• Chi siamo
  • Per chi vuole scrivere
  • Regole del blog
lunedì 16 Giugno 2025
Mittdolcino Home
  • Temi
    • Clima
    • Clima ed Economia
    • EUropa
    • Euro Crisis
    • USA
    • Attualità
    • Analisi e Studi
    • Crisi
    • Geopolitica
    • Conti pubblici
    • Dati regionali
  • Dal mondo
    • Rassegna stampa
    • Video
  • Generale
  • Noi sui social…
    • Canale Telegram
    • Twitter
  • Per chi vuole scrivere
  • Noi su Youtube
  • Noi su Rumble
No Result
View All Result
  • Temi
    • Clima
    • Clima ed Economia
    • EUropa
    • Euro Crisis
    • USA
    • Attualità
    • Analisi e Studi
    • Crisi
    • Geopolitica
    • Conti pubblici
    • Dati regionali
  • Dal mondo
    • Rassegna stampa
    • Video
  • Generale
  • Noi sui social…
    • Canale Telegram
    • Twitter
  • Per chi vuole scrivere
  • Noi su Youtube
  • Noi su Rumble
No Result
View All Result
Mittdolcino Home
No Result
View All Result

Home » Israele ora punta l’Iran: missione del Mossad a Washington

Israele ora punta l’Iran: missione del Mossad a Washington

Franco Leaf by Franco Leaf
2 Agosto 2021
in Generale
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
9
VIEWS
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Redazione: Fu Donald Trump ad opporsi alla guerra in Iran, preferendo la “politica delle sanzioni” e intervenendo solo quando era diventato davvero indispensabile (attacco all’Ambasciata USA a Baghdad), giustiziando il Gen. Soleimani.

Ma limitandosi a questo, senza praticamente rispondere alle tante provocazioni.

Siamo stati facili profeti a sostenere che un’Amministrazione Biden avrebbe probabilmente portato alla guerra, con la sua pretesa di rientrare nell’accordo “5 + 1”.

Speriamo ancora di no, ma certi segnali non lasciano spazio a troppi dubbi. Israele mai accetterà la “bomba H” iraniana.

*****

Lorenzo Vita per Inside Over

Il dossier Iran è in cima all’agenda dell’amministrazione Biden. Il predecessore, Donald Trump, ha lasciato diverse questioni aperte nei rapporti con Teheran.

E, se è vero che Joe Biden ha dimostrato di voler pensare a un possibile rientro degli Stati Uniti nell’accordo sul programma nucleare iraniano (da cui Trump ne era uscito furente con il plauso di Benjamin Netanyahu), è altrettanto evidente che la pressione sulla Repubblica islamica rimane.

Anzi, come segnalato anche dai media israeliani, è proprio in virtù della ripresa dei negoziati tra Iran e Stati Uniti che lo Stato ebraico ha deciso di blindarsi e di confermare la linea dura nei confronti dell’avversario mediorientale.

Ne ha parlato in maniera molto chiara Yaakov Amidror, ex capo del “Consiglio di Sicurezza Nazionale” e fedelissimo di Netanyahu. 

Come riporta Amos Harel su Haaretz, il Generale, in un incontro al “Jerusalem Institute for Strategy and Security”, ha dichiarato: “In una situazione in cui gli Stati Uniti tornano al vecchio accordo nucleare con l’Iran, Israele non avrà altra scelta che agire militarmente contro l’Iran per impedirgli di fabbricare un’arma nucleare”.

Il concetto è quindi molto semplice: se l’America tratta per un accordo che Netanyahu ha sempre considerato foriero di minacce per Israele, le forze di Israele attaccheranno prima che l’Iran abbia la possibilità di dotarsi di un ordigno nucleare.

Non una novità per la strategia israeliana: uno dei suoi pilastri, la “dottrina Begin”, prevede proprio di colpire l’avversario prima ancora che questo si doti di un’arma in grado di riequilibrare la supremazia militare sulla regione.

Una strategia che è stata confermata dagli attacchi che i comandi di Gerusalemme hanno ordinato nel corso degli anni sia contro l’Iraq che contro la Siria ben prima che scoppiassero le attuali guerre, ma che non è stata applicata in maniera decisiva nei confronti dell’Iran.

Un Paese non solo complesso, ma anche militarmente in grado di reagire a un attacco israeliano colpendo il Paese in uno dei suoi centri vitali.

È chiaro che l’Iran di oggi non è quello che trattava nel 2015.

Il Paese è fiaccato dalle sanzioni economiche, dagli effetti devastanti del coronavirus e da una netta perdita di influenza in Medio Oriente a causa delle dinamiche belliche e diplomatiche.

In ogni caso, è un Paese strategicamente molto avanzato che ha saputo creare delle ramificazioni in grado di destare ancora preoccupazione sia a Gerusalemme che a Washington.

Gli strateghi israeliani sembrano abbastanza convinti che dietro le parole dure di Teheran vi sia in realtà la forte preoccupazione che le costrizioni economiche inducano a un collasso del sistema politico.

Ma il timore della destra di Israele è soprattutto legata alla nuova Amministrazione Biden che, pur di cancellare quanto fatto dal predecessore, potrebbe tornare su un accordo che invece Netanyahu voleva che fosse a tutti i costi stracciato.

L’assenza di grandi amici di Bibi nella nuova Casa Bianca è un problema che il suo governo non può sottovalutare. Proprio per questo motivo, Netanyahu si è già messo all’opera.

L’idea è quella di inviare il capo del Mossad, Yossi Cohen, a Washington, per discutere delle richieste dello Stato ebraico nei confronti di un eventuale negoziato per il rientro degli Stati Uniti nel 5+1.

Secondo Channel 12, Cohen sarà il primo nome di alto profilo israeliano a incontrare Biden in veste di presidente degli Stati Uniti.

Mentre, sabato sera, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale (Meir Ben-Shabbat) ha telefonato all’omologo Usa Jake Sullivan.

L’obiettivo di Israele è quello di presentare a Biden e alla sua Amministrazione un dossier sul programma nucleare iraniano che renda impossibile al presidente americano il rientro negli accordi come previsti nel 2015.

Israele potrebbe accettare quest’eventualità soltanto se Teheran confermasse lo stop all’arricchimento dell’uranio, alla produzione di nuove centrifughe avanzate, la fine della presenza militare dell’Iran in Siria, Yemen e Iraq e cessare i rapporti di alleanza con Hezbollah.

Tutto questo dando poi pieno accesso ai funzionari dell’Agenzia atomica internazionale per controllare i siti del programma nucleare.

Le richieste israeliane sono evidentemente molto radicali. Proprio per questo motivo sono in tanti a credere che l’Iran non accetterà mai questo tipo di ultimatum, soprattutto per il rischio che il governo perda consensi e rischi di nuovo il caos.

Ed è per questo che Israele ha deciso di rimettere sul piatto l’ipotesi militare. Un’idea che non è mai stata abbandonata e per la quale Israele e Stati Uniti operano da tempo.

L’ultima mossa, in ordine di tempo, è l’accordo sullo schieramento del sistema israeliano Iron Dome per proteggere le basi americane.

Ufficialmente, non si sa dove saranno schierati. Ma il fatto che la notizia arrivi in concomitanza con l’escalation diplomatica con l’Iran e dopo gli Accordi di Abramo rende plausibile che le batterie missilistiche israeliane arriveranno direttamente nel Golfo Persico, ponendo sotto il loro ombrello i centri nevralgici dell’America più vicini all’Iran.

*****

Link originale: https://it.insideover.com/guerra/israele-ora-punta-liran-missione-del-mossad-a-washington.html

Scelto e pubblicato da Franco

*****

Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

Previous Post

L’Italia tra crisi di governo e crisi di sistema: intervista ad Alessandro Campi

Next Post

Trump ha detto “Faremo qualcosa, ma non ancora”

Related Posts

La Francia verso il suo governo Monti?
Fallimenti di Parigi

La Francia verso il suo governo Monti?

by RobertoX
9 Luglio 2024
18

Il giorno dopo la “sorpresa” dei risultati delle elezioni, in Francia si comincia a fare i conti con la realtà...

Read moreDetails
L’era delle pandemie da 5G

L’era delle pandemie da 5G

3 Giugno 2024
La stampa in italiano e la BUGIA del bagno di sangue suppostamente annunciato da Trump: il nazismo è tornato

La stampa in italiano e la BUGIA del bagno di sangue suppostamente annunciato da Trump: il nazismo è tornato

18 Marzo 2024
Siamo in guerra a nostra insaputa?

Siamo in guerra a nostra insaputa?

11 Marzo 2024
La Religione Dei Globalisti

La Religione Dei Globalisti

27 Febbraio 2024
Lettera da un vaccinato

Lettera da un vaccinato

22 Gennaio 2024
Next Post

Trump ha detto "Faremo qualcosa, ma non ancora"

[mc4wp_form id=”52210″]

Sezioni

  • Analisi e Studi
  • Attacco all'Italia?
  • Attualità
  • Censura
  • Chiesa e Potere
  • Clima
  • Clima ed Economia
  • Colonialismo EU/corruzione di Bruxelles
  • Colonialismo francese del III. millennio
  • Conti pubblici
  • COVID-Sars
  • Crisi
  • Crisi del globalismo
  • Crisi Italia
  • Dal mondo
  • Davos vs. Adam Smith
  • Davos vs. WeThePeople
  • Depressione Inflattiva
  • Depressione Inflattiva in EU
  • DEXIT
  • Disuglianze
  • Disuguaglianze
  • Energia
  • Estero
  • EU e nazismo
  • Eugenetica
  • Euro
  • Euro Crisis
  • EUropa
  • Fallimenti di Parigi
  • Fallimenti sanitari e pianificazione demografica
  • Fallimenti sanitari e pianificzione demografica
  • Fine degli Imperi ex-coloniali
  • Fine del Sovranismo
  • Fine dell'EU post Brexit
  • FINE DELL’EU E DELL’EURO
  • Generale
  • Geopolitica
  • Germania
  • Golpe in EU?
  • Grafico
  • Grandi Opere
  • Guerra in Medio Oriente
  • Guest Post
  • Immigrazione
  • Inflazione
  • Inhouse
  • Interviste esclusive
  • ITALEXIT
  • Italia come l'Argentina
  • L'Italia che si rompe
  • La Francia vuole colonizzare l'Italia
  • Lega Badoglio
  • Magistratura e Politica
  • Massoneria
  • Mediterraneo
  • Mediterraneo e Libya
  • Mercati
  • Miseria con l'euro
  • Moderno Totalitarismo
  • Neocolonialismo
  • Neocolonialismo Europeo
  • Nepotismo
  • Nota tecnica
  • Parigi conquista l'Italia
  • Post-sovranismo
  • Povertà
  • Previdenza e Conti Pubblici
  • RASSEGNA ECONOMICA
  • Rassegna stampa
  • Restaurazione neofeudale in Europa
  • Rinascita del nazismo
  • Salute
  • Scienza Applicata ed Economia
  • Sfida a Davos
  • Sfida EU-cinese all’America
  • Società
  • Sport e Potere
  • Stato
  • Stato ed Istituzioni
  • Temi
  • Totalitarismo
  • USA
  • Video
  • WWIII

Mittdolcino.com

  • About
  • Chi siamo
  • Cookie Policy
  • Per chi vuole scrivere
  • Privacy Policy
  • Regole del blog




Sezioni

  • Analisi e Studi
  • Attacco all'Italia?
  • Attualità
  • Censura
  • Chiesa e Potere
  • Clima
  • Clima ed Economia
  • Colonialismo EU/corruzione di Bruxelles
  • Colonialismo francese del III. millennio
  • Conti pubblici
  • COVID-Sars
  • Crisi
  • Crisi del globalismo
  • Crisi Italia
  • Dal mondo
  • Davos vs. Adam Smith
  • Davos vs. WeThePeople
  • Depressione Inflattiva
  • Depressione Inflattiva in EU
  • DEXIT
  • Disuglianze
  • Disuguaglianze
  • Energia
  • Estero
  • EU e nazismo
  • Eugenetica
  • Euro
  • Euro Crisis
  • EUropa
  • Fallimenti di Parigi
  • Fallimenti sanitari e pianificazione demografica
  • Fallimenti sanitari e pianificzione demografica
  • Fine degli Imperi ex-coloniali
  • Fine del Sovranismo
  • Fine dell'EU post Brexit
  • FINE DELL’EU E DELL’EURO
  • Generale
  • Geopolitica
  • Germania
  • Golpe in EU?
  • Grafico
  • Grandi Opere
  • Guerra in Medio Oriente
  • Guest Post
  • Immigrazione
  • Inflazione
  • Inhouse
  • Interviste esclusive
  • ITALEXIT
  • Italia come l'Argentina
  • L'Italia che si rompe
  • La Francia vuole colonizzare l'Italia
  • Lega Badoglio
  • Magistratura e Politica
  • Massoneria
  • Mediterraneo
  • Mediterraneo e Libya
  • Mercati
  • Miseria con l'euro
  • Moderno Totalitarismo
  • Neocolonialismo
  • Neocolonialismo Europeo
  • Nepotismo
  • Nota tecnica
  • Parigi conquista l'Italia
  • Post-sovranismo
  • Povertà
  • Previdenza e Conti Pubblici
  • RASSEGNA ECONOMICA
  • Rassegna stampa
  • Restaurazione neofeudale in Europa
  • Rinascita del nazismo
  • Salute
  • Scienza Applicata ed Economia
  • Sfida a Davos
  • Sfida EU-cinese all’America
  • Società
  • Sport e Potere
  • Stato
  • Stato ed Istituzioni
  • Temi
  • Totalitarismo
  • USA
  • Video
  • WWIII

© 2021 MIttdolcino.com - Disclaimer: Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image, links ecc.), oltre che – in generale – i contenuti,  per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

Questo sito nasce dall’esigenza di poter condividere analisi e strumenti di analisi indipendenti senza alcuna affiliazione politica o di sodalizio in ambito economico o, utilizzando una aggregazione precedente, sociologico. crediamo infatti che la libertà di analisi e di critica – solo se costruttiva – deve restare la base di ogni contraddittorio pubblico, sempre in buona fede. L’ambito vuole essere economico, con lo scopo di di analizzare la società con un metro appunto di valorizzazione economica e/o sociologica.

No Result
View All Result
  • Generale
  • Crisi Italia
  • Crisi del globalismo
  • Attacco all’Italia?
  • L’Italia che si rompe
  • Dal mondo
  • USA
  • Euro Crisis
  • Per chi vuole scrivere
  • Chi siamo
  • Regole del blog

© 2021 MIttdolcino.com - Disclaimer: Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet (Google Image, links ecc.), oltre che – in generale – i contenuti,  per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

Questo sito nasce dall’esigenza di poter condividere analisi e strumenti di analisi indipendenti senza alcuna affiliazione politica o di sodalizio in ambito economico o, utilizzando una aggregazione precedente, sociologico. crediamo infatti che la libertà di analisi e di critica – solo se costruttiva – deve restare la base di ogni contraddittorio pubblico, sempre in buona fede. L’ambito vuole essere economico, con lo scopo di di analizzare la società con un metro appunto di valorizzazione economica e/o sociologica.