Abbiamo visto ieri Trump aggiornare la sua dottrina geopolitica, come comunicato dalla Casa Bianca.
Prima considerazione: Trump è in full power, ossia l’America gli ha dato il comando. Ovvero i militari preservano e supportano il suo posizionamento Presidenziale. Meglio detto, il documento di ieri è un documento militare prima di tutto, la politica viene dopo. Che Davos, leggasi i poteri vetero coloniali ed antimeritocratici europei, se ne facciano una ragione.
Notate che la Cina di fatto è marginale, nel documento: nel senso, la sfida con Pechino viene data come scontata, come un normale processo di confronto strategico e commerciale. Vincerà il più forte, ci sta.
Il punto saliente è solo uno in effetti: è stato enfatizzato che gli USA terranno il controllo di posizionamenti strategici, il resto era risaputo già prima di tale pubblicazione ufficiale.
Mi spiego meglio: Trump deve mettere in sicurezza l’America Latina, sicurezza primaria per gli States. Bene, lo sapevamo già: partendo dal Venezuela. ossia dal Messico. Poi si passerà al Brasile, visto che l’Argentina è già allineata. Il Perù marginale, il problema sarà il Cile dove gli europei sono incistati ai massimi livelli. La Colombia viene con la caduta di Maduro, due facce della stessa medaglia.
I confini da difendere dai migranti usati come arma (da Davos) sono un mero corollario a quanto sopra.
Poi metterà piede in location strategiche prima non considerate, ad esempio in Africa. Per fare ciò si affiderà al suo alleato in Europa, l’unico vero alleato USA in Europa, con cui c’è totale convergenza di interessi: l’Italia.
Convergenza significa che l’Italia è ancora un paese a se stante solo grazie agli USA; se no veniva divisa in tre o più parti, come la R.S.I., dai poteri veterocoloniali europei. Per chi avesse dubbi, chiediamo che si ripassi il piano Churchill di smembramento dell’Italia di Churchill, alla conferenza di Teheran.
Chiaro, Mediterraneo, Israele e Medio Oriente sono la stessa cosa, vedasi Alleanza di Camp David, di seguito.
So che farò arrabbiare i leghisti, anzi sono felice di farli arrabbiare visto che è risaputo i leghisti di norma non studino molto: oggi la ricchezza sta a sud, non a nord, sveglia! Verso l’Africa, per intenderci. La cosiddetta Padania fra 25 anni sarà una zona depressa se non si cambia registro. E tale registro non possono cambiarlo i leghisti, sorry, non ne hanno le capacità, la vision e nemmeno la volontà, essendo sostanzialmente pigri nel cambiare veramente ogni status quo (a parole invece sono dei Draghi però, a parole, letteralmente…).
L’Italia resterà infatti sede della VI. flotta. Il Mediterraneo è chiave per gli USA, e lo rimarrà.
Invece il centro EUropa, in presenza di un accordo diretto USA-Russia, perde importanza, deciso ad Anchorage; da ciò deriva il disimpegno sostanziale Americano come NATO in Europa; disimpegno comunque parziale sebbene “pesante”. Che corrisponderà con un impegno maggiore nell’Alleanza di Camp David, a sud, nel Mediterraneo, 500 km più in basso, appunto.
Che Parigi, Londra Berlino continuino a pensare di fare la guerra Mosca, se vogliono: che sappiano solo che se le cose andranno male non solo gli USA non proteggeranno le capitali dei poteri veterocoloniali europei, capitali che – mai dimenticarlo – sono almeno due secoli che attentano agli USA; ma rischiano addirittura di trovarsi due nemici con cui combattere, Washington e Mosca, se non resteranno nei ranghi.
Che poi ciò costringa nel buco Davos è palese: l’Europa NON ha alcuna possibilità di espansione, da ieri, le colonie le sono negate per decreto presidenziale USA, l’EU in particolare è ormai circondata. Non le resta che accanirsi, come nobiltà di Davos, conto i propri concittadini da spogliare delle loro ricchezze, è palese. Anzi, è una conseguenza chiarissima della nuove stance geostrategica USA, vedasi la chiosa.
In pillole, quanto sopra è il il riassunto di cui alla nuova dottrina strategica USA, per le cose che non sapevamo.
Un ultimo appunto, come chiosa: sull’Europa gli USA di Trump hanno scritto di volersi focalizzare sul Vecchio Continente ma solo per mantenere buoni rapporti, per preservare la democrazia ed i valori superiori delle popolazioni locali da cui in gran parte gli americani discendono. Attenzione che ciò non significhi che gli USA sono pronti anche ad armare la protesta interna all’Europa contro le elites europee, nel caso queste si mettessero contro i rapporti privilegiati USA-Russia. Ovvero – immaginiamo, vedasi il discorso di J.D. Vance a Monaco di Febbraio scorso – nel caso venissero negati i principi basilari di democrazia occidentale anche nei confronti delle popolazioni europee, democrazia occidentale che per fortuna resta storicamente non comunista, fin dal diritto romano a difesa della proprietà privata. Le armi in fondo, a pensarci bene, sono già in loco – attenzione al dettaglio – da circa 50 anni. Ma questa volta – sigh – non sarebbero lì per combattere i Russi….
Dunque se l’Europa vuole salvarsi, da oggi ci sembra di capire dovrebbe iniziare a mettere in soffitta i rappresentanti di Davos al potere nel Continente dei Don Rodrigo: che so, i Macron, i Prodi, le Von der Leyen, gli Starmer, i Merz, i Cameron, i D’Alema, i Renzi ed i Mattarella, questo almeno è ciò che sembra emergere (come derivata seconda) da una attenta lettura del documento della Casa Bianca di ieri (…). Nel caso, trattasi di un compitino che ogni paese – da ieri – sembra avrà da fare, al limite basta chiedere aiuto se necessario, verrebbe quasi da dire (…).
Bene il posizionamento dell’Italia, che però da qui in avanti avrà un gran lavoro a cancellare le V. colonne di Davos al suo interno.
MD






