Keynes spiegava che i due limiti del capitalismo sono l’eccessivo accumulo di ricchezza (in mano di pochi) e l’impossibilità di controllare la disoccupazione. Oggi tali limiti sono stati raggiunti; dunque i beneficiati del sistema amministrativo e di casta, per mantenere i loro privilegi, devono evitare che la gente si ribelli al fallimento del sistema. Soluzione di continuità che, libro di storia alla mano, è sempre violenta.
Ben notando che i cambiamenti di modello economico sono costellati da guerre. Sempre. Molto spesso cercando di spodestare, per trovare spazio, attori prima egemoni, in modo da rubargli risorse. Aprite un libro di storia e capite che oggi siamo solo l’ultimo, ennesimo esempio di tale trend secolare occidentale. L’attacco al dominus USA non è casuale, in forza di infiltrazioni politiche interne e di attentati dentro i suoi confini.
Ma restando sullo spicciolo, le classi beneficiate dal sistema, prima di tutto, prima di crollare loro stesse, modificano le regole per nascondere il disastro. Ovvero per evitare che la gente si ribelli facendo perdere alla casta di potere i suoi privilegi.
Modificando ad esempio i dati della disoccupazione, facendoli sembrare attraenti mentre invece sono tragici, sempre il primo passo. O nascondere l’inflazione, ben sapendo che non si riuscirebbe ad aumentare i salari in tempo di crisi.
Il fine è sempre lo stesso, sempre: migliorare lo status di chi è in cima peggiorando lo status di chi sta sotto. Fino a quando le aberrazioni diventano eclatanti. Una repubblica basata sullo sfruttamento insomma.
LA DISOCCUPAZIONE TAROCCATA (e non solo)
Il caso della disoccupazione e’ in effetti eclatante (come pure il caso della disoccupazione nascosta; ben ricordando come l’ISTAT a guida leghista si “dimentico’” dei prezzi del gas in Italia-mercato libero più che triplicati prima di inserire tale posta nel paniere ISTAT, ossia perdendo per strada svariati punti percentuali di aumento dei prezzi, nel silenzio generale, inizio 2022, ndr).
Infatti la disoccupazione si può leggere in due modi: o la gente che non lavora, con vari criteri. O all’inverso, la gente occupata, in modo molto più diretto. Bene, tali due dati soprattutto inItalia proprio non tornano, assolutamente, dimostrando enormi tarocchi nelle statistiche. Abbiamo fatto vedere sopra i dati, senza troppi commenti, è autoesplicativo.
Fondamentalmente ciò che stride, in Italia, come paese più prono ad implodere in EU, è che una disoccupazione in teoria onorevole del 7.9% in realtà viene assieme ad un livello di occupazione più basso in EU. IL PIÙ’ BASSO.
Ciò vuol dire semplicemente che le statistiche italiane sono truffaldine, apposta.
Infatti in Italia non esiste né un salario minimo per legge, al contrario degli altri paesi EU; ne’ un sussidio di disoccupazione lungo termine onorevole, infatti la NASPI di fatto dura solo 12 mesi pur con molte limitazioni operative per l’accesso (…). In tal contesto il reddito di cittadinanza RdC poneva semplicemente l’Italia al livello degli altri paesi EU come civiltà, ma è stato tolto.
Il motivo di tale cancellazione, RdC, è semplice: si vuole creare una falange sociale di disperati da sfruttare, pagandoli poco, prendendoli dunque per la gola, ovvero lasciandoli senza soldi.
Il problema però non sparisce, così: oggi la Spagna ad esempio offre uno Stato competitivo, più funzionale ed onesto, una società dinamica (grazie anche all’immigrazione sudamericana) e costi della vita inferiore; appena gli italiani mediamente preparati se ne accorgeranno, preferiranno allo sfruttamento italico una vita dignitosa all’estero. Dunque emigrazione di massa in arrivo, di giovani.
Parimenti l’immigrazione italiana è di bassissimo livello, soprattutto di colore, in larga parte non cristiana: ritengo sia solo questione di tempo prima che il Made in Italy sparisca, causa sparizione di italiani. Chi vive di Made in Italy insomma è destinato a pessime sorprese.
Conosco per altro molti amici che hanno aziende. E nessuno di loro riesce a trovare gente da assumere di livello agli stipendi (da fame) offerti, men che meno italiani. Insomma, tirate la linea a 24 mesi, complice il fatto che gli italiani non fanno figli, e l’implosione socio economica e’ assicurata.
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L’ “ENIGMA” Meloni
In tale contesto esiste l’enigma Giorgia Meloni: tutto depone affinché una ex missina sia stata portata al governo dalla casta EUropea ben presente anche in Italia, con il fine ultimo di fargli utilizzare metodi fascisti per tenere l’Italia nell’euro. Ovvero implicando anche polizia stile carabineros cileni e olio di ricino per i dissidenti: il tutto per tenere l’Italia a forza nell’euro.
Costi quel che costi, di euro si deve morire.
Infatti basta guardare sopra la cartina dell’occupazione e si capisce che il nord EU prospera a danno del sud EU. È palese. Ben sapendo che la fine dell’EU/euro ribalterebbe il problema, trasformand – come miseria – il nord EU in sud, senza paesi europeriferici da sfruttare (euro colonialista di fatto, insomma, si sa , ndr). Dunque l’EU deve agire in fretta per restare in piedi lei stessa, per sopravvivere, ossia per drenare finalmente la gran massa dell’enorme ricchezza locale via dal sud EU, verso il centro, per stare in piedi lei stessa (l’EU, come istituzione).
Lo strumento si chiama MES, finalmente anche economisti di sinistra, e pure il Giulio Sapelli che in fondo funge da banderuola, visto che funziona benissimo per vedere dove tira il vento, ormai ci ammoniscono sia lo strumento per permettere a Parigi e Berlino di fare il sacco dell’Italia.
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Come andrà a finire?
Troppo presto per dirlo, ma i multipli italiani fatti di debito enorme, occupazione bassissima, tassi in salita ovvero costo per interessi al raddoppio in ca. 2-3 anni, PIL stagnante, tasse altissime, amministrazione pubblica e burocrazia catastrofiche, sistema della giustizia a livello sudamericano, assenza o quasi di ammortizzatori sociali di lungo termine, austerità euroimposta pronta a ripartire, immigrazione di massa e carenza di lavoratori specializzati, emigrazione selezionata e crescente di soggetti italiani mediamente preparati e possidenti, denatalità incipiente, oltre agli avvoltoi alla frontiera interessati alle ricchezze italiche (ed una classe dirigente mediamente incapace, inetta e corrotta, a Roma e Milano), in presenza di una dilaniante sindrome da paese di Don Rodrigo, depongono malissimo per la Penisola.
Due articoli recentissimi, il primo sopra è di oggi: il battage mediatico dei nemici della Penisola per far firmare il MES all’Italia è iniziato (ma qualcuno fa presagire cosa succederà dopo…)
Ci limitiamo ad osservare che, seppur l’Italia possa ben sopravvivere “sulla carta” ancora per qualche tempo come paese di etichetta benestante e rispettoso dei diritti dei residenti, in pratica si sta evidenziando – per chi sa osservare – una preoccupantissima tendenza all’implosione socio-economica. Con provvedimenti euro imposti che ormai DICHIARATAMENTE puntano, appena possibile, a ristrutturare il debito italiano, ossia a confiscare i beni delle famiglie italiane.
Si sappia solo che in USA un cedimento italico, ossia il caos in Italia che il MES inevitabilmente comporterebbe, verrebbe visto come un tradimento. Che Giorgia Meloni sia associata a fratellanze Europee è infatti un dato di fatto, purtroppo. Vedremo quanto coraggio avrà di andare fino in fondo, la Prèmier, visto che il piede in due scarpe tempo sei mesi e non lo potrà più tenere.
I moderni bookmaker finanziari, di fatto, leggasi Moody’s, sopra, per vostra info, scommettono su Meloni come un Salvini in gonnella, niente di più, visto anche l’omologo livello culturale di base sottostante (noi non ci esponiamo, giusto osserviamo, limitandoci a consigliare agli amici americani estrema cautela in relazione alla coalizione di governo italiano, ci nasconde molte cose).
MD