Che Londra sia prossima al disastro, cosa mai vista in 250 anni almeno, sarebbe roba da libri di storia. Ed invece sembra stia accadendo, proprio ora. Andrebbe aggiunto che, all’uopo, il capolavoro di Trump – nel caso – è stato mettere un genio come Jay Powell alla Federal Reserve a cancellare il LIBOR in dollari, che lascia soprattutto Francia e Gran Bretagna a corto di verdoni per pagare le bollette. Hai voglia di taroccare i numeri del trade balance vendendo oro fisico agli USA, a garanzia….
Epilogo che un po’ – in fondo – avevamo anche anticipato: Londra si salverà – dicemmo – perchè alla fine Washington vorrà salvarla. Parigi invece no, andrà in rovina.
Un po’ forse sta accadendo, basta attendere e verificare.
La fine dell’Impero britannico in realtà data almeno a 90 anni fa, quando Hitler scappò di mano a Chamberlain a Monaco. Al che dovette intervenire Sir Spencer-Churchill, mezzo americano e ricchissimo di famiglia (oltre che della stirpe anglo legittimamente erede della Corona inglese, non come i tedeschi Hanover diventati Windsor nel 1917). In fondo Sir Winston arrivò al potere perchè doveva mettere le cose a posto, una volta che un Re di fatto nazista si era insediato a Buckingham Palace, facendolo dimettere (Edoardo VIII, e pure liquidando gran parte della famiglia reale, vedasi incidente di Ostenda, nota di redazione).
Poi lo stesso Churchill, che anche allora aveva garantito i termini della resa coloniale con gli States (decolonizzazione Imperiale in primis) venne sostituito con un colpo di coda dalle forze reazionarie britanniche a fine guerra, elites abituate a mescolare nel torbido: grazie a servizi segreti formidabili ed in grado di giocare su 4 tavoli almeno, le nobiltà inglesi seppero da una parte creare il problema comunista, grazie ai loro referenti in seno ai nazisti (Klaus Barbie, secondo lo stimato John Loftus era un loro asset).
Dall’altra operarono oltre cortina col gruppo di Cambridge, vedasi oltre.
Non a caso il nazista Barbie, detto “boia di Lione”, fu anche colui che liquidò Jean Moulin, lasciando così spazio libero all’alleato De Gaulle (cfr. Entente Cordiale, 1904, diventata Entente Amicale con Macron, 2025) che, come Napoleone III, riparò a Londra per farsi salvare. E soprattutto per farsi consigliare: con Napoleone III l’Italia fu unita, 1860, coi francesi d’accordo ma solo per volere inglese. E con De Gaulle invece ci fu la saldatura britannica- ex nazista post bellica in veste anticomunista; ovvero dopo aver mandato via, per decisione delle nobiltà ex coloniali e reazionarie, l’eroe di guerra Sir Spencer Churchill. Guerra fredda finalizzata a far combattere Londra da prim’attore.
E passando appunto per l’eliminazione via Klaus Barbie dell’ostacolo patriottico francese post WWII, il grande Jean Moulin, martire francese, che avrebbe al 100% impedito al funzionario di Vichy chiamato F. Mitterrand di divenire Presidente francese (si, Mitterrand era parte del governo filo nazista di Petain, infatti era socialista e con la DDR andava assai d’accordo).
Andava d’accordissimo con i russi anche il gruppo di Cambridge di Kim Philby (capo della sezione anticomunista del MI6, non scherzo), sopra citato, i cui accoliti – tutti soggetti appartenenti all’altissima nobiltà inglese più che britannica, l’elite del tempo insomma – mai furono condannati in Gran Bretagna di tradimento, nonostante le prove. Sì, forse evitarono la galera perchè in realtà lavoravano assieme ai russi facendo di concerto lavori sporchi in giro per il mondo, Carlos lo Sciacallo docet (probabilmente anche Aldo Moro fa parte del loro track record).
Comunismo post-bellico e guerra fredda annessa che dunque giustificò l’importanza britannica in termini di intelligence vis a vis con gli USA dopo il 1945, in continuità con le V. colonne britanniche in Russia eredità della rivoluzione bolscevica. Un affaire tutto britannico quella della rivoluzione contro gli Zar, mai dimenticarlo… Anzi inglese, grazie all’amb. Buchanan basato a Mosca ed alle sue spie, Trotzky incluso (lo Zar era cugino identico di Giorgio V).
La guerra fredda fu infatti un vero affare per Londra che, pur perdendo l’India e poi Suez, non perse tutto il resto, soprattutto il Canada, ricchissimo. Non a caso Carney, ex Bank of England, ancora oggi cuore aureo del fu Impero, è stato mandato là a limitare i danni con Trump ed i suoi militari.
Ma dopo quello che abbiamo a Londra oggi, vedasi il video allegato (fate click sull’immagine sotto), pensiamo che le cose in realtà siano già cambiate drasticamente. Ossia anche il governo canadese del Premier Carney riteniamo non durerà.
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In breve, Washington sta diventando il fulcro del potere occidentale, sebbene con 70 anni di ritardo
Ovvero Londra forse sta davvero dichiarando la resa, lo abbiamo visto in mondo visione oggi.
Un ultimo appunto: in realtà Londra, ben conoscendo l’epilogo già scritto, ha lavorato per almeno 7 decenni contro gli USA ma senza successo. Ad ogni errore perdeva un pezzo di Impero.
Prima Roosevelt, assassinato secondo molti durante le vacanze marittime in casa Baruch, gente vicinissima a Londra dai tempi del Lord Protettore Oliver Cromwell; dunque perdendo a breve giro l’India. Il penultimo errore fu invece attaccare il Presidente Richard Nixon, negli USA, da cui derivò a termine la perdita del Sud Africa dell’Apartheid. Oltre alla pace di Camp David che suggellò la fine della proiezione franco-britannica nel mar Rosso.
L’ultimo errore è stato invece il dossier Steele e tutto quanto armato contro Trump nel 2020, un grande dazio quello che Londra sta pagando oggi.-
In realtà gli assets britannici in Russia, molti dei quali ebraici, o forse dovrei dire babilonesi, della stessa radice degli assets usati contro gli Zar e poi quasi disintegrati dal cristiano Stalin, sono da sempre molti e molto ben inseriti. Infatti proprio tali assets portarono ad una inaspettata vittoria inglese con Eltsin, quando la Russia fu ad un passo dal disfacimento, salvando dunque Londra che ne avrebbe fatto il takeover (vedasi la successiva transumanza di miliardari russi a Chelsea e dintorni, verrebbe da dire tutta gente molto ben connotata come estrazione, …).
Anche lì intervenne chi non ti aspetti a rompere le uova nel paniere, il vero avversario di Londra in Europa, non necessariamente il nemico (gli USA restano i soli veri nemici dell’Impero Britannico): parlo di Berlino che, di concerto con Washington riuscì ad evitare la debacle post Eltsin mettendo Putin al potere, l’uomo del KGB di Dresda.
Il resto sono fatti recenti.
Premettendo che l’America venne riconosciuta con grande difficoltà da Londra durante la guerra civile americana, infatti Londra stava coi Confederati non con gli Unionisti (fomentando il caos, vedasi il caos del “Trent affair”), da ieri è chiaro nel caso che i termini della Resa inglese a Washington potrebbero essere già stati portati a destinazione, a Londra, da Trump.
In ogni caso il tempo è pochissimo per le nobiltà di sangue Europee prima che vengano disintegrate: sono obbligate a tentare l’ultimo magico colpo di coda molto a breve, statene certi.
MD
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Nota:
Facciamo presente che, a differenza della visita di Macron che fece un discorso a Parlamento UK unito in forza della promozione di un evento di Stato da Entente Cordiale (1904) ad Entente Amicale (2025), con ripercussioni in ambito commerciale, difesa, culturale ecc., Trump ha ricevuto un semplice invito da Re per una visita ufficiale.
I protocolli dunque non sono necessariamente gli stessi nei due casi