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Home » Durham: nessun “rapporto” o “rinvio a giudizio” prima del giorno delle Elezioni

Durham: nessun “rapporto” o “rinvio a giudizio” prima del giorno delle Elezioni

Franco Leaf by Franco Leaf
2 Agosto 2021
in Generale
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Redazione: Pensiamo che possa essere utile, a questo punto del percorso, l’opinione di un giornalista indipendente, priva dell’inevitabile passionalità di parte.

Siamo tutti d’accordo che il grosso del Russiagate/Obamagate verrà fuori dopo il 3 novembre, ma ci consola sapere che nel frattempo ci saranno comunque “rivelazioni”.

Peccato quel po’ di sfortuna legata alla pandemia, che ha rallentato il corso delle indagini.

Ma siamo consapevoli della fortuna che abbiamo avuto con la dipartita della Giudice Ruth B. Ginsburg, la cui sostituzione permetterà di ben indirizzare le decisioni della Corte Suprema.

Alla fine del discorso, sarà probabilmente in quella sede che si deciderà l’esito delle elezioni. Il resto, forse, è solo acqua corrente. La giustizia farà il suo corso. Bene.

*****

Andrew C. Mc Carthy per National Review

Secondo Axios, il Procuratore Generale Bill Barr ha informato la Casa Bianca e i principali esponenti Repubblicani che non ci sarà alcun “rapporto” o “procedimento giudiziario” presentato dal Procuratore del Connecticut, John Durham, prima delle Elezioni del 3 novembre.

Durham, naturalmente, è il Procuratore che Barr ha incaricato per le indagini sulla vicenda Trump-Russia, lanciata in occasione della “campagna elettorale” del 2016 dall’Amministrazione Obama.

La decisione del Procuratore Generale non sorprende, nonostante il bombardamento su Twitter da parte del Presidente Trump, che ha protestato per la mancanza di arresti e di “procedimenti giudiziari” in quello che ha descritto come “THIS TREASONOUS PLOT”.

Il Presidente, in un’intervista rilasciata a Fox Business, si è lamentato del fatto che, nonostante abbia “tutte le informazioni di cui ha bisogno” per aprire un “procedimento legale”, Barr insista nel voler sempre “di più, di più, di più”.

Il Presidente ha aggiunto di non credere che sia necessario più di quanto abbia già in mano.

“Ad essere sincero” — ha sbuffato Trump — “Bill Barr o diventerà il più grande Procuratore Generale nella storia del Paese, o si caccerà in una situazione molto triste”.

Per quel che vale, insisto su un’argomentazione che ho a lungo sostenuto (l’ultima volta ieri, in una rubrica su The Hill): molte cose che integrano l’”abuso di potere” non sono necessariamente una violazione del Codice Penale.

Questo concetto ha lavorato a vantaggio del Presidente in occasione di tutto quel baccano sull’Ucraina, con i Democratici che hanno lottato invano per trasformare in un crimine la pressione esercitata su un paese-alleato.

Ma si applica anche all’abuso della “discrezionalità investigativa” da parte dell’Esecutivo.

L’invocazione del reato di “tradimento” da parte di Trump è, ovviamente, inapplicabile e illustra la difficoltà nel trovare una disposizione del Codice Penale che si adatti agli “abusi di potere” in questione.

I Funzionari Esecutivi hanno una grande discrezionalità nell’apertura delle indagini, soprattutto quando è coinvolta una potenza straniera.

Se è molto facile individuare l’eccesso di potere, è molto difficile provare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che si tratti di una forma di corruzione criminale.

Ma ci sono altri sei punti da valutare:

1.                   Come dico dai tempi della nomina di Durham, più a lungo si sarebbe estesa la sua indagine più difficile (forse impossibile) sarebbe stato annunciare qualcosa prima delle Elezioni.

Il “Dipartimento di Giustizia” ha lavorato molto su quella che ha sempre sostenuto fosse solo un’indagine in buona fede.

Non vuole che il suo lavoro venga screditato al livello di una trovata politica utile per la “campagna elettorale”.

Durham ha una buona reputazione che si è guadagnato sotto le Amministrazioni di entrambi i Partiti: va dritto come una freccia senza tener conto della politica.

2.                   Durham è stato sfortunato: in febbraio/marzo la pandemia ha costretto a chiudere tutto. Per settimane è stato impossibile interrogare i testimoni.

Un Procuratore non può farlo per telefono o per mezzo di Zoom. Bisogna entrare in una stanza assieme a loro, mostrare i documenti e guardarli negli occhi.

3.                   Barr ha detto che Durham sta lavorando con grande metodicità per cercare di ricostruire il caso.

Quando si portano avanti dei procedimenti giudiziari in modo serio, non si può incriminare una persona fino a quando il caso non sia pronto per essere sottoposto a giudizio.

Ricordate l’accusa di Robert Mueller sulla questione russa? Quando un’azienda incriminata contestò inaspettatamente che pretendeva “il suo giorno in Tribunale”, il caso andò in pezzi e il Dipartimento di Giustizia dovette respingerlo per evitare ulteriori imbarazzi.

Questo è ciò che succede quando un atto d’accusa è più simile a un comunicato stampa che al risultato di un’indagine penale che inchiodi diligentemente tutte le questioni in sospeso.

4.                   Indipendentemente dal fatto che Durham presenti o meno un’accusa, Barr ha da tempo indicato che ci sarà un “rapporto”.

Il Dipartimento di Giustizia, di solito, non pubblica prove contro persone non accusate formalmente di qualcosa, anche se è certamente legittimo pubblicare un “rapporto” sulla cattiva condotta del Governo, in particolare se è lo stesso Dipartimento di Giustizia ad essere implicato.

L’Ispettore Generale del Dipartimento di Giustizia lo fa abitualmente.

Ci sarebbe una polemica enorme se un “rapporto” sulla cattiva amministrazione di Obama fosse pubblicato proprio prima di un’Elezione in cui l’ex Vicepresidente è il candidato del Partito Democratico.

Barr è consapevole della condanna comminata all’ex Direttore dell’FBI Comey quando, senza alcun obbligo, riaprì l’indagine penale su Hillary Clinton, pochi giorni prima delle elezioni del 2016.

5.                   Un’altra critica importante all’indagine sulle e-mail della Clinton fu che l’FBI e il Dipartimento di Giustizia presero palesemente in considerazione il “calendario delle elezioni” nella sentenza investigativa che chiuse l’indagine — lo fecero per mezzo di un’irrituale conferenza stampa tenuta da Comey a luglio del 2016, utile per far uscire la Signora Clinton da una situazione di stallo, perché potesse “essere nominata” al Congresso Democratico tre settimane dopo.

6.                   La decisione del Dipartimento di Giustizia non significa che non ci saranno più divulgazioni sul Russiagate/Obamagate.

Il Dipartimento di Giustizia e l’”Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale” sono stati spinti sia dalla “Commissione Giudiziaria del Senatore Lindsey Graham” (costituitasi in relazione all’abuso della FISA) che dalla “Commissione per la Sicurezza Nazionale del Senatore Ron Johnson” (costituitasi per altri aspetti dell’indagine Trump-Russia), a declassificare e divulgare le informazioni importanti.

Ci sono state rivelazioni significative nelle ultime tre settimane e mi aspetto che continuino ad esserci da qui alle Elezioni di novembre.

*****

Link Originale: https://www.nationalreview.com/2020/10/no-durham-report-or-indictments-before-election-day/

Scelto e tradotto da Franco

*****

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