La notizia è questa ed ha implicazioni profondissime:
la Camera USA, che legifera in materia di politica interna agli USA, ha deciso di tagliare i tax credits al fotovoltaico.
Risultato: i titoli che gestiscono ed installano fotovoltaico in USA sono letteralmente crollati. CROLLATI.
La ratio è semplice: la crescita cinese deriva in gran parte dalla filiera green venduta in Occidente; visto che produrre pannelli fotovoltaici inquina tantissimo e detto Occidente preferisce far inquinare la Cina, non inquinare a casa propria, la Cina è diventata – con giubilo della propria popolazione lavoratrice – la fabbrica del mondo per tale componentistica green.
Dunque, ecco che arrivano i tagli USA al fotovoltaico, che sta in piedi solo con le sovvenzioni. Come risultato crolla il settore fotovoltaico. Ossia a ruota crolla il settore green cinese.
Ripetiamo: il costo di installazione, smaltimento, gestione del fotovoltaico resta, almeno negli USA, fallimentare se senza sovvenzioni. Vedasi oltre.
In Europa infatti è cosa un po’ diversa visto che il costo CO2 fa salire a dismisura i costi dell’energia elettrica, rendendo il green apparentemente interessante. Ricordando sempre che la CO2 resta un costo imposto dalla politica, NON dal mercato.
Parimenti i costi ancillari e di trasporto sono esorbitanti in Europa, anche a causa dello stesso rinnovabile. Dunque mettere sopra casa propria un pannello fotovoltaico evita il costo di trasporto e gran parte dei costi ancillari, una spinta indiretta all’installazione insomma. Come capite si è creato – apposta – un mostro pro-rinnovabili, in Europa, mostro carissimo che arricchisce i soliti noti. Mostro che si autoalimenta.
A che costo – appunto – cercheremo di spiegarlo di seguito.
Sappiate solo che in USA stanno tagliando le sovvenzioni al fotovoltaico perchè i soldi sono pochi e vanno gestiti bene. E per “gestiti bene”, con Trump, si legge “gestiti nel bene dei cittadini USA, non di quelli cinesi o di quelli europei”.
Morale: la camera USA vede una maggioranza risicata dei repubblicani, infatti in blocco tutti i Dem hanno votato contro il provvedimento trumpiano, passato per poco.
La verità nascosta ed anche un po’ indicibile è che molti politici, anche in Europa, anche in Italia, hanno interessi personali e famigliari legati al rinnovabile , “si fottano gli interessi del Paese“. Ecco perchè solo in America, per ora, passano certi provvedimenti. Magari più avanti approfondiremo chi dei politici che conosciamo ha interessi nelle rinnovabili, chissà se ne avremo il tempo…
Quello che deve rimanere come messaggio è che, fisicamente, non è detto che il fotovoltaico, quando diventa troppo pervasivo, sia davvero rentabile. Anche perchè, blackout in Spagna docet, se il fotovoltaico, ovvero le rinnovabili sono troppe, poi c’è un problema di stabilità del sistema elettrico che richiede ulteriori enormi investimenti. Come i ripompaggi ad esempio, che però sono un enorme costo a parte (cfr. una serie di centrali di 1000 MW a ripompaggio rischia di costare decine di miliardi di euro per costruirle, la cui costruzione dura anche dei decenni, ndr). Un costo enorme insomma, sebbene serva per tenere in piedi le rinnovabili stesse ….
Per vostra informazione, l’Italia dei vostri padri ha lasciato in eredità un sistema che pur avendo una frazione di rinnovabile come eolico e fotovoltaico rispetto alla Spagna, ha oltre 8000 MW di ripompaggi.
La Spagna per farvi capire ne ha invece solo 3300MW, sebbene sia satura di eolico e fotovoltaico; dunque ha dovuto pianificare investimenti di oltre 3000 MW di ripompaggi nei prossimi 10 anni per tenere in piedi un sistema elettrico con troppe rinnovabili, sistema diventato ormai instabile: è bene capiate che tali costi dei nuovi ripompaggi servono per tenere in piedi le rinnovabili ed il il fotovoltaico soprattutto, ma sono pagati non da chi installa fotovolataico!
Capite l’arcano?
*****
Il messaggio che stiamo cercando di darvi in realtà è molto più grande di come appare fino a qui, intendo quanto sta succedendo negli USA
Infatti sono bastati 3 mesi di Trump per smontare gran parte delle follie woke imposte da Davos a tutto il mondo, Europa in primis, ma anche agli USA sebbene in misura più limitata.
Infatti il Green resta alla base della strategia di Davos di modificare radicalmente la società umana prima di tutto occidentale.
In fondo il messaggio davosiano è semplice: tu uomo produci CO2, anzi tu sei CO2; dunque la colpa è tua, tu uomo, dei nostri comuni disastri. Ovvero è giusto spendere i tuoi soldi per risolvere il problema che tu hai creato, da ciò deriva il green a gogo con folle auto elettrica annessa. In pratica il sistema deve giocoforza incentivare, secondo davos, il Green.
A nessuno deve importare se poi le elites di Davos viaggiano regolarmente in aerei privati che inquinano come decine di migliaia di persone diciamo “normali”.
A seguire, Davos aggiunge anche il carico da 90: tali sovvenzioni green costano e dunque le preleviamo dai servizi tradizionali, che vengono così ridotti. Ad esempio tagliando la sanità. Sebbene meno sanità uguale più morti.
Anche la follia di imporre farine di insetti al volgo, come cibo, viaggia nello stesso solco, di Davos, “Non avrai nulla e sarai felice“, ricordate?
Senza farci confondere dal caos indotto ad arte, noi amiamo ricordare che una delle persone più ricche del mondo, Mark Zuckerberg, fondatore di Meta, funzionale a Davos come pochi, si nutre invece di carne allevata a birra, mucche allevate in una azienda del lusso da lui stesso fondata. Mentre a voi dicono di mangiare farine di insetto, per farvi capire il livello della follia…
Alla fine, scava scava e si scopre che tutta questa enorme follia deriva dal fatto, provato ormai, che forse siamo in troppi al mondo; dunque che è in corso un’opera depopolativa – gestita da Davos – nemmeno più così sotterranea, quanto meno in Occideente. Intendo che anche i preparati mRNA non testati se erano cancerogeni e dunque pregni di conseguenze nefaste per gli utenti – ma comunque inoculati a mezzo mondo, certamente a più di mezza Europa – evidentemente sembrerebbero fare parte dello stesso schema globalista tanto nichilista da ricordarci spesso il nazismo (…).
A vantaggio – chiaro – delle elites storiche; che ben sanno che il sistema occidentale è diventato totalmente insostenibile (memento che il 20% di tutti gli ufficiali delle SS erano nobilie e aristocratici, elites michiliste anche lì, secondo Arrigo Petacco). Che, per non pagare il conto, cercano ora di “gettare il morto” sopra il 99% della popolazione che ha arricchito tali stesse elites nel periodo del consumismo…
Circa così.-
*****
Trump e Leone XIV, i due game changers americani
Con Trump – purtroppo per Davos – le cose sono cambiate: il Green eccessivo è di troppo, e va corretto, work in progress. I vaccini che possono causare danni vanno corretti, RFK jr sta facendo un ottimo lavoro. E le guerre inutili vanno terminate, Ucraina in testa.
Già Trump stava facendo tanto. Ora, con la dipartita del predecessore cd. woke, Jorge Bergoglio, e l’arrivo di un Papa veramente cattolico, Papa Leone XIV, vediamo anche le guerre depopolative stile WWI di colpo finire, con il predecessore (mero parolaio) vestito di bianco “campa cavallo che l’erba cresce” a finire qualsiasi guerra…. Leo XIV, da buon americano e uomo di scienza, predilige i fatti, altro che!
In ultimo non va dimenticato il trend climatico di ritorno del freddo, in corso, a livello di emisfero boreale: evidentemente parte dello schema di Davos era anche una certa geoingegneria mirata a scaldare il clima, apposta, per giustificare il green. Un altro pezzo del puzzle della rivoluzione transumanista che Davos avrebbe voluto e che ancora vorrebbe imporre al mondo.
L’attacco di Trump al modello nichilista energetico di Davos punta comunque a ridurre la geoinegneria che scalda il clima; mentre a livello economico rompe le filiere cinesi del green, due trend in corso
Peccato che tale geoingengneria si sa da tempo derivi dal riscaldamento indotto di fatto volontariamente da contrails degli aerei, ossia in termini tecnici da cd. “aerosol solforati insufflati in alta troposfera” eventualmente metallizzati in post combustione (se volete dettagli in riguardo ai meccanismi di funzionamento ed alle fonti consultate la sezione “Clima” e “Clima ed Economia” di questo sito).
Il prossimo passo trumpiano, ne siamo certi, sarà di ridurre il quantitativo di zolfo nei jetfuel, passo FONDAMENTALE per evitare il riscaldamento climatico indotto artificialmente dalle contrails emesse da combustione di jetfuel solforati.
Sta di fatto che sono bastati 3 mesi di Trump per riempire, ad esempio, i bacini idrici spagnoli dopo decenni di secca, oggi stanno raggiungendo i massimi storici di riempimento.
Idem in Italia, clima freddo e piovoso, la siccità è praticamente finita, a pegno di una estate in arrivo decisamente freddina; tanto che la propaganda in rete sul riscaldamento climatico sta sciogliendosi come neve al Sole: è infatti difficile convincere una gran massa di persone che il mondo si sta scaldando scaldando quando invece fa cd. “un freddo boia…” (si rischiano anche gli sganassoni se si cerca di convincere la gente dal vivo, per altro).
Il messaggio che deve restare in tutto questo è oltremodo semplice: se Trump non verrà ucciso, il Presidente USA oltre a terminare le guerre rimodellerà anche il mondo in termini conservatori e decisamente più cristianamente umani di quello che l’era Obama ci aveva abituati.
*****
Qui siamo, a goderci un ritorno ad un briciolo di normalità storica.
Ben consci che chi godeva del sistema precedente, una infima minoranza, ci criticherà per il nostro approccio: che si sappia che noi, questo sito, non siamo favorevoli a depopolare il mondo a vantaggio degli interessi di quattro stronzi che si arrogano il diritto di sostituirsi a Dio, lasciateci dire questo con estrema chiarezza, non vogliamo fraintendimenti.
MD