Tom Luongo per Gold Goats ‘n Guns
Ghislaine Maxwell è stata “catturata” nel New Hampshire. La complice di Jeffrey Epstein è sotto la custodia degli Stati Uniti nel più oscuro dei luoghi, il Southern District of New York (SDNY).
La prima cosa che tutti dovrebbero chiedersi è: “Chi è che l’ha effettivamente presa e per quanto tempo sopravviverà?”
Non posso rispondere a queste domande, ma posso immaginare alcuni scenari che, a questo punto, vanno considerati al livello di pura speculazione.
Quando Epstein fu arrestato, qualche domanda restò senza risposta:
— Fu il Deep State che lo fece arrestare per chiudergli la bocca?
— O fu invece Donald Trump per chiudere una questione rimasta in sospeso?
— Oppure furono Trump e il nuovo Procuratore Generale (William Barr), che volevano ostacolare i loro avversari costringendo Epstein in una situazione potenzialmente esplosiva?
L’irruzione nella casa di Epstein, in effetti, fu condotta sulla base di un’accusa presentata allo SDNY (il luogo dove i peggiori crimini del mondo … restano impuniti), nell’ambito della caccia al Procuratore Generale Geoffrey Berman.
L’arresto della Maxwell, quindi, sarebbe il tentativo di Trump e Barr di mettere le mani su una persona meno controllata da quella parte del Deep State che gestisce lo SDNY.
Così fosse, anche stavolta sembrerebbero aver mancato il bersaglio.
Con Berman che se ne è andato, ma in modo tale da lasciare il comando alla sua Assistente, Audrey Strauss (piuttosto che a una persona scelta da loro), quest’arresto sembrerebbe decisamente fuori luogo.
La Strauss (che a suo tempo perseguì il leggendario mafioso Roy Cohn, uno fra i mentori di Trump), quindi, dev’essere considerata come persona fortemente sospetta.
Prova ne sia che il furore per l’allontanamento di Berman si sia spento subito dopo la sua entrata in scena.
E’ lei la responsabile del destino della persona che in questo momento potrebbe essere la più importante al mondo, Ghislaine Maxwell.
Perché la Maxwell sa tutto.
Se Epstein era l’Amministratore Delegato delle operazioni di ricatto internazionale, la Maxwell ne era il Direttore Operativo perché gestiva la quotidianità.
Nella presentazione dell’arresto della Maxwell, la Strauss si è concentrata essenzialmente sui dettagli salaci dell’atto d’accusa, che copre (solo) il periodo dal 1995 al 1997.
Ha evitato accuratamente di parlare delle reali implicazioni dell’arresto, ovvero del coinvolgimento sistematico e del successivo ricatto d’importanti personalità politiche ed economiche di tutto il mondo.
Nessun’altra vicenda ha un così grande potenziale per scoprire decenni di corruzione endemica, di natura globale.
Così, mentre scherzavamo sulla “conta dei cadaveri legati ai Clinton”, non avevamo ben realizzato quante persone volessero la morte di Epstein.
Le stesse che, oggi, vogliono la morte di Ghislaine Maxwell.
Il problema, nell’analizzare la situazione, è che tutte le teorie su chi potrebbero essere sono assolutamente ragionevoli.
La logica vuole che Trump non sia compreso, nonostante alcune immagini tratte da una vecchia pagina di una sua società lo collegherebbero, ma in modo assai vago, a Epstein.
Possiamo esserne sicuri perché, dopo la morte di Epstein, Trump è letteralmente scomparso dal ciclo delle notizie.
Se ci fosse stato un fondo di verità, l’informazione sarebbe già uscita sui media mainstream e Trump non sarebbe più Presidente.
E allora:
— Chi è l’uomo che guidò il raid a casa di Epstein? Berman.
— Chi è l’uomo che rallentò le indagini su Epstein? Berman.
— Chi è che William Barr licenziò per non aver perseguito le priorità del DoJ relative a Epstein e a Joe Biden, per occuparsi invece delle frivole lamentele su Donald Trump? Berman.
— Chi è che si rifiutò di dare le dimissioni per costringere Trump a licenziarlo, bloccando di conseguenza la sua sospensione dallo SDNY? Berman.
— Perché il teatrino di Berman si è spento quando è stato sostituito dalla sua assistente (strappata alla pensione)?
Perdonatemi se non mi sento a mio agio sul futuro rapporto della Maxwell con l’ossigeno.
La verità è che Trump (e Barr) sta ricorrendo a qualsiasi mezzo pur di agire contro quelle persone che vogliono rimuoverlo dalla Presidenza.
E allora, l’arresto della Maxwell potrebbe essere una sfida portata a quelle persone perché uccidano anche lei, nel tentativo di proteggersi ancora una volta.
Secondo me è un segnale che Trump non “andrà a fondo” senza combattere — che uscendo dalla porta sia disposto a bruciare l’intero edificio con tutto il marciume che contiene.
Perché, a questo punto, è chiaro che se Trump questo novembre perdesse, lui e la sua famiglia sarebbero ricacciati nell’oblio.
Tutto quello che ha realizzato (qualcosa anche di molto buono), nel tentativo di riformare il “sistema giudiziario” e le “agenzie federali”, sarebbe annullato entro pochi giorni dalla sua partenza.
A questo punto Trump non ha più nulla da perdere.
Allora, perché non premere il grilletto facendo arrestare la Maxwell, forzando la mano dello SDNY nel tentativo di scoperchiare le prove su cui Berman si è seduto in relazione al caso Epstein?
Ma, contro ogni mossa di Trump, ci sono firewall e blocchi stradali, eretti per contrastare qualsiasi movimento reale contro la corruzione endemica.
La parte frustrante di questo mio report è che non sono in grado di predire chi in questa storia avrà il sopravvento.
Ma porre fine ai ricatti di Epstein/Maxwell è comunque una buona cosa.
Esaminare anche solo alcuni dei loro affari è anch’essa una buona cosa.
Che tutto questo possa essere capovolto per bruciare Donald Trump è, francamente, irrilevante.
Perché, a questo punto, diverse persone sono disposte a parlare di questa storia — e non sarà semplice farla cadere nell’oblio.
La cosa che più preoccupa è che la Maxwell sia stata rintracciata nel New Hampshire, dopo essersi sottratta alla protezione francese.
Patrick Henningsen del 21st Century Wire ha rintracciato alcuni dei fili che collegano la Maxwell al Principe Andrew, che si rifiuta di collaborare con l’FBI:
“La risposta a questa domanda potrebbe avere a che fare con il suo amico, il Principe Andrew, che da sei mesi è in fase di stallo con l’FBI, che vorrebbe interrogarlo sui suoi rapporti con Epstein e sulle accuse di abusi sessuali rivoltegli da ragazze allora minorenni.
La Maxwell potrebbe essere stata convocata dai ‘poteri costituiti’ che fungono da cuscinetto contro eventuali ulteriori ingerenze delle Autorità nei riguardi della Famiglia Reale Britannica?”
Perché, quindi, l’avrebbe fatto?
Ma perché è la figlia di Robert Maxwell, un magnate dei media britannico dagli stretti legami con l’Intelligence Britannica.
Considerate, poi, che il Principe Andrew è un suo intimo amico e che lei, secondo un reportage del Telegraph, potrebbe confermare il fatto che non avrebbe mai fatto sesso con una minorenne.
Così fosse, la Maxwell potrebbe essersi consegnata per soddisfare uno degli scopi di Trump.
Nessuno dimentichi che nell’incontro dello scorso anno fra Trump, Johnson e la Regina Elisabetta (che all’epoca era combattuta in modo virulento dai Remainers) fu creata una nuova alleanza per salvare il Regno Unito dai globalisti eurofili come Sedwill, Theresa May e Tony Blair.
Secondo quest’ipotesi, il tentativo di Berman e della Strauss di fondare il caso Epstein sul coinvolgimento del Principe Andrew avrebbe il solo scopo di distruggere ciò che resta della Famiglia Reale Britannica e di minare il Governo del Regno Unito, in un momento in cui le probabilità di una No-Deal Brexit stanno aumentando in modo significativo.
Tutto questo sarebbe congruo con la linea temporale di Barr e Trump, che sparano a Berman per proteggere la Corona ma anche per combattere la Germania e l’UE, ovvero la mutualizzazione del debito e l’integrazione fiscale sotto l’egida della BCE e della Commissione Europea.
D’accordo, tutto questo è assai torbido, contorto e probabilmente sbagliato ma, visto che le operazioni di Maxwell/Epstein sono state progettate per ottenere quest’esatto tipo di leva, anche quest’ipotesi va presa in considerazione.
In chiusura, i crimini di questa storia sono mostruosi.
Anche arrivando alla verità gratteremmo solo la superficie di una storia che va molto, molto più in profondità.
La storia della Maxwell costringe molte persone a confrontarsi con un tipo di corruzione (sui nostri governi e sulle nostre leadership) che odiano ammettere finanche a sé stesse.
Ma dobbiamo riconoscerli questi crimini, o ne saremmo complici.
La parte più triste di questa vicenda è che i media, ben pagati, si spingeranno in avanti solo per “lavare la verità”, perché possano continuare a godere della vicinanza al Potere.
Scopriremo presto perché la Maxwell si sia effettivamente costituita — e a chi.
Ma certamente non lo ha fatto per mettere la testa, volontariamente, nel cappio del boia.
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Link Originale: https://tomluongo.me/2020/07/04/maxwell-didnt-kill-herself-by-getting-arrested/
Scelto e tradotto da Franco
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