Quando un paese soggiogato dalla potenza coloniale di turno vende materie prime al cd. “colonizzatore” a 100 e poi ricompra dallo stesso prodotti finiti finiti generati con le stesse materie prime citate da lei fornite ad un prezzo superiore (ad es. 150), si indebita col venditore dei manufatti, il colonizzatore, per 50.
Tale colonizzatore ha poi tutto l’interesse a chiedere il pagamento nella propria valuta; infatti deve solo far girare la ruota per un po’, tenendo legato il venditore a se’, anche via corruttele locali mirate; poi, una volta fatto indebitare a dovere il paese target, con lo schema sopra citato, parlo del paese produttore di materie prime, è sufficiente che “il mercato” faccia puntualmente salire il cambio della valuta del colonizzatore, in questo caso lo Yuan cinese, con cui ha costretto la colonia ad indebitarsi.
E’ precisamente così che l’Inghilterra ha fracassato in ambito socio-economico le proprie colonie per secoli. Idem la Francia, basta solo sostituire nel caso francese la parola “fracassato” con “sodomizzato”. Ed è lo stesso metodo che la Cina sta attuando con la Via della Seta, aka Belt and Road.
In pratica la Cina ambisce a trasformare il mondo attuale, in cui ci sono molti compratori di materie prime al mondo, in un club (la Via della Seta) dove i detentori di risorse partecipano. E dove l’acquirente è solo uno: Pechino.
Capite che non sta in piedi, alla lunga.
Un anno fa spiegammo nei dettagli quanto sarebbe successo. Ossia dimostrando che è assolutamente normale che Pechino sia alleata di poteri assolutamente affini a se stessa, paesi che sono interessati a fare lo stesso gioco, tutti paesi senza materie prime e molto ambiziosi: Germania, Francia, Gran Bretagna. In soldoni, la Cina e la vecchia Europa vetero-coloniale oggi decaduta hanno gli stessi precisi identici interessi, applicando lo stesso modello economico
Al contrario, Russia ed USA, ricchissimi di materie prime, ma potrei dire anche il sud-America, hanno interessi contrapposti. Lo scontro di oggi è tutto in queste poche righe, tutti i disequilibri sono spiegati in pochi concetti.
Se poi voleste approfondire, potete leggere quanto be spiegato direi l’anno scorso, sotto.
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Oggi emerge, da una ricerca ripresa da tutti i grandi media mondiali, ad esclusione di quelli in Italiano, sigh, come la Cina stia in realtà prendendo profitto dei prestiti fatti ai BRICS in passato. Dunque non erano soldi gratis, come qualcuno si illudeva, quelli cinesi. Ma soldi per interessi.
I paesi in via di sviluppo, quelli che si illudevano che con la Cina avrebbero trovato denari aggratis, cominciano a preoccuparsi…
Convergenze
In realtà gli unici due imperi che si possono permettere di erogare, in casi specifici (…), soldi di fatto gratuitamente o quasi, vedi piano Marshall, sono i paesi veramente ricchi, Russia e USA. Ossia quelli che hanno risorse primarie. Non i paesi come Cina, Francia, Germania che invece devono accaparrarsi, anche rubare nel caso, le risorse primarie in giro per il mondo al fine di finanziare il proprio sviluppo ed i propri anacronistici privilegi.
Peccato a scuola, in Europa, non ci abbiamo insegnato che la seconda guerra mondiale fu una guerra di decolonizzazione. Ossia per azzoppare i poteri vetero coloniali europei. Normale, tale narrativa andava e va contro gli interessi di qualcuno, in Europa, dunque è stata sopita.
Oggi però tale processo decolonizzativo ha ripreso vigore, oltre ad aver introdotto un nuovo attore, la Cina, che sta prendendo lo spazio degli europei coloniali nel mondo; dunque i poteri veterocoloniali europei devono trovare risorse con cui alimentare i privilegi delle loro elites al potere da secoli.
Ecco spiegata l’alleanza con Pechino, che persegue di fatto gi stessi fini, sebbene in un humus comunista!
Dunque, assenti le colonie “disponibili”, o impossibile acquisirne altre è lo stesso, ecco che detti poteri veterocoloniali storici, anche nazisti se volete, devono succhiare il sangue della loro stessa popolazione, per alimentare le elites. Da ciò deriva il cd. Grande Reset, “non avrete nulla e sarete felici” ecc.
Cazzate.
Il punto è che mancando ciccia, mancando colonie disponibili da cui sottrarre valore, ora bisogna succhiare le risorse al proprio stesso popolo. Uccidendolo, alla bisogna, per impossessarsi dei loro beni (molti pensano che lo sforzo depopolativo da vaccino non testato sul COVID vada precisamente in tale direzione).
In tale contesto nasce appunto il MAGA di Trump; ossia il paese più intrinsecamente democratico per storia, tradizioni, ricchezza disponibile che si mette contro alle elites veterocoloniali, le stesse che attentarono alla nascita del loro paese, gli Stati Uniti d’America, che oggi vogliono strozzare la gran massa della popolazione per arricchirsi loro stesse, per mantenere intonsi i loro privilegi. Il globalismo fa il resto per estendere il progetto. Spero capiate perchè Trump è considerato un nemico mortale da costoro, che brevemente possiamo chiamare Davos.
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Tratto da: https://interactives.lowyinstitute.org/features/peak-repayment-china-global-lending/
Tornando allo studio di cui al titolo, viene dimostrato solo quanto sopra spiegato, da noi. Ossia che la Cina sta iniziando a comportarsi da potenza veterocoloniale.
I grafici indicati non lasciano adito a dubbi.
Tanto che anche una certa stampa popolare italiana, l’unica nel caso, comincia a dare l’allarme, capendo che forse i soldi delle sponsorizzazioni nulla contano contro le bombe che cadono.
Si, perchè a fare nulla nella migliore delle ipotesi ci si impoverisce. Nella peggiore si va in guerra e si muore. O si sparisce come Paese.
Inevitabile che gli USA, ossia anche la Russia, che non hanno bisogno di materie prime altrui, corrano e correranno a soccorso di selezionati paesi BRICS, mettendo contro la Cina (la prima è l’Argentina). Il risultato sarà quello di rompere i fronte BRICS, con scontri inevitabili (…).
Versione italiana spicciola
Anche l’Italia, che firmò scelleratamente la via della seta col leghista Geraci (sigh, Lega sempre traditrice, altro che sovranista!), ha rischiato il peggio: il piano, di concerto con l’EU, era che la Cina diventasse garante del debito italiano nelle more di una crisi appunto del debito italiano successiva alla firma del trattato MES/ESM. Con Pechino che avrebbe salvato momentaneamente l’Italia. Solo per poi chiedere il ritorno del favore con gli interessi. O assets in contropartita, che Xi avrebbe poi condiviso con Parigi e Berlino (devastando il miglior alleato strategico USA in Europa, ndr) [vero, Geraci?]
Questo era ed in parte ancora è il piano.
Fare a pezzi l’Italia, letteralmente, sarebbe stato solo l’epilogo.
Il nostro lavoro, durante anni, è stato parlare con gli amici americani per spiegare cosa sarebbe successo. Per fortuna, dopo l’incredulità iniziale, ci hanno ascoltati. E per fortuna oggi, se abbiamo bisogno di qualcosa, sappiamo che possiamo contare su di loro.
MD