Lo spread dell’Italia vs. Francia, bond decennale, BTP vs. OAT, è diventato negativo! A memoria d’uomo tale evento è successo molto raramente. In pratica lo Stato francese paga tassi sul proprio debito maggiori che l’Italia.
Il significato è molto denso.
Da una parte significa che i prestatori di denaro si fidano di più della solvibilità italiana di quella francese. Ossia permettono all’Italia di pagare interessi sul debito inferiori, il che condannerà col tempo la Francia al crack se non ci porrà rimedio. Ad oggi la cosa è ancora impercettibile, meno dello 0,1% di differenza di tassi, ma nei prossimi giorni sarà un’onda che travolgerà Parigi, segnatevelo.
La sostanza è che la Francia, al contrario dell’Italia, si rifiuta di fare manovre lacrime e sangue, alla Mario Monti per intenderci, pena rivolte interne. Ovvero sommosse violente.

Gli Italiani invece, che abbassano la testa di buon grado, sono stati letteralmente “ammazzati di tasse” negli ultimi anni, anche e soprattutto con Giorgia Meloni Premier: siamo infatti ad una tassazione globale nazionale, sulla base degli introiti delle imposte nazionali, prossimi al record come pressione fiscale. Record che era appunto quello di Mario Monti Premier, ne abbiamo parlato negli scorsi giorni.
Chiaramente questo nessuno ve lo racconta in TV.
Di più, l’Italia – al contrario del periodo Montiano – ha salari bassissimi, che ormai fanno invidia ai cinesi per i ruoli di discreto livello: ormai un ingegnere cinese guadagna lo stesso se non di più di un omologo italiano. Ma al contrario dell’Italia in Cina si respira ottimismo per il futuro.
In Italia, al contrario della Francia, l’inflazione è poi tecnicamente ben taroccata. Si, in Italia l’inflazione è taroccata, lo ripetiamo!
Lo strano caso dell’ISTAT che, per il computo dell’inflazione, “dimentica” il mercato libero del gas
Da cosa deduciamo tale informazione? Dall’esempio di Mario Draghi Premier ad esempio, quando all’apice della crisi del gas che portò Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, quando i prezzi erano al top storico, inserì il “gas mercato libero” nel paniere ISTAT, prima incredibilmente assente sebbene in presenza di una liberalizzazione quasi selvaggia nel mercato energia italiano, caso raramente visto in altri Paesi EUropei.
Il risultato è stato non registrare in alcun modo nell’inflazione Italiana la salita dei prezzi del gas mercato libero; ma prendendo tutta la discesa, abbassando ad arte l’inflazione stessa. Se non è tarocco questo, cosa lo è?
E gli Italiani pagano, zitti. Contenti loro….
Perchè – si noti – una inflazione addomesticata cancella ogni argomento per chiedere aumenti salariali. E dunque il salario reale scende., E gli Italiani – più poveri – non arrivano a fine mese…
Precisamente quanto sta succedendo da qualche anno ormai, in una Italia che va sempre più selvaggiamente (memento il caso del Superbonus, dove i poveracci con stipendi reali in crollo come sopra indicato han pagato di propria tasca, con le tasse, la villa rifatta a chi invece aveva redditi alti… sempre con Draghi…).
Bene, vi resti solo che l’Italia sta facendo pagare alla gente comune il costo della crisi: con inflazione tarocca e salari bassi i conti dello Stato diventano più sostenibili. E lo spread scende rispetto alla Francia. Ma vi siete chiesti chi paga? Forse non c’è molto da stare allegri se non siete dei don Rodrigo, che dite…
In Francia tale deriva anti-sociale ed anti-etica, letteralmente sfacciata ed arrogante per come è presente invece in Italia, è impossibile; visto anche che i francesi sono mediamente più scolarizzati degli Italiani, dunque sanno pensare con metodo. E sanno pure dire di no, arrabbiandosi a dovere se necessario. Macron conosce la situazione francese, sa come la pensa il suo popolo. E dunque non riesce ad aumentare le tasse.
*****
Dunque che può fare Macron da qui in avanti?
Cercare colonie da depredare. Da cui la guerra in Ucraina, una vera ed impellente necessità per Parigi. E per la sodale Londra, unita alla capitale francese quanto meno dall’Entente Cordiale del 1904, in realtà da Sant’Elena e le spoglie di Napoleone fatte sparire.
Peccato gli USA d’accordo con la Russia non permettono oggi alcuna guerra a Mosca, guerra di cui Davos e le sue elites hanno tremendamente bisogno. Per giustificare in qualche modo lo scellerato e tragico operato dei propri governanti, appunto, delle proprie elites. Davos a cui Maccherone Macron e pure il Conte Draghi – e sua moglie, per inciso – di fatto appartengono.
*****
Di tutto questo resti che, paghi chi paga, la Francia non vuole fare sacrifici e viene punita dal mercato con tassi di interesse più alti dell’Italia, sul debito. Facile così.
Da qui in avanti, oltre a continuare a cercare la guerra, si apriranno tre strade: una – in corso – è usare gli asset russi per prendere tempo; ovvero gli assets degli europei investiti in asset russi. In realtà rubando soldi soprattutto agli europei che non hanno capito come funziona, lo spiegammo tempo fa, vedasi qui sotto.
Tutto questo per dare a Davos un po’ di ossigeno, visto che il nemico numero uno, Donald Trump – facendo ribellare le colonie francesi in Africa ad esempio – sta letteralmente asfissiando le elites di Parigi che non sanno più come mantenere in propri privilegi di casta.
Dall’altra Parigi siamo certi che chiederà di nuovo – ripetutamente, segnatevelo – che l’Italia firmi il trattato MES/ESM: per fare in modo di poter aggredire i beni delle ricche famiglie italiane da usare come garanzia europea per stare in piedi, ossia per tenere in piedi la Francia altrimenti causa della prossima fine dell’euro. Chiaramente l’Italia deve dire un rotondo NO a tale richiesta di forma di tale tragico trattato
La terza opzione è ribellarsi come Francia a Davos, ossia a Macron; ovvero travolgendo indirettamente l’EU con rivolte di piazza e di sistema, non ci siamo ancora, bisogna che prima le aziende francesi chiudano.
Nessuna delle tre opzioni verrà infatti seguita nei prossimi mesi: si tirerà giusto a campare ancora per un po’, sperando in un attentato che uccida Trump, il vero nemico.
Alla fin fine comunque resta palese che Davos ne uscirà con le ossa rotte. Va solo capito quante ossa si romperanno pure le famiglie europee, italiane e francesi in primis, prima che la Francia faccia bancarotta con Macron e dunque fracassi l’euro.
La Germania dovrà farsene una ragione, tornando al marco, se non vuole finire ad usare i soldi delle sue famiglie per salvare il cicalismo parigino. Solo questione di tempo.
MD






