Franco per mittdolcino.com
In sede di commento mi son già espresso sulle “Profezie” che ci piovono addosso da ogni angolo.
Se siamo disposti a credere alla teoria del tempo “puntiforme” (la sua “linearità” sarebbe solo una percezione del nostro cervello), allora passato, presente e futuro hanno luogo nello stesso istante.
Significa che sarebbe teoricamente possibile “vedere il futuro” perché, paradossalmente, è contemporaneo al presente (e al passato).
Chi volesse, potrebbe divertirsi a studiare il fenomeno dell’Entanglement, che prova l’esistenza di un “legame quantico” dove il tempo non esiste.
Questa premessa perché siamo oggetto di un’autentica alluvione d’informazioni proveniente dagli Stati Uniti. Impossibile a volte far cronaca per l’incalzare convulso degli eventi.
E allora mi butto su una cosa un po’ strana relativa al Presidente Trump (articolo di riferimento linkato in coda), di cui avevo da tempo contezza ma che ho sempre esitato a proporre nel timore che potesse apparire agiografica.
Ma, nonostante l’inequivocabile supporto a Donald Trump, questo sito ha anche pubblicato articoli di critica, purché fondati e interessanti.
E allora mi avventuro, ricordando sempre che queste storie vanno prese “con le pinze”. Insomma, una “storia di mezz’estate” per chi ha voglia di crederci.
In effetti, è dal 2017 che circola sulla blogosfera.
A rilanciarla è stata “Lifesitenews”, che ha verificato le fonti concludendo che la vicenda sembrerebbe genuina.
Tutto ha avuto inizio dopo la pubblicazione della lettera che l’ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, Monsignor Viganò (forte contestatore della Chiesa “bergogliana”), ha indirizzato al Presidente Donald Trump
Qualcuno, nei primi anni Ottanta, aveva profetizzato che Donald Trump avrebbe riportato l’America a Dio!
La storia è tutta italiana: la profezia sarebbe stata fatta da una sorta di “eremita” che viveva a Loreto.
Si trattava di un veterano di guerra americano, Tom Zimmer, che alcuni vecchi frati ancora ricordano.
Dopo aver combattuto nella 2a Guerra Mondiale, decise di condurre un’esistenza da “pellegrino”.
Stazionava tutto il giorno attorno alla Basilica di Loreto, assisteva a quattro o cinque Messe al giorno e passava il resto del suo tempo a pregare — e questo per anni e anni.
A fine anni ‘70 arrivò in Italia a studiare medicina un altro americano, Claude Curran, che ancora oggi fa il medico a Fall River, nel Massachusetts.
Anche il Dr. Curran è un cattolico assai devoto, padre di cinque figli.
Incontrò Zimmer a Piazza San Pietro il giorno in cui fu eletto Papa Giovanni Paolo II (1978).
I due americani diventarono amici e in quel periodo s’incontrarono spesso alle Messe serali celebrate nelle varie Chiese di Roma. Curran, emozionato, ne ricorda ancora gli orari.
Diversi anni dopo, nel 1983, si trovarono ancora una volta a San Pietro.
Nell’occasione, l’eremita disse al giovane medico un qualcosa di assurdo: “proprio ora, negli Stati Uniti, c’è un uomo con la mano di Dio posta su di lui. Ha il QI di un genio e un’istruzione di prima classe. Affronta ogni cosa con un’efficienza accecante … il suo nome è Donald Trump”.
Il Dr. Curran ne restò sbalordito.
L’uomo di cui stava parlando era un miliardario che volava alto nel jet-set internazionale in compagnia di bellissime modelle. Le cronache non riportavano altro.
All’epoca, in effetti, era una sorta d’incarnazione vivente dell’assai diffuso “culto del danaro”.
Era conosciuto per il matrimonio glamour con una bionda assai vistosa e per i suoi immaginifici progetti immobiliari — magari anche un po’ oscuri.
Le prime avvisaglie della sua volontà di scendere in politica si palesarono anni dopo.
In occasione di un’intervista concessa alla conduttrice afroamericana Oprah Winfrey, illustrò le sue idee in Politica Estera, non dissimili da quelle di oggi.
Gli venne anche chiesto pubblicamente se si sarebbe candidato come Presidente.
Nel 1983, tuttavia, niente collegava il giovane immobiliarista alla politica.
Ancor meno si poteva pensare che fosse in un qualche modo connesso a Dio.
“Ma è un playboy”, disse Curran a Zimmer.
“No, Claude” — rispose l’eremita di Loreto — “Ti sto dicendo che la mano di Dio è su di lui e che lo userà in futuro per i suoi scopi”.
E continuò: “Claude, sono così convinto di quello che ti sto dicendo che ho comprato un ‘mattone commemorativo’ per Donald J. Trump, ci ho scritto sopra il suo nome, e così potrà trarre beneficio da tutte le Messe e le Preghiere dette in Vaticano, fino a quando quel mattone resterà nella Porta Santa”.
Al termine dell’Anno Santo del 1983 (quello del “Giubileo Straordinario della Redenzione” indetto da Giovanni Paolo II) la Porta Santa venne ricostruita con mattoni sui quali era possibile lasciare una scritta commemorativa.
Quel muro sarebbe stato abbattuto nel 1983, 17 anni più tardi, per “Il Grande Giubileo del 2000” indetto ancora una volta da Papa Wojtyla.
Sia chiaro, come ho già detto in premessa, che non assumo alcuna posizione sulla Profezia, mi limito a segnalarla.
Nei momenti di crisi circolano spesso storie di coincidenze, miracoli e apparizioni attorno alla figura dei Leader.
Ho sentito una storia di “apparizione mariana” legata finanche al Presidente della Siria, Bashar Assad, fra l’altro musulmano sciita!
È certo, tuttavia, che Trump si sia guadagnato il favore dei cattolici americani anche a dispetto di Papa Bergoglio.
Ne esiste contezza dal 2016, quando Papa Francesco lo definì un “non cristiano” per via del progetto del “muro con il Messico”.
In ogni caso, il mattone contenente il suo nome, posto dall’eremita di Loreto nella Porta Santa, è stato in Vaticano più a lungo dello stesso Bergoglio.
Quel mattone, per chi crede a una sorta di “coscienza” che attraversa uomini e cose, ha atteso alle Messe in San Pietro con una partecipazione maggiore di tanta parte della Gerarchia della Chiesa.
E’ una profezia, quindi, che non dovrebbe stupire nessuno nel mondo cattolico.
Trump sarà tutto quello che volete ma, ad esempio, ha tolto i fondi a chi usa i “feti abortiti” per condurre ricerche, anche solo di tipo cosmetico.
Vedremo quello che succederà. Tuttavia, l’epoca dell’irlandese JFK — che dragò il voto cattolico — sembrerebbe non più replicabile.
I cattolici americani non voteranno per il ”cattolico” Biden ma, al contrario, per il playboy miliardario uscito da un “reality della TV”, Donald Trump.
L’uomo oggetto della Profezia di Tom Zimmer.
L’eremita di Loreto sapeva benissimo che il Signore può “scrivere dritto” anche su “righe storte”.
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Franco Leaf
Articolo liberamente tratto da: http://www.renovatio21.com/trump-e-quella-strana-profezia-cattolica-del-1983/
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