Tutto sta andando come da attese: il rialzo dei tassi USA sta obbligando l’EU a fare altrettanto, in forza di un trade balance negativo comunitario. Ossia l’insostenibilità strutturale nella generazione dei dollari necessari per pagare le bollette delle materie primae in euro, ovvero delle risorse primarie che l’EU non ha, obbliga la BCE ad alzare i tassi, onde evitare una spirale svalutativa dell’euro.
Anche a fronte di una inflazione che fa molta fatica a scendere.
Peccato che tale aumento dei tassi, oltre a fracassare qualsiasi redditività dei progetti infrastrutturali e strategici dell’EU stile auto elettrica e PNRR, sta mandando fuori mercato le produzioni manifatturiere europee, in forza di un euro troppo forte.
Euro forte quando non c’è ne è più bisogno, ovvero quando la fiammata inflattiva è terminata, nei grandi numeri.
La prova del nove l’abbiamo avuta questa settimana: gli ordini tedeschi sono in crollo del 10%, lo scorso mese.
Perfetto, tutto come da manuale.
Chi scrive per altro diffida ormai dei grandi media, lo sapete. Media che però è interessante tracciare per capire i loro cd. piani, delle élite che da lì comandano. Ovvero per comprendere dove sta il punto di cricca.
Ad esempio, ilsussidiario.net, comandato da un tedesco ai vertici della Compagnia delle Opere milanese, tifa chiaramente EU; dunque è un’ottima cartina di tornasole EUropea. E tale cartina ci dice che l’EU è disperata: visto che la fine dell’EU ed prossima, riconosciuta da tutti, “EU in un vicolo cieco” causa tassi, euro e manifattura sotto pressione (basta aspettare), intelligentemente cerca di salvare il salvabile.
Ovvero per salvare almeno una parte del vero progetto che sta nel cuore di Davos, l’euro, senza il quale nessuna sfida al dollaro resta possibile, ora l’intellighenzia EU tenta una mossa ardita, frutto della disperazione.
Dunque Davos, di fatto, spinge l’Italia ad aggregarsi con la Francia, rischiando i due euro, del nord e del sud.
Il motivo è oltremodo chiaro: tra Germania e Francia c’è comunque un accordo militare e strategico, accordo di Aachen, facilmente integrabile nelle conseguenze del trattato del Quirinale che permette alla Francia di muovere impunemente il suo esercito in Italia, stile trattato di Fontainebleau del 1807 con la Spagna, ossia con l’inganno.
In tale contesto, basta che l’Italia resti collegata alla Francia, come da piani di Davos, per non perdere la battaglia con Washington: a tempo debito l’Italia, custode delle atomiche USA nel vecchio continente non insulare, verrà “regolata”.
Ciò non deve succedere: la Francia deve essere lasciata sola, ad affondare nei propri incredibili privilegi, delle sue elites locali soprattutto parigine. Ossia l’Italia deve perseguire una sua politica indipendente, facile così.
Il resto verrà da solo: ci penseranno gli americani ad allineare i loro interessi con quelli italiani, come ai “bei tempi”.
Grazie anche al disastro fatto da quella masnada di raccomandati che costituiscono l’ossatura portante di Davos, ad es. in BCE, raccomandati in larghissima parte incapaci, rapaci e pericolosissimi per la coesistenza pacifica dei popoli in Europa, gli stessi che portarono alla guerra dei tenta anni per intenderci, le cd. elites europee don rodrighiane (che, lo ricordo, mori‘ di peste, contagiato dal cugino Attilio, ovvero da un soggetto che si chiamava come il governatore leghista della Lombardia attuale, Attilio Fontana).
Come previsto, l'EU e' dentro mani e piedi nella trappola di Powell:
alza i tassi per combattere l'Inflazione e fa salire l ' euro sul dollaro
Dunque l'export si ferma
EU finita, solo questione di mesi
CVD
Tutto come previsto
(@ilsussidiario arriva tardi)https://t.co/igkjgv5mks pic.twitter.com/W81nuVL7Xf— mittdolcino.com (@mittdolcino) May 14, 2023
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Lo ricordiamo:
la guerra in Ucraina NON è una guerra alla Russia ma all’EUropa Franco-tedesca, che nel North Stream era ed è a letto con la Russia di Putin (il quale ha interessi nel gas, con un tycoon italiano come fiduciario d’affari del leader russo post perestroika, ndr).
Tale guerra Ucraina durerà il tempo necessario a convincere Mosca ad abbandonare l’asse con Berlino e Parigi.
Ciò può avvenire solo o con il crack della Russia o dell’EU. O con la deposizione di Putin e del suo delfino di San Pietroburgo (Medvedev) a favore della sponda moscovita del potere russo, che non è ricattabile – via elites tedesche, Schroder et al. – dagli affari sul gas venduto in Europa. Ovvero con una nuova Yalta che regoli le rispettive sfere di influenza, includendo anche Cina ed India; ma escludendo i perdenti della WWII. Ossia uccidendo Davos, che è progetto preminentemente EUropeo (ecco perché Davos non la vuole, una nuova Yalta, ndr).
In assenza di grandi eventi a catalizzare detto fine, atteso e direi anche sperato, se non per evitare una ennesima grande guerra generata in EUropa, basta che i tassi di interesse restino alti: la situazione maturerà da sola… (sperando il tutto non degeneri in una grande guerra, in assenza di accordo, ndr).
Chiaramente l’EU, per stare in piedi, disperata, continuerà con la deflazione salariale interna, intimamente legata all’arrivo di migranti disperati da pagare poco o nulla. E col progetto depopolativo mirato a rendere l’EU senza risorse autosufficiente. Un progetto, quello di depopolazione EU, tipicamente nazista, ossia hegeliano nei concetti fondamentali, che comunque dovrà andare avanti a prescindere.
Vi piace vivere in questa EU?
MD
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Sopra, al titolo: la Regina Elisabetta II, casualmente si trovava nei dintorni dell’Italia all’atto dell’esplosione di Capaci (l’asse che poi divento Davos, asse EUropeo, doveva ridimensionare l’Italia, con Bill Clinton di fatto al potere)