Scrivemmo in tempi non sospetti che Enrico Mattei, il fondatore di ENI, suppostamente partigiano, in realtà era membro del partito fascista. Poi, per farlo sopravvivere alle epurazioni anti-fasciste post WWII, lui patriota ed persona in gamba, venne dipinto dal sistema che residuava dal fascismo come antifascista: la sostanza fu che grazie alle sue attinenze e conoscenze fasciste, era venuto a contatto anche con H. Schacht, ministro nazista e banchiere centrale del Reich, diventato nel post guerra consulente di Mossadeq in Iran. Ciò permise ad ENI di avere i primi lauti contratti energetici con la fu Persia (…).
Deriviamo due messaggi: non tutti i fascisti erano dei malfattori, anzi il contrario esistevano dei veri patrioti. Dall’altra invece, nulla è come sembra.
C’è anche da aggiungere che c’è una differenza enorme tra fascisti e nazisti; infatti i fascisti – esclusa la tragica parentesi della R.S.I. dove Mussolini accetto di creare lo stato fantoccio nazitedesco nel nord Italia giusto per salvarsi il lato B – nessuno si sognava di mandare gli ebrei al rogo nei lager ad esempio.
Purtroppo il caso Mattei non è isolato, intendo il problema vero di soggetti non fascisti ma NAZISTI che nascostisi dopo la fine della WWII alla fin fine riuscirono a farla franca. E ad avere ruoli apicali successivamente. Il problema è che ODESSA, ossia la rete di protezione dei nazisti, davvero esisteva, si organizzò il tutto all’hotel Maison Rouge di Strasburgo nel 1944, come salvare il progetto nazista negli anni a venire.
La storia è piena di esempi: il nazista Gehlen fu poi capo dei servizi segreti tedeschi repubblicani. Kurt Waldheim fu nazista, lo ricordiamo all’ONU ed alla presidenza dell’Austria. Anche l’Ispettore Derrick per intenderci fu nazista.
Lo stesso Mitterand, che tutti dipingono come illuminato socialista in realtà fu un funzionario della Repubblica di Vichy di Petain, parlo della Francia alleata dei nazisti. E senza scomodare le spiegazioni a supporto date dal grande Robert O. Paxton, colui che riuscì con le sue apprezzatissime analisi e ricerche a convincere la stessa gauche francese che pavlonianamente le elites francesi aderirono in massa a Vichy, ossia al nazismo, perchè ne erano culturalmente affini.
Il 20% di tutto il corpo ufficiali delle SS era aristocratico, mai dimenticarlo, come ben spiegò il grande Arrigo Petacco. Davos infatti nasce da allora, non a caso, dai privilegi apicali dei nazisti.
E’ indubbio dunque che anche i nazisti “famigliari” oggi siano in ruoli apicali, infatti i loro parenti sono ovunque.
Facciamo prima, anche tra i grandissimi imprenditori attuali, a dire chi non fu famigliarmente nazista: ad esempio il fondatore di Puma, Dassler, era anti-nazista. Mentre suo fratello, il fondatore di Adidas, Dassler anche lui, ne era un fervente sostenitore. Anche il fondatore del grande gruppo tedesco Wurth NON era nazista. Purtroppo però la Germania attuale è satura di ex nazisti, che si siano redenti lo dubito (chiunque abbia lavorato coi tedeschi sa che Hitler è considerato sì un pazzo, ma anche un certo qual patriota).
Oggi i più grandi miliardari europei, con poche eccezioni, ebbero in larga parte antenati sodali di una certa deriva che tutti dovremmo temere. E cancellare.
E anche tra i padri fondatori dell’EU guarda caso ci sono nazisti o filo nazisti: Walter P. Hallstein fu un personaggio rilevante durante il nazismo. Anche il premier belga Spaak, padre fondatore dell’EU, fu filo nazista per altro.
Insomma, di esempi ce ne sono numerosissimi.
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Oggi la portavoce russa Maria Zacharova evidenzia il problema, sentito, di troppi nazisti in ruoli apicali occidentali, come famiglia, in Occidente.
Così si è espressa: “La tendenza è ovviamente neonazista: Friedrich Merz, Annalena Baerbok [ministri tedeschi], Chrystia Freeland [vice premier canadese con Trudeau], Salome Zurabishvili [presidente della Georgia nata francese]. Ora il capo dell’MI6, Blaise Metreweli [servizi segreti britannici, quelli di 007 per intenderci], può essere aggiunto alla lista.” ha affermato in questi giorni.
Effettivamente tutti i soggetti citati avevano parenti nazisti indiscussi.
Colpisce ad un superficiale lettura che ora anche il capo del MI6 britannico, i servizi segreti esterni, sia anche lui del pack fu nazista.
Qui vale la pena ad fare alcune puntualizzazioni importanti: la Corona inglese, i Windsor, in realtà è di sangue tedesco, dinastia Hannover. Il nome Windsor fu inventato nel 1917 dai regnanti inglesi per cancellare la loro radice tedesca nel momento in cui il popolo inglese andava morendo come mosche nelle trincee della prima guerra mondiale, in una guerra utile solo per depopolare. E dove chi si combatteva, Giorgio V, lo Zar ed il Kaiser avevano di fatto lo stesso sangue, erano tutti legati alla Regina Vittoria.
Ben sapendo che la Corona inglese attuale deriva da un golpe anti-cristiano, che data da Enrico VIII e dallo scisma per separarsi dalla Chiesa cattolica per sposare Anna Bolena, storia lunga e faticosa che emerse guarda caso dopo la nascita del protestantesimo, appena alcuni anni dopo (infatti il progetto sembra molto più ampio e pervasivo di quanto si possa lontanamente immaginare, …).
Nella seconda guerra mondiale, mai dimenticarlo, Edoardo VIII era nazista; anzi apertamente nazista: fu fatto dimettere da Re dal mezzo americano Winston Churchill.
Churchill che era in realtà Winston Spencer Churchill, le cui origini datano da Enrico VII, ossia prima dello scisma anglicano, prima di Enrico VIII; dunque tecnicamente con più titoli dei regnanti usurpatori tedeschi oggi al trono, i Windsor (Diana Spencer era parente di Winston Churchill, anche Lei aveva più titoli nobiliari di Carlo, per capirsi).
Questo per farvi intendere che la nobiltà inglese attuale, resta molto vicina storicamente ai tedeschi. Ovvero non c’è da stupirsi della vicinanza nazista di molti leader anche britannici attuali, ad es. Starmer. Dunque non stupisce il capo del MI6 britannico abbia parenti nazisti.
Ad andare a vedere meglio la cosa, una certa storia ci dice che Rudolf Hess, massone e nazista, il delfino di Hitler, volò in Scozia [dopo che HItler salvò centinaia di migliaia di soldati britannici rimasti bloccati a Dunkirk] perche aveva in programma un riallineamento tra nobiltà britannica filo nazista, ossia tra Gran Bretagna e Terzo Reich: anche lì fu Churchill che, scoperta la tresca, lo fece arrestare appena giunto in loco.
L’altro aspetto interessante è la figura del boia nazista delle SS di Lione, Klaus Barbie: dai report di John Loftus, membro del CIC, ossia del controspionaggio militare USA (lo stesso poi comandato dal gen. M. T. Flynn); cacciatore di nazisti, poi al ministro della giustizia USA, con all’attivo tra i più elevati pass di sicurezza conferiti per accedere alle informazioni riservate, spiegò nel suo libro “The Belarus Connection” che non solo esisteva un piano per far emigrare nazisti dell’est europeo in USA post fine della WWII al fine di destabilizzarla a termine, cose secondo molti puntualmente accaduta contro Trump. Ma che addirittura Klaus Barbie, il boia di Lione, colui che torturò ed uccise il grande patriota francese Jean Moulin, era al servizio del MI6.
Il motivo? Creare le basi per sostenere la futura alleanza pro Entente Cordiale successiva alla fine della WWII; ovvero eliminando i patrioti francesi tra cui il grande Jean Moulin, un problema per gli inglesi in quanto troppo onestamente patriota francese.
Gli preferirono guarda caso gente ad esempio come Mitterrand, che con Moulin vivo non avrebbe avuto alcuna chance di continuare la sua ondivaga sebbene brillante carriera politica. Con Moulin morto sappiamo invece cosa è diventato, Mitterrand.
Dunque, sulla seconda domanda di cui al titolo, sui nazisti oggi presenti nelle alte sfere occidentali, ci sentiamo di rispondere SI, esisteva ed esiste un piano per perpetrare a termine il piano fu nazista, non per cancellarlo definitivamente.
E li entrano in ballo le connivenze in USA dei nazisti che toccano soprattutto il capo della Thyssen Bank a New York, Prescott Bush e le sue affiliazioni a Yale, una entità che aveva come scopo di evitare che gli USA entrassero in guerra contro la Germania nazista.
Il secondo punto, gravido di conseguenze, sono appunto le conseguenze di tale piano revanscista neonazista, ossia con gli stessi ideali sopraffattori ed elitari di allora.
In breve, possiamo semplicemente concludere che Davos rappresenta nella sua essenza tali folli piani ereditati dai nazisti, oggi.
Il problema è che ai tempi della WWII era possibile conquistare paesi esterni per alimentare i propri privilegi. Oggi invece Russia e paesi attorno all’Europa sono off limits, causa alleanze e/o causa atomica. Dunque i nazisti attuali non possono fare altro che alimentare i propri folli privilegi semplicemente sopraffacendo il loro stesso popolo.
Da qui il tragico “non avrai nulla e sarai felice“, mantra cardine di Davos. Che poi significa che esisterà una classe dominante, ricca e potente in una Europa depopolata della gente conscia dei propri diritti. Opportunamente sostituita da immigrati ignoranti senza crediti con sistema e soprattutto non consci dei propri diritti.
Un piano più socio- che economico- insomma…
In fondo il messaggio che la sig. Zacharova ha mandato è condensato nelle ultime tre righe: i nipoti dei nazisti faranno carne di porco della democrazia in Europa, chiamateli se volete “Davos”.
Parimenti, la sig. Zacharova ha detto, implicitamente, che la Russia mai si piegherà a tale deriva.
Da lì allo scontro atomico il passo è breve. Ma temo prima si passerà, nel caso, per una guerra civile europea.
MD
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Image: thanks to Benesarchive , CC BY-SA 3.0 / Bundesarchiv / Rudolph Hess, Henri de Bayeux Latour and Adolf Hitler