscirne intera, stavolta…
Ultimi della fila in cotanto caos, gli italiani. Ormai vittime di false flags portati avanti dallo stesso apparato italiano per orientare il, dissenso. E forse, anche pensando di organizzare qualcosa di diciamo più proattivo nel prossimo futuro, chissà… (occhio a non voler vedere i dettagli del video di Rende, sull’uomo che si da suppostamente […] fuoco con la benzina davanti alla caserma dei Carabinieri, speriamo non significhi che è rinato l’Ufficio D…).
MD
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