Come dopo il Watergate, tocca ai militari USA mettere le cose a posto. Oggi però c’è una differenza enorme da allora: non esiste un CIA disassata dalla politica e dai militari, non esiste un FBI colluso, non c’è una politica affarista a nascondere le carte, no! Oggi tutti remano dalla stessa parte, negli States.
La decisione è stata presa nelle scorse ore, ad ascoltare le fonti OSINT l’apparato militare USA è al massimo livello di allerta e di competenza: due portaerei USA sono in zona, significa circa 120 aerei pronti alle operazioni. Più le basi militari Diego Garcia, Incirlik, Sigonella, anche Aviano all’occorrenza; più le basi di stanza nel golfo Persico: dopo il controllo totale dell’area iraniana arriva il controllo del territorio, tutto lascia supporre che a rotazione ci saranno da 50 a 70 aerei sopra l’Iran in ogni momento del giorno e della notte per le prossime 2-3 settimane.
A bombardare postazioni militari.
Dal basso, le forze contrarie agli Ayatollah hanno già allacciato i rapporti coi servizi segreti israeliani e forse arabi.
L’obiettivo: regime change. Ossia tagliare il legame Iran-Cina, il resto è poco importante.
Di più, attacco all’Iran filo Davos, l’Iran deve tornare una potenza strutturalmente medio-orientale senza velleità imperiali a danno dei vicini, basta caos!
In poche parole: Arabia Saudita ed Israele dovranno avere il controllo del medio oriente.
Per fare questo la Francia e la Germania devono essere rese inermi nell’area: tagliare il loro accesso al petrolio, tagliare le loro relazioni privilegiate, togliere loro i riferimenti a basso prezzo. Londra è invece cosa diversa: ha la porta aperta come ce l’ebbe Churchill, verso l’America, tempo che trapassi Carlo d’Inghilterra e le cose si faranno da sole.
Ma è la Francia il cardine: Macron non riesce a capire che è andato troppo oltre, che la società Francese non merita i danni che andrà subendo nelle prossime ore. Il misunderstanding con Trump al G7 ha spiegato più di mille parole chi sia il vero nemico oggi, degli USA: Parigi.
Berlino tutto sommato resta un dettaglio: ci impiegherà pochissimo a comprendere che le conviene mandare a mare l’EU e cercarsi una via d’uscita con la Russia cancellando l’euro, appena i risultati delle operazioni militari saranno palesi.
Solo così si spiega il dispiegamento di forze enorme nell’Area, lato USA: si parla di 50-70 tanker aerei per il rifornimento in volo. Con aerei da guerra corrispondenti.
A breve si scatenerà l’inferno sull’Iran, questo è poco ma sicuro.
La Russia sappiamo che non interverrà, al contrario potrà tornare ad avere l’Ucraina come cuscinetto con l’Europa, giusto così.
E la Cina se volesse intervenire, dobbiamo ancora capire come farebbe a trasferire truppe e mezzi nell’area.
In tre parole: siamo al dunque.
Come giustamente diceva il gen. Flynn alcune ore fa, l’area vedrà a breve una distruzione mai vista dalla WWII. Parimenti ha reiterato che bisogna essere forti e risoluti, una volta per tutte: Hamas, il terrorismo Mediorientale,. le spie al soldo di Davos devono essere cancellate.
Ci sarà solo un comando filo occidentale nell’Area: Riad-tel Aviv. Con la Turchia wild card, sta ad Ankara decidere il suo destino, avendo già buona parte della Syria.
Stiamo rivendendo il post Watergate: come ad inizio anni ’70 oggi inizia la vendetta, quella vera, per aver ingerito nelle elezioni USA del 2020 da parte di Davos. Poi ci sarà la Pace, come a Camp David.
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MD