Più recentemente, dall’Impero britannico, dall’Unione Sovietica e dalla Nato guidata dagli Stati Uniti.
Perché l’Afghanistan è così importante?
Secondo i tattici militari, chiunque controlli l’Afghanistan controlla automaticamente anche l’Asia meridionale, specialmente l’India.
Poi, si sono aggiunte le materie prime e la necessità di un corridoio verso il mare per le Repubbliche ex-sovietiche dell’Asia Centrale.
Ben meritata, quindi, la nomea di “pietra tombale degli Imperi”. Di conseguenza, la prossima sarà posta per la Cina?
Perché Xi dovrebbe trattare i Talebani meglio di quanto abbia fatto con gli Ujguri e i Tibetani? O con i Cingalesi e i Montenegrini?
Viceversa, perché i Talebani dovrebbero trattare i cinesi meglio di quanto abbiano fatto con tutti gli altri Imperi?
“E’ la mia natura”, disse lo scorpione pungendo la rana che lo portava a riva. Forse, uno dei due potrebbe aver fatto un errore (fatale?).
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Frank Hawkins per The American Thinker
L’avvento dei Talebani e il crollo del Governo Centrale sono un fatto tragico per molti afgani, in particolare per le donne e per coloro che sono stati associati alle Forze Americane.
È una disgrazia e una significativa battuta d’arresto sia per l’Amministrazione Biden che per gli stessi Stati Uniti.
Il ritiro delle Forze Americane dall’Afghanistan è iniziato con il Presidente Trump [secondo un accordo che prevedeva reciproci passi in avanti, ndt] perché, sosteneva, gli americani erano stanchi delle “guerre senza fine”.
Aveva ragione. Gli americani erano stanchi di vedere i nostri giovani soldati tornare a casa con le braccia o le gambe saltate in aria … o non tornare affatto.
Le domande dei familiari erano giuste: “Per che cosa è morto mio figlio?” … “La vita della nostra famiglia è rovinata. Il padre dei miei figli ha perso le gambe e un braccio. Perché?”.
Non ci sono risposte convincenti a queste domande.
L’ex Segretario di Stato Mike Pompeo ha giustamente incolpato l’Amministrazione Biden per il suo improvviso, sconsiderato e imprudente ritiro, senza un accordo preciso con i Talebani e con le altre parti interessate.
Ma questa è solo politica di breve termine. Evita le domande importanti.
Se una colpa dev’essere assegnata, dobbiamo guardare ai leader di entrambi i Partiti, perché non conoscono la storia e le dinamiche della regione, i principi fondamentali dell’Islam-radicale e il significato (o lo scopo) di quella guerra.
La portavoce di Biden, Jen Psaki, ha avvertito gli afgani che, se continuassero con i loro attacchi al Governo Centrale, rischierebbero l’isolamento dalla comunità internazionale.
Ma c’è qualcuno sano di mente che pensi davvero che a quella gente glie ne importi qualcosa?
Quello che stiamo vedendo è una vittoria, forse storica, per la jihad islamica: la conquista radical-islamica di un intero popolo.
Pat Buchanan cita il Senatore Democratico Chris Murphy del Connecticut, che così ha riassunto la situazione:
“Il completo, totale fallimento dell’Esercito Nazionale Afgano nel difendere il suo Paese è un’accusa lampante verso una strategia ventennale, palesemente fallita, basata sulla convinzione che i miliardi di dollari dei contribuenti statunitensi potessero creare un efficace e democratico Governo Centrale, in una nazione che non ne ha mai avuto uno”.
In altre parole, siamo caduti in una trappola che noi stessi abbiamo creato.
George W. Bush aveva inviato le nostre truppe in Afghanistan dopo l’11 settembre, quasi 20 anni fa, con lo scopo ufficiale di mettere fuori gioco i Talebani e rintracciare Osama bin Laden.
Ma non aveva una pianificata strategia d’uscita una volta che i Talebani fossero stati sconfitti.
Non c’era un visibile piano strategico, oltre al tentativo disperato di modernizzare il Paese con la speranza che liberare le donne dalle catene dell’Islam-radicale — e dare agli afgani un po’ di libertà — potesse essere sufficiente a tenere a bada gli islamisti.
In realtà, i Talebani sono stati respinti ma mai veramente sconfitti (grazie anche all’aiuto del Pakistan). Non avere alcuna strategia porta spesso a risultati catastrofici.
I politici americani di entrambi i Partiti hanno ignorato il fascino e il potere dell’Islam-radicale.
Bush è stato terribilmente ingenuo a pensare che una nazione musulmana potesse essere trasformata in uno specchio della nostra democrazia — quanto meno, non nell’arco di una o due generazioni.
L’Islam assume molte forme diverse: dalla Turchia all’Egitto, da Dubai all’Iran, dall’Arabia Saudita al Pakistan e infine all’Afghanistan.
Ma, al centro di tutto, ci sono le credenze di base: “Non c’è altro Dio che Allah”.
Nel suo libro “The History of Jihad: From Muhammad to Isis”, Robert Spencer sostiene che molti politici di Washington diano per scontato che l’Islam sia una religione fondamentalmente pacifica e che il terrorismo della jihad islamica sia qualcosa di relativamente nuovo, un prodotto del fermento economico e politico del ventesimo secolo.
Ma, in realtà, il terrore islamico è vecchio come l’Islam, come lo stesso Maometto, il Profeta, che disse: “Sono stato reso vittorioso attraverso il terrore”.
Ripercorrendo la lunga guerra (1.400 anni) dei jihadisti islamici contro il resto del mondo, il libro dettaglia la jihad contro l’Europa: la guerra dei 700 anni per conquistare Costantinopoli; la jihad in Spagna (dove i non-musulmani hanno combattuto altri 700 anni per cacciare gli invasori) e la jihad contro l’India (dove i conquistatori musulmani operarono una devastazione senza precedenti).
La jihad è una costante dell’Islam, fin dai suoi inizi.
Spencer sostiene che l’attuale terrorismo jihadista proceda esattamente sulle stesse basi ideologiche e teologiche dei grandi stati-guerrieri islamici e dei comandanti delle jihad del passato.
L’Afghanistan è un tipo speciale di deserto, sia culturalmente che geograficamente.
Un luogo dove l’Islam-radicale non può essere facilmente cancellato senza un indiscriminato spargimento di sangue.
Nessuna grande potenza straniera è mai stata abbastanza forte, determinata o spregiudicata da conquistare l’Afghanistan.
È stato un cimitero per gli inglesi, i sovietici e ora, seppur in misura minore, per noi.
I cinesi stanno già sbavando sulla potenziale ricchezza mineraria dell’Afghanistan.
Dobbiamo solo vedere come va a finire.
I cinesi sono storicamente i maggiori esperti nel controllo delle grandi popolazioni.
E adesso? La debolezza americana ed europea contro le credenze radicali islamiche degli “straccioni Talebani” sono in esposizione mondiale.
Gli alleati, come Taiwan e Israele, si chiederanno se possono ancora contare sul sostegno degli Stati Uniti, se il gioco si facesse duro.
Capiremo le conseguenze di tutto quello che è successo solo con il passare dei mesi e degli anni.
Nel frattempo — e come minimo! — i cinesi, i russi e gli iraniani vedranno Biden come una decrepita tigre di carta.
Questo è un invito per il malaffare globale e una luce verde per gli islamisti-radicali.
L’America, in questo momento, non è mentalmente, moralmente e fisicamente forte abbastanza per sconfiggere l’Islam-radicale.
Aspettatevi che l’assalto continui, anche con forme nuove.
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Link originale: https://www.americanthinker.com/articles/2021/08/were_fleeing_afghanistan_now_what.html
Scelto e tradotto da Franco
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