La CNN è oggi diretta da Mark Thompson, ex direttore della BBC (sotto il Premier Cameron) e del New York Times. Chiaro che la BBC è una grande scuola, una rete di contatti, un coordinamento occulto che coinvolge apparati potentissimi in tutto il mondo. Questo come premessa necessaria, capirete oltre.
Nel mentre, oggi, il direttore della BBC si dimette a sorpresa per aver omesso una parte del discorso di Trump del 2021 (!)(quasi cinque anni dopo!); ossia avendo creato così una impressione totalmente distorta negli ascoltatori di tutto il mondo sulle reali intenzioni trumpiane nei fatti del 6 Gennaio 2021. Fake News via omissioni insomma, ad orologeria, stile boomerang.
Chiaro, T. Davie era di fatto anti-Trump, inutile girarci attorno. Parimenti sappiamo tutti che la CNN è pure anti Trump; ovvero anche il CEO (inglese più che britannico) della CNN rappresenta tale linea.
La cosa davvero interessante oggi – per altro – è che lo stesso staff della BBC plaude pubblicamente la dipartita del direttore T. Davie riconoscendo che è stato fatto un errore enorme, nel caso in specie (ma anche nei files su Gaza ed Israele, ascoltiamo in diretta).
Oggi dunque cade la linea BBC nel mondo, un segnale fortissimo. Di più, cade un Impero dell’informazione, funzionale al potere di Londra.
Un segnale immenso.
Perchè la BBC ha di fatto “forte influenza”, diciamo così, con o senza compenso non importa, su giornalisti “star” di tutto il mondo. Chiaramente lavorando a braccetto con il mitico Foreign Office, da decenni, anzi da più di un secolo considerando la radio, è il vero cuore del soft power britannico a livello mondiale. La BBC può essere a buon titolo considerata il simbolo della guerra psicologica moderna di stampo britannico ante litteram, via media, dove i britannici sono veri maestri. Il soft power per eccellenza.
Chiaro, se poi cadrà anche la CNN il mondo cambierà radicalmente. E molti giornalisti a libro paga, magari celati nella loro appartenenza, cadranno come piselli dal baccello, ovvero rimarranno scoperti. O meno coperti, che è lo stesso.
Per capire appieno la pervasività e la capacità di fare network, diciamo così, della rete delle informazioni e delle news degli apparati di Stato britannici, storicamente parlando, e’ emblematica la storia di Renato Mieli, alias colonnello Ralph Merrill, attivo in Italia prima, durante e dopo il fascismo e legatissimo appunto a detti apparati britannici. Basta leggere Wikipedia per capire. O disturbare J. Cereghino che, coi suoi brillanti libri basati sui documenti desecretati di Kew Gardens, a Londra, desecretati dagli apparati inglesi intendiamo, ha saputo spiegare a molti realtà davvero incredibili per i non addetti ai lavori (il figlio di Ralph Merrill, Paolo, è giornalista ancora oggi attivo in Italia).
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Perchè questo cambio radicale capita proprio adesso?
Per due ragioni.
La prima ragione è che la guerra in Ucraina è persa. E Londra su tale guerra ha scommesso tutto quello che aveva. Trump però l’ha fermata, anzi ha impedito che diventasse una guerra mondiale contro Mosca. Con il colpo di genio finale dello shut down USA per bloccare per oltre un mese i soldi che continuavano per mille rivoli ad arrivare a Kiev, in forza dei tanti cooptati di Davos (l’Europa) che evidentemente esistono anche oltreatlantico. Risultato: i mercenari sul camp in Ucraina non sono stati pagati. Dunque se ne vanno dal campo di battaglia.
Tradotto: la Russia conquista terreno, che non restituirà. Anzi, la Russia ha vinto, quando i mercenari se ne vanno poi non ritornano mai dove hanno lasciato il fucile, partono dalle retrovie. Ed arrivare al fronte è diventato un viaggio impossibile. In pratica Zelensky sarà fortunato se riesce a tenere Kiev: ecco perchè sta già preparando la sua personale fuga… (work in progress). Capite dunque il motivo del crollo del fronte ucraino di queste ore.
Ciò significa prima di tutto che la BBC ha perso, visto che ha gestito in prima persona la propaganda sulla vittoria ucraina, propaganda funzionale agli interessi britannici oggi in dissoluzione.
Quanto sopra comporta che la Gran Bretagna finirà davvero in ambasce, a breve: come farà a pagare ad esempio le pensioni, ovvero a mantenere gli incredibili privilegi della sue elites fu coloniali senza le risorse primarie ucraine?Ha dunque bisogno degli USA per salvare il salvabile! Per tale ragione oggi silura il direttore della BBC ani-Trump. Un passo inevitabile. E tremendo, per le conseguenze sulla tenuta istituzionale inglese più che britannica.
Peccato che così facendo, facendo crollare la linea della BBC pro-guerra ed anti-Trump, si tagliano tantissimi giornalisti anti-Trump nel mondo…. Sferrando un colpo mortale alla propaganda di Davos nel mondo ed ai giornalisti cooptati, da oggi nel panico.
Auguri a loro.
La seconda ragione – seconda per modo di dire – sta in un macrotrend addirittura superiore: va infatti notato che il nuovo mondo dell’AI sta spostando la ricchezza globale, quella vera, lontano dai lidi tradizionali. Tradotto: oggi i ricchi sono persone diverse da quelle di ieri. E tali nuovi ricchi si stanno comprando anche i media, normale processo riorganizzativo del potere coi media come orpello : per chi non lo avesse ancora capito la capogruppo della CNN è sotto proposta di acquisto di Paramount, travestita da fusione. Ben sapendo che David Ellison di Paramount è molto vicino a Trump.
Ad avere la chiave di lettura corretta, che i media di Davos Vi nascondono per altro, in fondo è tutto chiarissimo.

Merger Paramount – Warnes Bros (WBD), che detiene la CNN: significa che nessuno sa gli anti Trump alla CNN che fine faranno fra qualche tempo, nel caso…
Dunque appena la fusione di cui sopra va in porto, Mark Thmpson (CEO di CNN) perderà il lavoro, facile così. Comprendete dunque che la BBC è solo il primo importante tassello che salta (…).
Curioso per altro notare che, restando nel bacino del Mediterraneo, molti giornalisti di Mediaset ancora non pensino al fatto che forse la francese Vivendi non sarà più nel loro futuro, visto che i giovani Berlusconi potranno vendere l’impero TV senza pagare tasse di successione quando Trump sarà ancora Presidente. Spero che tali giornalisti legati a Davos capiscano che le cose cambieranno molto velocemente man mano che arriveremo ad inizio 2027.
Dulcis in fundo, il cuore di Davos: ovvero, anche la mitica Microsoft di Bill Gates va osservata molto bene nei prossimi tempi, come azienda, visto che nell’ultima settimana il titolo in borsa ha fatto una strana discesa (…). Qualcosa di immenso sta forse bollendo in pentola? Chissà…
Certo, non vorrei essere nei panni dei Davosiani da qui in avanti. Soprattutto oggi che abbiamo recepito che il governo Svizzero, dove Davos sta, incontrerà nel primo trimestre del 2026 Trump per chiudere la partita dei dazi. Proprio a Davos.
Cià significa che forse il WEF di Klaus Schwab chiuderà? Non è da escludere. Ma lasciamoci stupire.
Resta che il mondo oggi non sta in piedi senza i consumi, ossia l’import, americani/o, facciamocene una ragione, noi sono due anni che avvertiamo urbi et orbi. L’errore è stato non averlo compreso per tempo. Noi, per inciso, lo avevamo capito benissimo.
MD







