Ieri sera su Rai 3 – Linea Notte ho visto l’incredibile. Mario Sechi dell’AGI (agenzia di stampa, schierata tendenzialmente a destra) ha spiegato pacatamente la realtà indicibile dei prossimi mesi: nessuno dei partiti italiani vuole andare al governo, men che meno vincere le elezioni. Il motivo? La situazione italiana, nelle more dei limiti e dei parametri imposti dall’EU e riattivati a breve/medio termine, cfr. Maastricht, è talmente pietosa che chiunque vada al governo dovrà assumersi la responsabilità politica di scelte non solo “impopolari”, ma addirittura “tragicamente impopolari”, parlo di confische e stra-tasse. In tale contesto questo sito non può appoggiare NESSUN partito italiano, visto che nessun vuole prendersi la responsabilità di governare per aiutare il paese. Preferiscono continuare a prendere i soldi “dalla cadrega” a fine mese…
Certo che l’ignavia italica è unica al mondo, già Dante lo diceva: mentre ovunque nel mondo tutti vogliono il potere, il governo, come obiettivo, in Italia si arriva a non volere governare, ossia non volere responsabilità, ma volendo parimenti godere dei privilegi della carica parlamentare…
Purtroppo in tale contesto non si può salvar nessun partito presente oggi nell’agone politico, sia di destra che di sinistra che sovranista o falso sovranista.
Lo scopo di un governo e delle elezioni è infatti di investire delle responsabilità di decidere in nome e per conto del Paese uno specifico partito di governo o una fazione governativa. In Italia oggi i partiti fanno invece a gare per scansare tale evento, ossia NON vogliono governare. Ignavia all’ennesima potenza insomma, soprattutto vista la crisi enorme del Paese, causata dall’insipienza degli stessi che a breve temo voteranno il governo tecnico/istituzionale, sembra.
Dunque questi falsi politici di professione si rifugiano dietro un governo tecnico, o istituzionale, o super partes, per nascondersi. Dove loro saranno rappresentati solo indirettamente e comunque assieme a tutti gli altri, della serie “tutti colpevoli, nessun colpevole” insomma.
Peccato che quanto sopra, per portare agli atti, necessiti di un condimento unico e necessario oltre che insostituibile: una crisi economica e/o finanziaria dell’Italia talmente pesante da giustificare poi il voto al governo del novello Monti, da parte dei partiti politici.
Stile “Fate presto“, imposto dalla stampa assoldata al progetto, come fu per l’arrivo dell’infausto professore bocconiano nel 2011…
Or dunque, sappiate che, a parte l’ignavia, sarà quasi inevitabile che a medio termine diciamo qualche mese, quando si dovranno fare le scelte sgarbate e mortali per la classe media italiana, ossia confische e stratasse, ripartirà ad es. lo spread. Come a “obbligare” i partiti politici tradizionali “a votare le tasse lacrime e sangue del governo tecnico/istituzionale“, obtorto collo vi diranno, scommetto.
Fu la DB a innescare la crisi dello spread de 2011, secondo la procura di Trani
Deve essere chiaro infatti che la scelta di far arrivare una crisi pilotata ad es. sullo spread in Italia per far approvare misure lacrime e sangue ai partiti dell’ignavia che sosterranno il governo istituzionale, crisi vera o falsa che sia (ma questa crisi – al contrario di quella del 2011 che era inventata per l’Italia, che stava benissimo rispetto ai paesi EU nel post subprime – sarà reale, con un debito/PIL ormai superiore al 160% con economia sommersa, oltre il 180% senza economica sommersa, ndr) innescherà inevitabilmente l’implosione del benessere italico. Implosione finale, stile Grecia 2011-2015.
In pillole questo è quanto riteniamo succederà. Vedendo – ieri – che siamo assolutamente allineati con Mario Sechi, avendo per altro esposto la stessa tesi ben prima del direttore dell’AGI.
Spero abbiate capito cosa questo significherà per tutti voi che leggete.
Gli acquisti di BTP della BCE (che riducono lo spread, ndr) hanno un bias politico, innegabile; dunque solo la sfida all’EU, quando lo contingenze lo permetteranno, autorizzerà l’Italia ad attuare le misure che veramente servono per uscire dalla crisi, incluse quelle alternative che l’EU, stando nell’€, NON vuole! [ad es. CCF]
In tale contesto questo sito, che spinge per la sfida all’EU stile Conte prima dell’Eurogruppo che diceva “altrimenti facciamo da soli” (ma al tempo c’era Trump a supportarlo, …), non può supportare alcun partito oggi presente in Parlamento.
Noi non vogliamo infatti essere becchini della situazione italica attuale, che sia chiaro; dunque ci tiriamo fuori dal supportare tale epilogo. E dunque anche dal supportare qualsiasi partito che avalli tale scenario, ossia voti il governo istituzionale, un vero Monti II la vendetta, in Parlamento
Noi infatti nel post Conte, caduto Trump, siamo dichiaratamente per le elezioni in Italia, senza se e senza ma.
La Bundesbank ha già avvertito l’Italia: dopo il COVID bisognerà rientrare del debito (ossia, con un debito/PIL così elevato, saranno confische per la classe media!, ndr)
Ben consci che nessuna misura diciamo “alternativa” verrà attuata da tale – molto più che eventuale – governo istituzionale, governo molto probabile ormai, nel caso. Certamente non i CCF, che di fatto per Bruxelles vanno contro i dettami dell’EU e della BCE, nei termini declamati da Mario Draghi anni fa, “o sono debito o sono moneta“. E dunque siamo a scommettere che verranno scartati bellamente da qualsiasi governo tecnico (immaginate se mai Mario Monti potrebbe approvare tale strumento, …).
Ovvero, quello che l’EU ha deciso per l’Italia, per interposta persona col governo tecnico in arrivo, è che si rimarrà allineati all’EU ed ai suoi parametri austeri. Stratasse e confische “tipo ellenico” incluse.
Con tale scenario – quello di Sechi se non volete considerare il nostro – la strada per l’Italia sarà precisamente quella greca, con anziani fuori dalle banche a piangere perchè non possono ritirare i propri soldi ed hanno fame, ve lo ricordate?
Noi, senza un partito di vera opposizione – tanto meno di governo – che rappresenti un tentativo minimo di riscossa del paese, non ci sentiamo di supportare alcun partito politico attuale, in attesa che nasca qualcosa di nuovo (che non sia di nuovo falsa opposizione, tanto di moda al nord negli ultimi tempi).
MD
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