Tom Luongo per Gold Goats ‘n Guns (sintesi)
La crisi del gas continua a colpire l’Europa, con i prezzi che stanno andando alle stelle anche in tutto il resto del mondo. Nonostante non sia un problema solo degli europei, a leggere lo MSM sembra che sia questa l’unica cosa che li interessi.
Sapete? Nevica anche in Giappone e in Cina.
I prezzi continuano a salire, nel continente, per l’idiozia ai vertici della struttura del potere europeo.
La confluenza della “pressurizzazione del Nordstream 2”, della pubblicazione dei “Pandora Papers” e dell’inizio dei colloqui in Germania per formare il Governo ha dato a tutti la sensazione che qualcosa stia andando per storto, come quando le surrenali si chiudono dopo un lungo periodo di stress.
E, onestamente, quali surrenali non sono sull’orlo del collasso dopo diciotto mesi come quelli che abbiamo passato?
In effetti, se mettiamo la crisi del gas nel giusto contesto, dovrebbe essere chiaro a tutti dov’è che, in Europa, sia stata tracciata la linea di battaglia.
Da un lato ci sono i prezzi del gas naturale che si sono avvicinati al “coffin corner” mentre, dall’altro, c’è la Russia che interrompe le consegne di gas (all’Europa).
Inoltre, anche la Cina sta sperimentando gravi carenze energetiche, con la rete di consegna del carbone che sta cedendo in tutto il mondo.
Questi sono i fatti. Ce ne sono altri che potrei elencare, ma restiamo concentrati su questi.
La cosa che apparentemente non ha senso è che nessuno ha una risposta sul perché questi fatti si siano verificati.
In effetti, tutto quello che i Funzionari Governativi stanno facendo è d’incolpare i russi per scansare le loro responsabilità.
Ma, finalmente, dopo un paio di settimane d’insopportabili ululati, il Presidente Vladimir Putin ha affrontato la questione, vista dalla parte russa.
Vi suggerisco di leggere attentamente le sue osservazioni perché, lì dentro, troverete un paio di “fatti” che fanno sembrare la crisi del gas come una delle consuete “false flag” inscenate per ottenere un guadagno politico. Pronti?
Putin: le forniture di gas all’Europa potrebbero raggiungere un nuovo massimo
Putin: Gazprom non ha mai rifiutato di aumentare le forniture ai clienti
Putin: la Russia ha rispettato tutti i suoi obblighi di fornitura
Putin: la crisi del gas mostra che le Autorità europee hanno fatto degli errori
I due punti centrali sono quelli di cui nessun media ha parlato, anche se sono la chiave per comprendere tutto.
Sul gas, l’Europa si è impegnata in un gioco un po’ idiota, sia con la sua gente che con i mercati dei capitali. Lo ha fatto per costruire una sua narrazione e distorcere i mercati, cercando di ottenere un vantaggio politico.
I prezzi del gas sono così alti a causa degli errori della stessa Europa nel cercare di ricostruire la sua economia (Putin Point #4).
Inoltre, come gesto di buona volontà, Putin ha esortato la Gazprom a convogliare il gas attraverso l’Ucraina, anche contro i suoi interessi.
E questo sarebbe il “tiranno coi baffi” [Stalin], per come viene ritratto dai media britannici, statunitensi e tedeschi? Naturalmente no.
Ora, non sto dicendo che Putin sia un angelo o qualcosa del genere. Sta semplicemente “gettando gli avanzi” a persone che si son messe in condizione di morire di fame e di freddo, in senso letterale e politico.
Il suo obiettivo, per cercare di superare l’impasse, era di evidenziare quanto sia stupida la posizione dell’UE sull’energia.
Va benissimo che Gazprom (e Rosneft) venda agli europei tutto il gas che può, ma a condizione che vada a beneficio di tutti, fornitore e richiedente.
Come ho sottolineato nei post precedenti, l’UE pensa di avere una sorta di monopolio sul gas russo e che, per questo, possa dettare le condizioni.
Questo è palesemente falso e Gazprom, rallentando per qualche giorno le forniture, lo ha drammaticamente dimostrato.
Analogamente a Jay Powell, che ha prosciugato gli eurodollari (nel mondo) con soli cinque punti base, Putin e Gazprom hanno esposto la mendacità degli eurocrati semplicemente rallentando, per qualche giorno, le esportazioni di gas.
L’”uomo nero russo”, quindi, è una storia inventata per coprire un gioco molto più profondo e inquietante.
Quindi, Zerohedge ha ragione quando scrive dell’interruzione delle forniture di gas all’Europa, ma i motivi sono chiari anche per gli analisti del primo anno:
“I flussi sono calati perché Gazprom ha prenotato solo un terzo della capacità di transito del gas che le era stata offerta per ottobre attraverso il gasdotto Yamal-Europa — e nessuna capacità di transito extra attraverso l’Ucraina.
Gazprom ha detto ripetutamente che stava fornendo il gas nel pieno rispetto dei contratti esistenti e ha sostenuto che ulteriori forniture potrebbero esserci una volta che il gasdotto Nord Stream 2 sarà stato lanciato”.
Sì, la Germania ha bisogno del Nordstream 2. Diavolo, l’Europa potrebbe aver bisogno anche di un “Nordstream 3” se gli idioti di Davos si fossero sbagliati sul Cambiamento Climatico (come in effetti hanno fatto).
La Germania e la fine dell’Unione Europea
La Germania è il Paese al centro della battaglia titanica per il futuro del mondo. E’ stata Davos a creare la “false flag” della crisi del gas per forzare un sentimento negativo verso la Russia.
La crisi che ha generato è a tal punto grave da minacciare il futuro stesso dell’Unione Europea.
Se questa è la “posta in gioco”, alla fine qualcuno [in UE] dovrà pur fare la cosa giusta. Putin ha appena offerto il più piccolo dei rami d’ulivo. Ora vediamo se la Commissione Europea ha collettivamente tre cellule cerebrali da mettere insieme per capire e salvare la faccia (oltre al sedere).
Picchiare e sminuire il tuo vicino non è né una strategia vincente, né un percorso verso prezzi più bassi (e mercati stabili).
A un certo punto i russi si son resi conto della situazione e Putin, finalmente, ha cominciato a trattare i Commissari dell’UE come nemici, perché è questo ciò che sono.
E’ la ragione per cui i suoi commenti sono stati strutturati per porre la responsabilità della crisi sulla leadership europea e non sulle persone che tengono le luci accese.
Ogni volta che succedono cose del genere viene sempre incolpato il “capitalismo”.
Ma sono sempre i vandali (come i membri della Commissione Europea) a creare il problema, sia deliberatamente con stupidaggini come la “terza direttiva sul gas”, sia con investimenti sbagliati di capitale (che lasciano il mondo vulnerabile a un’estate davvero “calda” in Asia).
E questo è il punto essenziale che nessuno vuole affrontare.
L’UE ha scelto questa battaglia per scopi puramente politici, perché la sua agenda — l’instabilità energetica per ottenere un vantaggio politico — è tornata indietro a morderle il sedere.
Perché i mercati sono così ristretti che basta un piccolo cambiamento dell’offerta (o domanda) marginale perché i prezzi dei beni caratterizzati da una domanda anelastica (come l’energia) salgano drammaticamente.
La Russia non agirebbe così “da manuale”, in momenti come questo, se non avesse un piano. Trattare l’UE da nemica (perché in effetti lo è) è il gioco strategico.
Lamentarsene sui media non fa che accentuare la sua debolezza e la sua mancanza d’influenza.
I miei amici di Mittdolcino.com sono positivamente sconfortati perché vedono che questo gioco di potere colpisce l’Italia.
Ovvero, farà a pezzi il Paese per le divergenti necessità d’inflazione e deflazione con la Germania … e uno di questi due Paesi dovrà necessariamente uscire dall’Eurozona.
Non c’è modo che questo “massiccio calo” delle forniture russe all’UE avvenga senza che i russi abbiano un piano strategico a lungo termine.
Putin ha chiarito di essere veramente stanco dei trucchi dell’UE e questo è il momento giusto per mettere la massima pressione su Bruxelles. Per rompere l’UE in piccoli pezzi.
Come? Ancora una volta, tutto fa capo alla Germania.
Nel 2013, quando fu annunciato il Nordstream 2, io scrivevo come Gold Stock Advisor per Newsmax. All’epoca, parlai della differenza di contabilizzazione dell’oro tra BCE e Fed. Questo fatto poneva la Germania esattamente nel mezzo, fra Stati Uniti da una parte e Russia dall’altra.
All’epoca, Russia e Cina non avevano ancora firmato il grande accordo per l’oleodotto Power of Siberia (ora, stanno lavorando su Power of Siberia 2, che schiuderà i massicci depositi minerari in Mongolia).
Anche allora, nonostante fossi un analista geopolitico del primo anno, compresi perfettamente che la politica estera della Russia doveva essere focalizzata sul far schierare la Germania con loro e contro gli Stati Uniti.
L’establishment politico, in Germania, non avrebbe mai permesso che ciò accadesse perché, sotto Obama, Davos stava portando avanti l’operazione per separare l’Ucraina dalla Russia.
Ad oggi, entrambi hanno avuto un parziale successo.
Sia l’Ucraina che la Germania sono state lacerate perché le loro leadership si sono piegate alle forze internazionali, perseguendo politiche che vanno completamente contro i desideri e gli interessi dei loro Paesi.
Ma ora torniamo velocemente all’attualità.
Il “day after” delle elezioni tedesche è stato un grande casino, ma il risultato più probabile è che la SPD si allei con i Verdi e la FDP.
Con Christian Lidner (FDP) come Ministro delle Finanze (almeno temporaneamente) avremmo un Governo Tedesco in guerra con se stesso.
Come ha fatto notare Alex Mercouris la scorsa settimana sulla chat Crypto Rich, i Verdi si stanno dividendo sulla questione russa.
Una parte di loro vorrebbe il ripristino di buone relazioni, l’altra (quella infiltrata dai neocon/Davos) vorrebbe costantemente spostare i pali della porta sia sul cambiamento climatico che sulla geopolitica.
L’SPD è pura feccia di Davos e, quindi, non aspettatevi nulla di buono. Credo sia questo il motivo perché Putin abbia “chiuso i rubinetti” il giorno dopo le elezioni.
Come tutti, ha visto cos’è che Davos stava facendo … e non gli è piaciuto.
Così, per far valere il suo punto di vista, ha fatto esattamente quello che doveva: smettere di commerciare con chi ha ufficiosamente dichiarato guerra alla Russia e spingere la scena politica della Germania fino al punto di rottura.
Perché è proprio qui che si andrà a finire.
La Germania ha bisogno di controllare i cordoni della borsa dell’UE, oppure di lasciare l’Eurozona per rendersi indipendente dalla nave che affonda.
Putin si è reso conto che il modo migliore per raggiungere quest’obiettivo è di versare benzina sulla tempesta di fuoco nei mercati dell’energia — e di ricordare agli elettori tedeschi chi è, veramente, il responsabile delle bollette elettriche da 2.000 euro al mese.
Non è Putin. È Berlino.
Quindi, la Germania ha bisogno di approvare il Nordstream 2 e poi di spingerlo giù per la gola della Commissione Europea. Ed è meglio che lo faccia in fretta perché l’inverno sta arrivando.
Tutto questo mentre la Merkel, che è stata il più grande ostacolo all’inclusione dell’AfD in qualsiasi governo, sta lasciando la scena.
La leadership della CDU è stata colpita su tutta la linea. La maggior parte dei grandi nomi, questa volta, non sarà nel Bundestag e, quindi, il Partito farà molta auto-riflessione nel tentativo di diventare di nuovo rilevante
L’inflazione che Putin sta “forzando” sugli europei è quella da cui un Paese può riprendersi solo con un’inversione politica.
E’ questo il motivo per cui oggi vediamo aumenti a sorpresa dei tassi — dalla Polonia, ad esempio.
È il motivo per cui la Serbia sta implorando la Russia di aumentare le forniture di gas e per cui l’Ungheria ha firmato un accordo quindicennale per assicurarsi il futuro energetico.
Oggi, in Germania, non c’è la volontà per un’inversione politica … ma questa ci sarà senz’altro fra circa 3 mesi, se i colloqui per formare il Governo si bloccassero.
Perché la BCE di Christine Lagarde, oggi, non può alzare i tassi … ma sarebbe impotente se il mercato percepisse che non c’è una leadership politica capace di tenerli a freno.
Quella nave è salpata qualche mese fa, quando la Fed ha chiamato il bluff della Lagarde drenando più di 1 trilione di dollari dai mercati overseas del dollaro — e, oggi, ha aumentato la capacità di drenaggio senza diminuire il QE.
Ma ora torniamo alla Fed e a Wall Street.
Secondo un’analisi coerente della situazione, se è vero che c’è stato un contraccolpo all’interno di alcune aree della “big money statunitense” contraria a Davos (che si sta manifestando attraverso la politica monetaria della Fed), allora queste aree si stanno tacitamente coordinando con Putin per dare alla Germania ciò che vuole: una scusa per lasciare l’euro e condurre una politica commerciale ed energetica indipendente.
Riflettete. Da un lato la Fed sta prosciugando i dollari. Dall’altro Putin sta aumentando i prezzi dell’energia rendendo impossibile, per la Germania, combattere l’inflazione restando all’interno dell’UE.
Dalla terza parte, la Cina sta dando un giro di vite alla speculazione immobiliare interna, cacciando le ONG occidentali e ricordando agli investitori stranieri che le sue regole non sono le stesse dell’Occidente.
Potreste perdere (e perderete!) tutti i vostri soldi se investirete dietro la Grande Muraglia, come hanno appena scoperto gli obbligazionisti di Evergrande.
Ma, ora, cerchiamo di quadrare il cerchio.
Se la crisi energetica dell’Europa è una “false flag” costruita per spaventare il capitale, incoraggiare gli speculatori ed effettuare un cambiamento politico … ebbene, non si possono fare gli stessi ragionamenti sulla concomitante battaglia a Capitol Hill, riguardo i Democratici, il “tetto del debito” e le leggi sulla spesa?
Il leader della maggioranza al Senato, Mitch McConnell, è stato categorico sul fatto che i Democratici non abbiano bisogno di alcun aiuto per far passare una risoluzione sul “tetto del debito”. Possono farlo quando vogliono.
Ma i Democratici lo faranno? E se non lo faranno, perché? Ovviamente, per produrre una narrazione secondo cui c’è una crisi all’orizzonte: il default sui pagamenti dei bond statunitensi.
Ma questo, in effetti, è l’unico risultato che nessun investitore vuole contemplare.
E allora i Democratici, come gli Europei, stanno agendo contro se stessi per ricattare il mondo, per ottenere il biscotto che vogliono (oppure, tratterranno il respiro fino a far crollare i mercati globali)!
Lasciatemelo ripetere. Non c’è nessuna crisi del “tetto del debito”. Non c’è nessun rischio di default per gli Stati Uniti.
C’è solo un gruppo di mafiosi, a Capitol Hill, che fa quello che gli è stato detto di fare, per spaventare il mondo facendo credere che ci sia una crisi.
Qual è l’obiettivo? Il caos: per minare la fede nella politica, nei mercati dei capitali e nella produzione di energia. Per interrompere le catene di approvvigionamento con l’inverno alle porte.
Quando Putin ha detto al mondo di essere pronto a lavorare con l’Europa — di voler fare la sua parte per alleviare i problemi di approvvigionamento energetico nel continente — non ho sentito una sola parola d’incoraggiamento da coloro che ne beneficerebbero maggiormente.
Il loro silenzio è assordante.
E questo mi riporta alla Germania dove, a meno che la situazione non si risolva in fretta, il risultato più probabile è che il Paese lasci l’Eurozona, ripristini il Deutsche Mark e lo guardi cadere contro il dollaro (nel breve termine).
Con l’euro in caduta libera, dopo la chiusura disastrosa del terzo trimestre (e con i Bund tedeschi che si preparano al prossimo grande sell-off), per la prima volta da molto tempo i mercati cominciano a svegliarsi dalle iniezioni SOMA (System Open Market Account) indotte dalle Banche Centrali — e a prendere atto della possibilità che le forze siano ora allineate per fare l’impensabile: porre termine all’UE.
Ma questo può accadere solo con un’inversione politica. Quella in cui CDU/CSU si allea con AfD e FDP per formare un vero governo, se gli altri Partiti si rivelassero impotenti a formare una coalizione, mentre l’inflazione schiaccia la classe media tedesca.
Se i leader dell’AfD fossero intelligenti, darebbero la colpa di tutto questo alla stupida politica energetica della Merkel.
Ora, ci sono richieste per ritardare la chiusura dei reattori nucleari tedeschi. Il Paese non può importare abbastanza carbone per alimentare gli impianti. BASF ha chiuso la produzione di ammoniaca e, quindi, anche la produzione di cibo è minacciata.
Non potrebbe esserci alcuna Agenda 2030 all’orizzonte se i tedeschi morissero di freddo, o venissero decimati dal Covid-9/11, perché non possono permettersi di riscaldare le loro case.
Tutto questo schiaccerà la Francia e Macron, rovescerà Davos nelle elezioni mid-terms statunitensi e, nel corso del processo, frantumerà l’Unione Europea.
La Germania è il perno dell’intero “Edificio di Davos”. Senza una Germania compiacente non potrebbe esserci un ulteriore Grande Reset.
Una Germania che si staccasse dall’euro si riallineerebbe con la Russia e l’Europa Orientale … non sarebbe più piegata al mercantilismo interno europeo e alla creazione del Quarto Reich attraverso l’EUSSR.
Il popolo tedesco continua a chiedere la fine di quella politica, ma la sua leadership non gli dà le opzioni perché ciò accada.
Tuttavia, il tempo delle decisioni sta arrivando. Per tutti e in tutto l’Occidente, seppur in forme diverse.
Così come ha fatto Powell con cinque piccoli punti base, anche Putin, con pochi milioni di BTU di gas, sta forzando le linee di faglia, aperte in quell’aristocrazia che pensa di meritare di gestire il mondo.
Insieme, stando semplicemente seduti e continuando a non fare nulla, possono far crollare l’intero (marcio) edificio.
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Link: https://tomluongo.me/2021/10/06/european-energy-crisis-gas-you-think-burning/
Scelto e tradotto da Franco