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Home » La BCE gioca d’attesa, mentre l’economia dell’Eurozona va in caduta libera

La BCE gioca d’attesa, mentre l’economia dell’Eurozona va in caduta libera

Franco Leaf by Franco Leaf
5 Agosto 2021
in Generale
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Ambrose Evans-Pritchard per The Telegraph

La Banca Centrale Europea ha lasciato i mercati al buio. Ha avvertito in termini gotici che la produzione economica è in caduta libera e che il Pil dell’Eurozona potrebbe contrarsi, quest’anno, di un disastroso 12pc.

Tuttavia, ha rifiutato di aumentare l’acquisto d’emergenza dei Titoli e ha scelto di non seguire la strada della Fed acquistando “debito spazzatura”.

Il clamoroso disallineamento ha scosso le Borse Europee spingendo gli spread sul “debito italiano” a 240 punti base.

In effetti, era troppo poco per rassicurare gli Investitori, preoccupati che l’attuale pacchetto pandemico si esaurisca entro Ottobre lasciando l’Europa Meridionale senza difese, con i vari Paesi che lottano per coprire l’aumento esplosivo delle emissioni.

Ma Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha comunque detto che continuerà ad acquistare obbligazioni per tutto il tempo necessario a combattere questa recessione, di “velocità e portata senza precedenti”.

Ha insistito sul fatto che l’Istituto abbia a disposizione 1.000 miliardi di euro di “potenza di fuoco” e che li utilizzerà per evitare che le condizioni finanziarie si inaspriscano in uno qualsiasi dei paesi-membri:  “Non tollereremo alcun rischio di frammentazione”.

Tuttavia, assicurazioni meramente retoriche potrebbero non essere sufficienti.

Gli Investitori sanno benissimo che la BCE è profondamente divisa e che potrebbe aver raggiunto i suoi limiti politici e legali (sulla base del Trattato dell’UE) con l’ultimo pacchetto di 750 miliardi di euro (“QE pandemico”).

Andrew Kenningham di “Capital Economics” ha dichiarato che ci sono dei “dubbi assillanti” su quale sia il limite cui la BCE possa spingersi per sostenere il sistema.

Il Citigroup, a sua volta, ha detto che la Sig.ra Lagarde “ha fatto bene a non rispondere ad alcuna domanda”, senza definire con esattezza la sua strategia.

L’offuscamento è stato intenzionale perché le sue mani sono legate.

Un “gruppo di falchi” del “Consiglio Direttivo”, guidati dalla Germania, è riluttante a dare ai litigiosi politici europei una facile via d’uscita, o di permettere che l’Istituto diventi la “rete di protezione” dei paesi insolventi.

Si oppongono all’istituzione di un’“Unione del Debito” che entra dalla porta di servizio.

La BCE ha concentrato i suoi sforzi immediati sullo stimolo per le Banche, meno controverso, riducendo il “tasso d’interesse” sul prossimo TLTRO al minimo storico di “meno 1 pc”.

Questo aiuterà a scongiurare una stretta creditizia, ma non potrà fermare l’imminente ondata d’insolvenze o far ripartire la produzione.

Inoltre, la BCE ha potenziato i suoi strumenti di liquidità per prevenire ulteriori tensioni sui “mercati del credito interbancario”.

Il cosiddetto “indicatore della paura” — lo spread a tre mesi dell’Euribor/OIS — da febbraio è quintuplicato.

In realtà, la BCE è paralizzata fino a quando la “Corte Costituzionale Tedesca” non emetterà la tanto attesa sentenza, il 5 maggio, sulla legalità dei precedenti acquisti obbligazionari.

Tipicamente, i Giudici di Karlsruhe si lamentano ma, alla fine, hanno sempre accettato le misure dell’UE.

Tuttavia, questa Sentenza è particolarmente insidiosa perché la BCE ha violato apertamente il concetto di “Capital Key”. Ha acquistato enormi quantità di “debito italiano” in quello che equivale ad un autentico “salvataggio dello Stato”.

La Goldman Sachs ha stimato che gli acquisti siano stati “pesantemente sbilanciati verso l’Italia” dal lancio, il mese scorso, del “QE pandemico”, raggiungendo il 35-45pc del totale.

Colpisce il fatto che un intervento così massiccio non sia riuscito a stabilizzare gli spread obbligazionari italiani.

La Sentenza del Tribunale, comunque, è già stata redatta.

Il “comunicato stampa” si estende su cinque pagine e questo suggerisce che non ci sarà il “via libera” ad un “QE illimitato” e che i Giudici potrebbero aver limitato la capacità della Bundesbank a partecipare pienamente alle azioni di salvataggio, se la BCE si allontanasse troppo.

“Il messaggio sarà che si gioca con il Capital Key a proprio rischio e pericolo” — ha detto una fonte ben informata — “L’essenziale è che gli acquisti di obbligazioni italiane e spagnole siano proporzionate. La gente comincia a capire che questo caso è veramente grave”.

Una sentenza restrittiva equivarrebbe ad una bomba in questo delicato frangente, ma proprio per questo motivo gli stessi contendenti si aspettano dei toni accomodanti.

Il Prof. Gunnar Beck, Eurodeputato della tedesca AfD (anche nelle sue vesti di Avvocato impegnato nel caso), ha detto che i Giudici schiveranno gli aspetti controversi per paura di far crollare l’intero edificio dell’Unione Monetaria:

“Quello che sta succedendo è ovviamente una violazione dell’art. 123 del Trattato, che vieta il finanziamento degli Stati. Questo volume degli acquisti non può più essere classificato come ‘politica monetaria’. La BCE persegue una politica economica indipendente e illegale ma il Tribunale, alla fine, cederà”.

Per ora l’Eurozona è in una sorta di “animazione sospesa”. Il video del summit della scorsa settimana, fra i Leader dell’UE, è equivalso allo scoppio di un petardo.

Germania e Paesi Bassi sono riusciti a bloccare ogni serio passo verso l’”emissione congiunta di debito”, insistendo sul fatto che il pacchetto di stabilizzazione di 540 miliardi di euro debba presentarsi sotto forma di “prestiti”, che graveranno ulteriormente sugli Stati più vulnerabili del Club Med, già prossimi al limite della solvibilità.

Nel suo insieme si tratta di poco più di un brodino rispetto alle iniezioni di “sostegno fiscale diretto” degli Stati Uniti o del Giappone — o addirittura della stessa Germania, dove le misure d’emergenza raggiungeranno il 30pc del Pil, mentre la Banca statale KFW sta usando il suo rating di credito, AAA, per trasferire quei prestiti gratuiti alla “Deutschland SpA”.

La Germania rappresenta ormai la metà di tutti gli “aiuti di stato” in Europa. In questo modo manterrà in vita l’economia tedesca e assicurerà un forte rimbalzo con il ritorno alla normalità.

Il pericolo per l’Unione Monetaria è che l’Europa Meridionale non possa permettersi di intraprendere azioni di queste dimensioni e che subirà di conseguenza danni strutturali molto più profondi. La ripresa ne sarà ostacolata e lascerà dietro di sé mezza Europa.

Jacob Nell della Morgan Stanley stima che il Pil si contrarrà quest’anno del 8,4pc in Germania, 10,7pc in Francia, 12-13pc per Grecia, Spagna e Portogallo, 15pc per l’Italia. E questo limitandosi allo scenario di base, il peggiore nella storia del dopoguerra.

Ma, se ci fosse una seconda ondata di Covid-19, con ulteriori blocchi e una crisi prolungata che si trascinasse per tutto l’anno?

In questo caso, secondo la Morgan Stanley, l’economia si ridurrebbe del 22,7pc in Italia, del 22,6pc in Spagna e del 21pc in Portogallo, senza alcun rimbalzo nel 2021.

Sarebbe una depressione a forma di “L” con implicazioni politiche esplosive. Il rapporto debito-pubblico/Pil dell’Italia arriverebbe probabilmente al 180pc. Questo spingerebbe la “creatività” della BCE fino al punto di rottura.

È in corso un complesso gioco a tre. La BCE sta cercando di costringere i Leader dell’UE a farsi avanti con azioni significative, trattenendo una parte della sua latente “potenza di fuoco” — ma i “duri” del Consiglio Direttivo stanno anche cercando di costringere il Governo Italiano ad attivare il MES.

Questo strumento è un retaggio della “crisi del debito dell’Eurozona”, carico di memorie velenose e ampiamente considerato, in Italia, come il “Cavallo di Troia” per un intervento in stile “Troika” dei Commissari UE.

Le condizioni sono apparentemente “leggere”, ma il “Patto di Stabilità” e il “Fiscal Compact” dell’UE sono ancora “Legge” e si riaccenderanno non appena la pandemia sarà passata.

L’Italia sarebbe allora costretta a ridurre le spese — partendo da una posizione ancora peggiore — passando nuovamente attraverso la saga dell’austerità.

Non è un segreto che l’obiettivo di Berlino sia quello di costringere l’Italia ad attingere al suo ricco stock di “risparmio privato” attraverso una tassa patrimoniale. Di fatto una “confisca una tantum” per ridurre il debito.

Anche se il M5S della “Coalizione di Governo” dovesse inghiottire il MES — dopo averlo definito “tossico” per anni — le conseguenze farebbero il gioco della Lega di Matteo Salvini e, probabilmente, porterebbero all’insediamento di un vero e proprio “Governo anti-euro” alle prossime Elezioni Generali.

Kenningham sostiene che, alla fine, la BCE non avrà scelta. Dovrà sottoscrivere i “disavanzi di bilancio” e diventare il “prestatore di ultima istanza” per i Governi.  Questo ritardo non farà altro che prolungare l’agonia.

————

Link Originale: https://www.telegraph.co.uk/business/2020/04/30/paralysed-ecb-stands-pat-eurozone-economy-goes-free-fall2/

Scelto e tradotto da Franco

*****

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