È provato che le radici ariane derivassero dall’area del cd. Iran-ariano, antica Babilonia per approssimare, con l’Iran/ex Persia unico paese che – forse non a caso, da alleato storico di Hitler – mai condannò le gesta tragiche del dittatore nazista (e per questo merita la condanna della storia).
Lo stesso Iran che stese un incredibile velo di silenzio sui risultati di una vita di coraggiose ricerche del grande storico Ariel Toaff, ebreo sefardita e figlio dello stimatissimo fu Rabbino capo di Roma, quando pubblicò “Pasque di Sangue“; ossia spiegando nei dettagli la genesi dei riti delle elites ashkenazite in Europa dal 1100 in avanti – o forse prima, ad es. dai tempi della Lotharingia, ndr -, genti emigrate dall’est votate a sacrifici umani, ad es. consumando il sangue dei bambini cristiani (…).
Stupisce nel contesto che i membri apicali islamici sciiti iraniani, nome che ricordo deriva da arian (…), abbiano perso l’occasione direi epocale per mettere sulla graticola un ebreo come il grande Ariel Toaff, che di fatto rese pubblico tale costume diciamo poco edificante dei sui – encore – diciamo fratelli ashkenaziti (…).
Fatta questa breve ma dovuta premessa, per i pochi che capiranno, siamo tutti qui ad osservare e piangere il risultato della vile operazione terroristica di Hamas (finanziata dal Qatar, si noti bene, non dall’Iran, Hezbollah è cosa diversa, ndr) contro Israele. Con migliaia, e ripeto, migliaia di razzi scagliati contro Israele, anzi contro i civili israeliani.
Una carneficina anti-Israele, folle, da condannare senza appello.
Ma allora cosa è l’operazione Tannenberg di cui al titolo? In tedesco “Unternehmen Tannenberg“, fu il nome in codice di una delle principali azioni di sterminio naziste, nel caso in specie dirette contro il popolo polacco durante la seconda guerra mondiale. In particolare contro il ghetto di Varsavia, che ebbe l’ardore di ribellarsi al giogo nazista. Solo per finire con il ghetto letteralmente raso al suolo e con l’annientamento di praticamente tutti gli ebrei lì stipati, come sapientemente descritto dal pluripremiato e meraviglioso film di Roman Polansky, “Il Pianista“.
Si, gli ebrei del ghetto di Varsavia non avevano scampo. Ma si ribellarono. E perirono quasi tutti, i nazisti così dissero, “per loro colpa”, erano ribelli…
Infatti gli uomini con le rune furono spietati, là, come solo loro sanno essere: le memoria del criminale nazista, morto impiccato con doppia condanna, alleata e polacca, il Brigadefuehrer Juergen Stropp sono lì a ricordarcelo, leggasi il famoso e dilaniante “Conversazioni con il Boia“.
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Oggi, leggendo anche solo i titoli della stampa internazionale, siamo qui tutti a temere di dover vedere una eccessivamente veemente reazione israeliana contro il vile attacco terroristico di Hamas. Parlo dei dirigenti di Hamas, i colpevoli dell’attacco ad Israele, tutti stipendiati/finanziati per altro dal Qatar, un’entità stato che fu /è molto vicina all’ala di Hillary Clinton: ancora oggi gli stipendi dell’amministrazione di Hamas vengono pagati dal Qatar, coi soldi del gas qatarino, che guarda il caso proviene da un giacimento gigante detenuto in condominio proprio con l’Iran, suo dirimpettaio (la regnante dinastia Al-Thani, che per completezza aggiungiamo essere la stessa che fece affari con i francesi per il discusso mondiale di calcio in Qatar – con annesse sospette tangenti all’establishment francese della FIFA – oltre ad aver comprato il Paris St. Germain, è/è stata in affari con la Francia di Macron, prima di Nicolas Sarkozy, ndr).
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La reazione veemente di Tel Aviv è pienamente giustificabile e giustificata, visti gli atti ed i fatti. Ma solo se limitata dalla ragionevolezza.
Deve essere infatti chiaro che non può essere ammesso andare oltre il lecito: i responsabili dell’attacco terroristico sono i dirigenti di Hamas, NON i palestinesi in generale.
Ovvero risulterebbe inconcepibile un intervento armato israeliano nella Striscia di Gaza che uccidesse civili indiscriminatamente, a frotte; e magari radesse al suolo edifici civili interi, indiscriminatamente. Di fatto ingenerando una sorta di pulizia etnica in cui i palestinesi ad esempio venissero cacciati dalla loro terra, come conseguenza. E/o in larghissima parte uccisi.
Da qui il richiamo al rischio di una rinnovata Untenehmen Tannenberg, di memoria nazista, ma questa volta per mano ebraica: ci domandiamo infatti se esiste tale rischio… Ossia che gli ebrei, ai tempi sterminati dai nazisti in Polonia, nelle more di detto piano reloaded, possano fare lo stesso, oggi, contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Premettendo che tale svolta sarebbe inaccettabile, per lo meno per i timorati di Dio, non certamente per i satanisti ad esempio.
Ben ricordando che proprio l’assenza del rispetto per i dettami di un Dio abramitico fu alla base dell’eccidio nazista di Varsavia, contro gli ebrei, per mano nazista. E pure dello stesso Olocausto.
Sappiamo infatti che i nazisti, quelli delle rune e della svastica, credevano in altri riti, quasi magici, esoteristi per non dire criptosatanici: in fondo, il superuomo di Hitler voleva sostituirsi a Dio, dunque Lucifericamente si permetteva di tutto.
Da tale impostazione derivò l’epilogo tragico anche dell’operazione Tannenberg a Varsavia.
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La domanda che tutti ci facciamo, oggi, è però se gli israeliani moderni faranno lo stesso coi palestinesi, là. Di fatto ricongiungendo opposti che a quel punto sarebbero solo “opposti apparenti“.
Il rischio per Israele, infatti, è proprio di riscoprirsi – nei fatti – contigua ai nazisti. Parlo di quelli di cui all’esecuzione dell’Operazione Tannenberg: sapranno fermarsi, parlo soprattutto delle elites ashkenaziste che governano da sempre Israele?
O andranno cinicamente fino in fondo (o dovrei dire a fondo?) sterminando la gran parte dei palestinesi di Gaza, colpevoli a quel punto solo di essere palestinesi e di stare su quella terra, non di essere di Hamas. Perchè non tutti i palestinesi lo sono, di Hamas, va ricordato…
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Come cristiani, gentili, siamo tenuti a restare fuori dalla mischia. Ma osserviamo, in silenzio.
Ammonendo Israele del rischio che sta correndo. Infatti se, oggi, le gesta di punizione contro Hamas a Gaza diventeranno una punizione ebraica di tutti i palestinesi in loco, allora sarà davvero l’equivalente di una rinnovata operazione Tannenberg, nazista: in tale caso il rischio sarà molto più grosso di quello di una sconfitta miliare, enormemente maggiore. Per Israele.
Infatti in tal guisa il popolo israeliano, una sua parte almeno, rischierà di dimostrare nei fatti che forse dietro all’essenza storica estrapolata dagli studi di Ariel Toaff sopra citati, che separano i riti di diversi ebraismi (…), si nasconde qualcosa di molto più lugubre e direi terribile, in seno allo stesso sangue ebreo oggi considerato un unicuum.
Tale circostanza, se provata dalle gesta a venire di Tel Aviv a Gaza, rischia davvero di evidenziare correlazioni a cui Ariel Toaff non è voluto cartesianamente – e giustamente – giungere, in forza di una assenza formale di rilevanza storica, nelle tracce fattuali. Fatti a supporto che però – forse – nei prossimi giorni potrebbero – sigh – materializzarsi.
Siamo tutti a pregare che ciò non succeda, anche perchè sarebbe l’unico modo per evitare la fine dei tempi preconizzata da molti profeti.
MD