Notizia clamorosa se confermata: secondo i media italiani, che riportano la notizia da fonte estera (noi la rilanciamo soltanto, con qualche considerazione a supporto, ndr), vedasi sotto, gli attivisti di Ultima Generazione si starebbero schierando contro l’Italia in particolare. La polizia tedesca sta infatti indagando su un possibile/tentato sabotaggio all’oleodotto di Trieste, da parte degli attivisti tedeschi sopra citati.
Che tali “attivisti” fossero attivi soprattutto in Italia è cosa nota purtroppo, dalle cronache. Che però volessero alzare talmente il tiro da attentare addirittura alla sicurezza nazionale dell’Italia è invece preoccupante.
E’ infatti notorio che la Penisola ospita basi militari USA fuori dai confini americani tra le più importanti del pianeta; citiamo tra le altre il più grande deposito di armi convenzionali fuori dai confini degli States (Camp Darby), il MUOS (presente solo in Alaska ed in Sicilia), una decina di basi nucleari USA (tra operative e potenzialmente attivabili). E soprattutto, oggi, la notoria base militare probabilmente più importante dell’intero apparato USA come operatività estera, per i droni attivi in EUropa e Medio Oriente, Sigonella.
Chiaro dunque che – assolutamente possibile, – le dichiarazioni di Seymour Hersch relativamente alla responsabilità cd. Anglo per l’esplosione del North Stream possano aver riacceso i fuochi fatui del nazionalismo tedesco, magari travestiti da attivismo (memento: l’Abwehr tedesca fu molto attiva soprattutto a cavallo delle due guerre mondiali in operazioni sporche in giro per mondo, anche il famoso Zimmermann Telegram secondo molti andrebbe ricondotto in tale solco, ndr).
È infatti una considerazione immediata – oltre che lapalissiana – quella secondo cui chi più oggi ostacola l’economia del petrolio (in mano anglo, via petroldollaro, ndr), ovvero chi maggiormente persegue improbabili agende di transizione energetica (vedasi auto elettriche, ecc.), sono proprio quei paesi che NON HANNO DISPONIBILITÀ DI PETROLIO. In primis Francia e Germania.
Mentre l’Italia nel Mediterraneo è circondata dall’oro nero (…), oltre che storico alleato americano.
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Appunto, proprio nel solco dello Zimmermann Telegram non è da escludere che qualcuno (in Germania) punti ad indebolire l’Italia per indebolire l’asse anglo. Ossia gli USA.
Pista da indagare, comunque troppo presto per trarre conclusioni definitive, oggi.
Resta la considerazione a latere, fattuale perché preventiva e dunque al di sopra di ogni sospetto: dalla nostra recente intervista a Joe Hoft, il patron del media trumpiano The Gateway Pundit, è emerso chiaramente che gli USA e l’Italia sono attaccati con gli stessi metodi, secondo Joe Hoft, intervista al LINK. Ascoltate le sue parole, sotto.
Appunto, le profetiche parole di Joe, di qualche settimana fa, rivestono forse, oggi, un significato sinistro, alla luce della notizia qui riportata. Ed anzi, le evidenze citate sull’oleodotto di Trieste ci spingono a considerare la possibilità non remota che forse il messaggio di Joe fosse più sibillino, quasi un monito: i mille incidenti in USA degli scorsi mesi ad infrastrutture critiche (soprattutto raffinerie, ovvero attività legate al petrolio, oltre che a treni ed impianti chimici e manifatturieri, ndr) in realtà pottebbero essere degli attentati perpetrati sul suolo americano (…).
Da chi?
Work in progress
MD