Il simbolo alla lunga più importante del degrado totale ed assoluto delle elites cleptocratiche mondiali sta tutto nel modo in come è morta Virginia Giuffrè, l’accusatrice di J. Epstein: nel giorno della sepoltura in pompa magna di un uomo che, teologiamente nullo, ha disfatto dalle fondamenta una istituzione che durava da 2000 anni (aspettate le conseguenze della transizione, vista l’assenza di munus di Jorge Bergoglio, ossia con solo 28 cardinali “validi” rimasti , le vedrete nei prossimi mesi, non settimane, mesi, ndr), la sig.ra Giuffrè abbiamo letto da tutti i giornali mondiali (di Davos) perita come suicida.
Peccato che la stessa si sia affrettata a scrivere tempo fa di non fidarsi, che MAI si sarebbe suicidata. Nel caso, sarebbe stato un omicidio.
I grandi media di tutto il mondo – chiaro – hanno evitato di ricordare tale passaggio cruciale: omicidio, non suicidio.
Abbiamo letto qualcosa sui soliti bloggers, gli stessi che supportano alla bisogna i falsi sovranisti o coloro che li hanno fatti uscire dal giogo della magistratura grazie ad un accordo di supporto (leggasi servizi più o meno segreti, più o meno deviati).
Inutile aggiungere altro sull’argomento.
Noi invece che abbiamo ospitato l’intervista del gen. Michael T. Flynn lo scorso settembre, appena prima dell’elezione del Presidente degli USA, Donald J. Trump, – citiamo questo a scanso di equivoci, per coloro che avessero magari qualche problema con le poche righe sopra – preferiamo cercare una sintesi sui significati degli eventi degli scorsi due o tre giorni.
E per fare questo termineremo con le parole riportate dallo stesso gen. Flynn, un cattolico come noi, sull’Europa che ha perso la testa, le leggerete in calce. Ma prima tocchiamo i punti salienti.
Ieri in Vaticano c’è stata una foto incredibile: Trump incontra Zelensky in Vaticano, di fatto nei pressi della Cappella Sistina. Mandando via Macron, elegantemente ma fermamente, il perenne imbucato di Davos, un tragico Salvini di Francia insomma.
Il significato è totale: la Chiesa torna prepotentemente alla ribalta.
E non poteva che essere così, dopo il mattone di Donald J. Trump lasciato nel muro Vaticano per ben 17 anni (più dei 12 di Jorge Bergoglio a Roma) dal famoso sig. Tom Zimmer, un ex soldato USA che visse di fatto – pur possidente – in povertà apparente per anni nel santuario della Madonna di Loreto, prevedendo invece una sorta di munus divino per Trump.
C’è per altro poco da sorridere sull’argomento: sono tutti fatti quelli che vi riportiamo, che vi invito ad andare a ricercare e verificare*.
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Il secondo aspetto da valutare è che le elites europee non possono e non riescono ad uscire dal loop della guerra in Ucraina.
Il motivo è semplice: HANNO FALLITO. E dunque devono salvarsi le terga, con una guerra. Altrimenti emergerebbe che il disastro per i popoli europei sarà immane per colpa loro, dei politici europei. Che guarda caso sono tutti legati alle elites di sangue europee, quelle veterocoloniali.
Durante il viaggio da e a Santiago di Compostela durante il trapasso Bergogliano, quando si dice un caso (nota: morto di polmonite bilaterale, di fatto, come conseguenza si intende; lo stesso epilogo del Cav. SIlvio Berlusconi, ndr), chi scrive si è preso la briga di rileggere alcuni passaggi del “Mein Kampf” di Adolf Hitler, molto significativo davvero. Oltre ad aver riletto il bel saggio di Arrigo Petacco, “Nazisti in fuga“, ottime fonti di dati (citate qui)
A parte rilevare che già i nazisti promettevano agli ebrei (che poi avrebbero bruciato nei forni) un buen retiro – fingete stupore – in Ucraina, terra ebraica; a parte che i più grandi carnefici materiali degli ebrei nei lager furono proprio gli ucraini, che odiano gli ebrei secondo loro usurpatori della loro terra; a parte che il numero di 6 milioni di ebrei uccisi è confermato da Eichmann [al processo di Norimberga, 4 nei forni e 2 uccisi dalle Waffen SS sul campo, in totale Eichmann calcolò che gli ebrei europei da eliminare erano 12’424’117 , quando si dice precisione **]; a parte che i più grandi sterminatori di nazisti erano austriaci e non tedeschi [8% della popolazione tedesca in campo nazista, uccisero circa il 50% degli ebrei, Stangl, Eichmann, Brunner “l’ebreo”, et al]; a parte i riti pagani simil-babilonesi del castello di Brunswick per gli ufficiali delle SS; a parte che l’immensa maggioranza dei nazisti non venne nemmeno incriminata dopo la guerra, sebbene costoro si fossero macchiati di crimini smisurati; a parte tutto questo…. possiamo tranquillamente affermare che sia i metodi che le persone coinvolte nella gestazione e nell’evoluzione semi-dittatoriale e pro-guerra dell’EU, che in realtà è piano pan Europeo della Vecchia Europa coloniale, sono nate sulle ceneri del nazismo.
Infatti a guardare bene i metodi dell’EU sono gli stessi di allora.
Ma con l’aggiunta dell’addendo Gran Bretagna, sebbene dovrei dire dell’Inghilterra, ossia di Londra colonizzatrice per eccellenza. Infatti il progetto della prima e della seconda guerra mondiale derivava sempre dallo stesso motivo: difesa dei privilegi delle elites europee che si abbeveravano dalle colonie, ossia rubando risorse.
Arrivati gli USA sulla scena, che sono perfettamente autosufficienti, la prima guerra mondiale fu l’ultimo tentativo per le elites europee di sangue di cercare di avere la dimensione sufficiente per restare al tavolo dei grandi. Un fallimento, idem nella continuazione, la WWII.
Possiamo dunque dire che il germe nazista è solo l’ultimo nome di un germe millenario che si aggira per il Mediterraneo allargato, quanto meno (…).
Ben ricordando, in tema di elites al potere, ad uso di quanto verrà di seguito, che il 20% di TUTTA l’ufficialità delle SS naziste era costituita da aristocratici!
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Quanto sopra lo abbiamo visto indirettamente a Roma, ieri: la guerra era in prima fila, con Zelensky accucciato dove NON gli competeva, base protocollo. E con M. Rutte, capo della NATO, lui olandese, a tifare guerra. E con il Re olandese, tutti soggetti lotharingi ben s’intende, a dire nello stesso tempo, da lontano : “è tempo di armarsi fino ai denti“, in Europa, più o meno così ha detto….
Oggi Davos è diventato il nuovo nome del nazismo elitario di ritorno della WWII, dove Londra e Parigi sono alleate come lo erano fin dal 1904, entente cordiale, notare che Londra intervenne sempre a suo supporto. Mentre Berlino, ben più importante e senza colonie, cercò di ribaltare il tavolo, per ben due volte, in una guerra che di cristiano non aveva alcunché.
Infatti la Spagna – sempre cattolicissima, lo sa chi la frequenta – ne restò fuori. Come l’Italia: nella WWI in realtà l’entrata in guerra di Roma avvenne solo in forza di un accordo specifico con Londra per ottenere in cambio gran parte del nord est, che poi ottenne (ma senza potersi sedere – appunto – al tavolo dei vincitori, il suo credito era stato già saldato, le bugie dei Savoia-Carignano anche loro Lotharingi andrebbero messe allo scoperto dopo oltre 100 anni)(…).
Ciò di diverso che vi raccontano a scuola sulla storia recente sono in grandissima parte sonore ed enormi balle. E quello che i giornali oggi invece non vi dicono, beh, succede in forza di grandi interessi visto che tutti i giornali europei oggi sono in mano agli imprenditori legati in qualche modo a Davos.
D’ogni modo, quanto emerso ieri, al funerale di Stato a Roma, è che la guerra in Ucraina gli USA di Trump la vogliono terminare! Nell’ordine, prima terminare la guerra in Ucraina e poi quella in Israele allargato, che finirà con il “papparsi” Gaza e sud del Libano, molto scaltri come sempre a Gerusalemme e Tel Aviv.
Ma sarà l’ultimo atto di espansione, per Israele, segnatevi anche questa. Per intanto ad Israele spetta il compito di smontare il problema Iran, che NON deve avere l’atomica, i “contatti” sono in fieri.
Che poi l’Iran sia a letto coi tedeschi lo sappiamo da tempo: il popolo ariano dell’Iran, come tale autodefinitosi, mai ha condannato Hitler e le sue nefandezze, per una questione di comune stirpe. E li si dovrebbe tornare indietro ai babilonesi che si confusero con gli ebrei a partire quanto meno dall’epoca dei Caldei, per capire, dando vita all’antisemitismo soprattutto mediatico, oggi, tanto in voga. Ma sarebbe storia lunga e diversa, oltre che dolorosa da spiegare, la tratteremo forse in futuro.
Quello che deve restare dai fatti di ieri e ieri l’altro è che l’EUropa necessita la guerra e purtroppo la troverà.
Per gli italiani, sappiano che non andranno a morire in Ucraina, ma nel Mediterraneo, nel caso. Il motivo è che quando l’Europa cadrà nella spirale bellica, la Turchia filo Davos farà quello che deve fare; e dunque l’Italia si troverà con USA, Israele, Grecia ed Egitto a doversi spartire il secondo impero ottomano, visto che saranno gli ottomani ad attaccare .
Ma questa volta tutto accadrà senza Skies – Picot tra le scatole, a fare danni apposta per prendersene i resti, visto che Francia e Inghilterra finiranno con le pezze dove sapete a questo giro.
Chiaro, la Francia cercherà la destabilizzazione dell’Italia, per sopravvivere, sperando di essere chiamati a scendere nella Penisola ad esempio dal fidato presidente Mattarella per prendersi un pezzo di penisola (tal Presidente sarà dimissionario appena dopo la sostituzione definitiva di Bergoglio, si dice); fidato per l’EU ossia per Davos ben inteso, in forza dello scellerato patto del Quirinale ratificato da Draghi – anima nera – per conto di Macron, che poi si legge pure Davos.
In tal contesto non abbiate dubbi: le 50 atomiche fatte arrivare in Italia dagli USA negli scorsi mesi sono lì per essere usate, nel caso di attacco francese, viste le numerose centrali nucleari francesi in terra di Francia Parigi sa benissimo osa succederebbe a far l’azzardo.
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Vi rammento per altro che la manfrina dei soldi per la guerra è questione di arricchimento delle elites di sangue europee: le guerre sono i momenti in cui le elites accumulano enormi patrimoni, non abbiate dubbi su questo, da sempre.
Oggi i soldi mandati in Ucraina in realtà restano in larga parte nelle tasche delle elites di sangue veterocoloniali, che si preparano alla guerra facendo provvista. In realtà se possiamo stimare che, se 1/3 dei soldi mandati in Ucraina resteranno nelle tasche dei soliti noti, un altro terzo andrà in armi vere e mercenari al seguito. Mentre l’ultimo terzo andrà in armi fuori dall’Ucraina, che poi arriveranno in Europa per l’ultimo punto che tratteremo qui, in calce.
Zelensky infatti resta uomo di Davos, filo europeo, ashkenazita, di quelli che erano mandati alle camere a gas dagli stessi ucraini nella WWII via odio atavico nei loro confronti, soggetto che resta affiliato a quella rete fu babilonese che è al comando dell’Europa dal 1100 circa, ossia delle sue elites di sangue europee (…). In fondo già percepite l’epilogo, lo sappiamo…
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Resta la povera Chiesa Cattolica, azzoppata da Jorge Bergoglio, woke come nessuno prima, amatissimo dai non credenti, seppellito senza reali simboli di munus papale.
Qui la faccenda si fa intrigante: infatti dei 130 e passa cardinali che saranno i votanti, calcolando defezioni importanti come quella del ratzingeriano Canizares, ma NON del card. dell’Opera Rouco Varela, solo 28 sono Cardinali eletti diciamo in modo canonico.
Dunque diciamo un “passaggio intermedio” sembra necessario per risolvere il problema.
In Vaticano lo sanno bene. Ma gli USA, in un eccesso di pragmatismo, sono per una elezione diretta ed immediata di un Papa che faccia vere funzioni di Papa. Il problema sta solo nelle poche righe che vi riportiamo qui: qualcuno a Washington ha fretta, ma nel caso sbaglia. Entro fine anno ci sarà il vero Papa, bisogna aver fede e pazienza (…), preghiamo che queste nostre poche righe vengano lette da chi di dovere, probabile che lo siano in realtà.
Sullo sfondo la lotta vera, tra USA e Russia contro la Cina, vero nemico materiale degli imperi di culto (ed infatti alleata di Davos): mai dimenticare che Dio compare ovunque negli USA ed in Russia, istituzionalmente parlando; ma mai in Cina.
Che poi la Cina sia aggressiva storicamente soprattutto con le terre dell’est della grande Russia lo sappiamo tutti, sebbene i giornali di Davos lo tacciano.
Oltre al fatto che l’Alaska venne concessa dallo Zar agli USA via Abramo Lincoln, poi ucciso: per non farla prendere dagli inglesi, questo spesso ci si dimentica di dirlo!
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Resta in calce la decriptatura fatta dal gen. Flynn degli eventi, molto profonda, grazie ad un bell’articolo di una persona evidentemente di sua fiducia, Alexander van Koningsbruggen.
Sostanzialmente vi dice questo: la fine della guerra ucraina porterà le armi ucraine ed i soldati europei oggi in Ucraina nelle strade dell’Europa, conducendo alla guerra civile in loco (il caos voluto dalle elites…). Insomma, le elites di sangue europee sono disperate, ALL IN!
Vi lasciamo dunque alla meditazione dell’articolo di cui sotto, con fonte, già tradotto in italiano.
Buona lettura
MD
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La prossima guerra dell’Europa non sarà in Ucraina, ma nelle strade
Di Alexander van Koningsbruggen
Link: https://genflynn.substack.com/p/the-time-bomb-is-ticking?utm_campaign=post&triedRedirect=true
L’Unione Europea sta riversando armi, denaro e capitale politico in Ucraina a un ritmo impressionante. A sentire Bruxelles, si tratta solo di proteggere la democrazia e fermare le aggressioni ai confini dell’Europa. Ma quello che non vi diranno – quello che non possono permettersi di ammettere – è che molti temono in silenzio il giorno in cui la guerra finirà.
Perché quando finisce la guerra, iniziano i veri guai.
Le armi sono già qui
Cominciamo dall’ovvio: non tutte le armi inviate in Ucraina rimangono sul campo di battaglia. Nonostante tutte le promesse di responsabilità, ci sono segnalazioni credibili di armi di contrabbando che stanno già entrando nei mercati neri di tutta Europa. Pensate a fucili d’assalto, lanciagranate, armi anticarro: roba seria.
Abbiamo già visto questo film. Dopo le guerre in Jugoslavia negli anni ’90, l’Europa era inondata di armi in eccedenza. Quelle armi sono state poi utilizzate in ogni cosa, dalle sparatorie tra bande agli attacchi terroristici. Non abbiamo imparato niente allora, e non stiamo imparando niente adesso.
Combattenti con legami estremisti
L’Ucraina è diventata un campo di addestramento non solo per patrioti, ma anche per ideologi. Neonazisti provenienti da tutta Europa e oltre si sono spinti in prima linea, molti dei quali si sono uniti a gruppi paramilitari come il Battaglione Azov. Stanno imparando tattiche, accumulando esperienza sul campo di battaglia e stringendo legami con estremisti che condividono le loro idee.
Cosa succede quando queste persone tornano a casa?
Non c’è bisogno di immaginarlo. Basta guardare l’Europa post-ISIS. I veterani dei fronti jihadisti sono tornati radicalizzati, traumatizzati e pronti alla violenza. Ora immaginate una nuova ondata di combattenti ideologicamente radicali e con esperienza di combattimento che rientrano nella società europea, ma questa volta dall’altro lato dello spettro politico.
Una polveriera già accesa
Ed ecco il colpo di scena: questo è solo un lato del problema.
L’UE ha trascorso l’ultimo decennio consentendo, e spesso incoraggiando, l’immigrazione di massa con controlli minimi. Questo impulso umanitario ha avuto conseguenze. In paesi come Francia, Svezia e Germania, le autorità stanno ora lottando per affrontare l’aumento della criminalità, la violenza delle gang e le reti estremiste. Alcuni quartieri sono diventati di fatto zone vietate. La violenza sessuale è aumentata vertiginosamente. L’integrazione è fallita in luoghi chiave.
Ora chiediti: cosa succede quando individui radicalizzati già presenti nell’UE, alcuni dei quali hanno legami con gruppi estremisti islamici, hanno accesso alle stesse armi del mercato nero che escono dall’Ucraina?
È uno scenario da incubo di cui nessuno a Bruxelles vuole parlare.
Perché questo silenzio?
È semplice: finché la guerra continua, il problema rimane laggiù. Combattenti pericolosi rimangono schierati. Le armi continuano a fluire verso est. Lo status quo politico rimane intatto. Ma quando scoppia la seconda pace, quell’illusione crolla.
E qui arriva il peggio: molti a Bruxelles lo sanno. Non sono stupidi. Scommettono solo di poter ritardare l’inevitabile, sperando che la popolazione non se ne accorga finché non sarà troppo tardi.
La bomba a orologeria sta ticchettando
Quello che stiamo affrontando non è solo un problema di sicurezza. È una crisi politica in divenire. Neonazisti addestrati sul campo di battaglia. Islamisti radicali già insediati. Armi di livello militare vendute per strada. E una classe dirigente in negazione.
Questa è la prossima guerra dell’Europa, e non sarà combattuta in trincea. Sarà combattuta in condomini, sale concerti, stazioni della metropolitana e centri commerciali.
Se pensate che tutto ciò suoni allarmistico, pensate a quante persone, solo pochi anni prima del Bataclan, di Colonia o di Nizza, avevano definito avvertimenti simili come “razzisti” o “xenofobi”.
Bruxelles deve svegliarsi, e noi con lei.
Di Alexander van Koningsbruggen
** La forvianza coi numeri di persone uccise nell’Olocausto dipende dal fatto che i 4 campi che più di tutti liquidarono tali soggetti furono letteralmente cancellati dai nazisti prima della fine della guerra, tutti campi non a caso posti in Ucraina e dintorni: Treblinka, Majdanek, Sobibor, Belzec, Chelmo
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