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Home » Il cambio di paradigma in USA è oggi molto più grande della caduta del muro di Berlino (l’alleato Javier Milei ha capito: e Giorgia Meloni?)

Il cambio di paradigma in USA è oggi molto più grande della caduta del muro di Berlino (l’alleato Javier Milei ha capito: e Giorgia Meloni?)

Agli alleati dell'America verrà chiesto un cambiamento radicale, mirato all'efficientamenteo del proprio sistema Paese. Tale indirizzo vale prima di tutto per gli USA, come faro. Ma anche per i suoi alleati, in primis Argentina, Israele ed Italia, visto che serve per cancellare i privilegi dei cd. Don Rodrigo sodali di Davos. Torniamo dunque alla quasi totale assenza di "vision" nel partito della stimata Premier Giorgia Meloni, oggi di nuovo sotto immane pressione per volontà/interesse dei sodali davosiani in loco

mittdolcino by mittdolcino
26 Novembre 2024
in Davos vs. Adam Smith
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Il cambio di paradigma in USA è oggi molto più grande della caduta del muro di Berlino (l’alleato Javier Milei ha capito: e Giorgia Meloni?)
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Il cambio di paradigma del Trump II., o dovrei forse dire Trump III., si vede dalla scelta dei suoi nuovi ministri. E dal modo in cui la Casa Bianca ha accuratamente evitato i problemi nelle nomine, tutte andate di fatto lisce. Al di fuori di aver cercato di attaccare RFK jr., una persona che da buon politico sa essere tanto radicale quanto equilibrato; resta Elon Musk il soggetto che più evidenzia la necessità di cambiamento. E la fa trapelare, la necessità, aggiungendo dettagli dirimenti.

Cambiamento che negli USA avverrà da subito, poi a breve giro verrà chiesto anche agli alleati.

Lo abbiamo visto nella nomina del ministro della Giustizia, Gaetz, che di fatto si è dimesso facendo cadere così i castello di carte che sostenevano l’inchiesta contro di lui alla Camera dei deputati USA, solo per rinunciare all’incarico appena dopo.

Chiaramente Gaetz era ed è un trumpiano di ferro, sapeva che la sua incriminazione avrebbe potuto dare adito a dubbi ed a problemi, dunque si è dimesso togliendo le castagne dal fuoco. A tutti.

Un segnale fortissimo. Un vero cambio di passo.

Appunto, ciò è indice di grande forza, una forza che evidentemente deriva da aver messo d’accordo tutta l’America che conta del fatto che Trump è oggi necessario. Necessario all’America. Ovvero che il cambiamento è necessario.

Infatti il cambiamento che ci attende, negli USA e nei paesi suoi alleati, è molto più profondo di quello che si può lontanamente immaginare: oggi non a caso finisce davvero l’era dei Pesci e si entra nell’era dell’Acquario, un cambio millenario, la fine di un’epoca (l’Era dell’Acquario è prima di tutto un concetto astronomico conosciuto dalla notte dei tempi, lo ricordo *).

Se dobbiamo dire cosa fu l’epoca precedente, possiamo dire che fu prima di tutto l’epoca degli Imperi della sopraffazione, successivo a quello romano, decaduto in forza della nascita del Cristianesimo. E poi gli Imperi europei venuti al suo posto, ma più come tragedia che come farsa. Imperi non “armonizzatori“, “che portano civiltà – faccio notare – ma predatòri, al contrario del precedente. Imperi oggi ancora presenti nelle società soprattutto europee in termini etico-valoriali sebbene assolutamente desueti, nonostante la permanenza sul campo di innumerevoli, asimmetrici ed incapaci Don Rodrigo a trarre profitto dai privilegi elitari tramandati col sangue.

L’America, tanto bistrattata, basa infatti il suo potere su metriche diverse, sul premiare il merito da una parte. Dall’altra costruisce invece la sua ragnatela di potere globale coi protettorati, non sulle colonie, come invece gli Imperi coloniali europei sono usi fare. Un mare di differenza!

Resta che oggi i resti dei vecchi imperi europei stanno andando letteralmente in frantumi, vedi Francia e Inghilterra, ormai vittime di retaggi di sangue che nulla hanno a che vedere con la creazione di valore e con il progresso umano. Mentre il nuovo sistema sta finalmente nascendo, ma non ha ancora forma.

In parallelo, a far data il 21.12.2020 l’Era è già cambiata (in base alle analisi degli astrologi, che invece anticipano ed interpretano – dalla notte dei tempi, encore – il fenomeno astronomico); notate per altro le date, foriere di un Trump II successivamente alla grande transizione. Ed avendo Elon Musk a plasticamente rappresentarla, l’Era del nuovo mondo, del futuro.

Perchè l’Epoca nuova arrivata, qui innanzi a tutti noi, è strutturalmente diversa dalla precedente. E dunque in quanto soluzione di continuità col passato doveva essere “bloccata” appunto dagli Imperi Europei, che poi potete chiamare Davos.
Tutti nati dalle nobiltà di sangue imposte dall’Impero precedente, quello Babilonese trasferitosi in Europa, a Worms. E poi a Londra, Bruxelles, Amsterdam e Parigi. Mai a Madrid. E mai a Roma, sebbene quest’ultima sia stata regolarmente e pesantemente infiltrata.

*****

Oggi si torna a voltare una importante pagina, che ci riporta sotto molti versi a Gilgamesh, quando i re di Europa e Cina erano raggruppati in un unico soggetto. Poi c’erano i Re di America, quello di Africa, quello della sottoterra e quello dei Mari.

Elon Musk è li, oggi, a rassicurare tutti, sul futuro, un futuro che esiste e non sarà di sopraffazione immediata e brutale, come da secoli sono usi fare gli imperi europei coloniali europei, nell’accezione moderna del termine.

Anzi, gli ultimi tweet di Elon Musk ci ricordano che gli USA sono stati davvero mutuati dall’Impero romano, che anch’esso non faceva colonie ma protettorati, governatorati, si pagava per la difesa e poi si facevano liberamente commerci con il centro dell’Impero.

Per gli imperi venuti dopo di Parigi e Londra la cosa è sempre stata profondamente diversa: nel loro modello coloniale vessatorio si paga in contanti, si versano “alla testa della colonia” materie prime a basso prezzo, risorse che la colonizzatrice non ha; obbligando poi la colonia stessa a comprare i prodotti finiti prodotti con tali materie prime dal colonizzatore, previa deindustrializzazione locale.

Una ruota truccata insomma.

Sappiate che questo è il preciso, identico modello usato prima dagli imperi coloniali francese ed inglese, soprattutto in Africa. Ed a tendere lo stesso che sta applicando la Cina con la Via della Seta (il trade deficit risultante dal vendere materie prime a 10 al colonizzatore e poi comprare i suoi prodotti finiti a 100 determina un trade deficit, che diventa poi debito delle colonie; debito guarda caso denominato nella valuta del colonizzatore; colonizzatore che poi rivaluta la sua moneta e ti trasforma in schiavo: l’India sotto il giogo britannico conosce bene tale modello…).

Ma questo – ripetiamo – non è il sistema usato dell’America, come non fu quello usato da Roma. Spero il meccanismo, oltre che i rischi, vi siano chiari (il cd. Primus inter Pares, di Augustiana memoria [nel contesto trattato], resta un concetto [romano] insuperato di governo illuminato, concetto perfettamente sconosciuto all’Europa sempre coloniale).

*****


Musk lancia messaggi in codice…? Certamente Roma è in cima alle sue attenzioni, avesse un figlio Italiano/Romano si chiamerebbe certamente Cesare Augusto…


Naturale che Davos, gli imperi Europei, abbiano cercato di attaccare gli USA: per evitare che ci fosse una cancellazione del loro modello di potere di elezione!

Dietro al globalismo si nasconde in realtà un ritorno al passato, al metodo coloniale, quello maturato nel feudalesimo che – come molte derive europee – era francese, in gran parte lotharingio (l’inquisizione fu ugualmente francese; la colonizzazione con la violenza idem, vedasi ad esempio il caso di Haiti, ancora oggi alla fame causa colonizzazione francese di 200 anni che dire violenta è nulla).

Ai nostri giorni gli USA devono rispondere alla sfida lanciatagli dalla Vecchia Europa. Con una risposta molto forte e puntuale direi.

Europa alleata della Cina, come in passato.

Pochi infatti ricordano che già prima della WWII l’alleato tedesco di elezione, in funzione anti-USA in Asia si chiamava Pechino, NON Tokyo. Poi l’invasione di Nanchino da parte dei giapponesi fece cambiare i piani a Berlino, ma tutte le strutture collaborative con la Cina, a termine, che vediamo oggi facenti funzione erano già state gettate dai tedeschi – a nome della vecchia Europa sempre coloniale – ai tempi, per il fine ultimo rinsaldarsi con – leggasi bene – l’Impero di là, quello Celeste, su scala globale.

La sfida di Davos agli USA dunque è stata un sfida molto particolare, in quanto non ha potuto attaccare frontalmente gli USA, troppo forte. Ovvero ha dovuto infiltrarli. Con Obama, una creatura europea, diciamo quasi al 100%, certamente creatura NON americana.

Poi col solito dividi et impera eccola messa alle strette con la Russia, facendo leva sul solito Putin, messo al potere dagli ex colleghi della Stasi fusa nel BND da Wolfgang Schauble, per evitare che i britannici vincessero “tutto” in Russia alla caduta di Boris Eltsin.

Il “colpo” anti- USA non è però andato a segno, di nuovo. Colpo che puntava ad una cementificazione del potere che si frappone, non solo geograficamente, tra Cina e vecchia Europa coloniale.

Parlo della Russia da de-cristianizzare, la Chiesa erede di Costantinopoli. Ossia del vero cristianesimo, quello ortodosso sopravvissuto integro da Roma all’Oriente, con il testimone poi passato a Mosca alla caduta di Santa Sofia diventata Islamica nel 1453, appena prima della conquista dell’America, uno spartiacque anche quello (la conversione al cristianesimo dell’Ucraina – passaggio chiave – avvenne sotto Vladimir I , nel lontano 988 d.C. , notate bene, una data importante anche quella; non a caso coincidente con il passaggio del popolo khazaro, fu Babilonese, dall’Ucraina a Worms, dove poi si fecero nascere le nobiltà di sangue europee, evolutesi a partire dalla Lotharingia; e dove non a caso nacque il protestantesimo, da molti cristiani ritenuto addirittura satanico, …).

E quindi chiaro che oggi l’attacco all’America deve inevitabilmente passare per la soppiantazione del dollaro, moneta di riserva globale, valuta oggi fortissima soprattutto nei confronti dell’euro invece morente, da sostituire con qualcosa di diverso.

Infatti col dollaro si mantiene il potere e se vogliamo anche un po’ di pace, mettendo d’accordo tutti sulla valuta da usare per i commerci, questo quanto meno è valso per gli ultimi 100 anni circa.

Qualcuno invece vorrebbe ritornare ad un periodo precedente, con le valute coloniali usate per fracassare le colonie (il dollaro non punta a rubare alle colonie, tenetevelo sempre a mente, come per i sesterzi romani, il modello è lo stesso).

Ovvero, secondo Davos, bisognava ritornare agli albori della storia del potere Europeo, agli Imperi, passando per i disastri fatti dagli alleati di Davos in America a partire proprio dalla caduta del muro di Berlino (ben ricordando che gli States erano saturi di nazisti anche prima del 1941, tutti impegnati con la corruzione ad evitare che gli USA entrassero in guerra, stesso tentativo fallito nella WWI [cfr. Zimmermann Telegram], mandando a ramengo i piani della Davos ante-literam: ecco da dove derivano i primi indizi di infiltrazione europea negli USA).

Tale piano di Davos possiamo oggi dire che è fallito miseramente.

Come è potuto succedere, tale fracasso?

I motivo sta nel fatto che il potere di ultima istanza in USA, i militari che giurano sulla Costituzione, si è schierato a tutto tondo con Trump, questa volta assieme all’establishment che conta, quello finanziario in primis. Dunque vediamo la regia trumpiana oggi decisamente ferrea, solida, militare direi. Competente, una sorta di dream team (ricordo che il team trumpiano ha assoldato un soggetto tanto competente da far andare su Marte il genere umano; mentre l’EUropa usa invece premiare gente come Di Maio, raccomandato da Draghi [vedasi oltre] a fare danni in Medio Oriente, …). Grossi errori non vengono e non verranno fatti, statene certi.

Ora, la rivoluzione imposta dagli USA ai suoi alleati, per depurarsi da Davos, ossia dai privilegi di casta e di sangue, starà tutta nel disintegrare i vecchi megatrends: globalismo, imposizioni dall’alto di dittature fabiane, ossia lotharingie. E dunque anche cancellare il Green. La cancellazione dei potentati locali, spesso incapaci di creare valore, sarà una mera conseguenza.

Il dollaro potrà dunque essere superato, anzi verrà certamente superato. Ma non subito, successivamente.

Parimenti andrà cancellata la radice del revanscismo che vorrebbe tornare agli imperi, ossia cancellare l’EU e soprattutto l’euro. EU che è diventato ormai l’elmetto di Davos.

Se ci è permesso un consiglio all’America: bisognerà giusto evitare di inciampare in Draghi, quasi un sosia del conte Kalergi, a guardarlo bene, con tutto ciò che tale constatazione implica (…).

Il discorso originale tradotto di Javier Milei a Davos 2024 (almeno vi farete un’idea, visto che i media EU vi nascondono cosa ha detto)

La strada è segnata dunque, al pari di riforme interne che riducano il modo di “vivere selvaggiamente” della gran parte della popolazione in genere, rispetto al potere ed ai privilegi riservati alle elites. Dunque ci saranno molte riforme da fare, molti privilegiati dovranno perdere potere. Un rivoluzione prima di tutto sociale insomma.

Anche in Argentina, dove il professore di economia Javier Milei, che professore di economia lo è davvero, ha giù definito addirittura il dettagli della riforma economica – smisurata – là da venire: abbattere il collettivismo oligarchico, quello di Orwell usato da Davos per impoverire le masse arricchendo le elites sodali (vedasi la traduzione del suo discorso fatto a Davos a metà 2024). Una funzione quella della condivisione di ricchezza, puro accumulo da parte di pochi, sotto la protezione di un’aura di giustizia sociale che invece non esiste.

Anche Israele è stata normalizzata, dopo essere stata illusa dai poteri di Davos, illudendo gli uomini in loco che ascoltano Davos/di Davos a Tel Aviv di una terza via, ad esempio della II. Israele ashkenazita ad Odessa e dintorni.

Resta l’ultimo tassello, fondamentale, carissimo anche a Musk oltre che ai militari USA: l’Italia.

Qui ci possono essere dei problemi, Giorgia Meloni sembra avere timore di tale profondo cambiamento, che gli alleati richiedono.


A Roma non sono attrezzati per qualsivoglia cambiamento purtroppo, dunque gli inviti a “lasciare il potere dove sta” si sprecano


Si perchè nel paese non solo di Don Rodrigo, ma anche di Pinocchio, Lucignolo, Pulcinella e soprattutto del Conte Ugolino, i privilegi di casta sono una vera e propria istituzione, a Roma soprattutto.

Ossia Giorgia Meloni oggi titùba perchè sa che dovrà cambiare “tutto”. Ma probabilmente non sa cosa fare, visto che Lei non è il professor Milei, con tutto l’enorme rispetto che abbiamo per Giorgia Meloni.

Dunque le sirene Europee, quelle che sono disposte a concederle tutto, a concederle qualsiasi privilegio, a Lei e famiglia (vedasi immagine di Dagospia.com, sopra), a patto di sottomettere il proprio paese, tornano in auge.

Proprio ora che Giorgia Meloni è spaventata dall’immane cambiamento che in primis Roma dovrà sopportare.

Noi tutti preghiamo affinché nessuno abbia dubbi su cosa è bene fare, ma anche su cosa succederebbe se si decidesse di non dare seguito al cambiamento americano (cfr. l’Italia diventerebbe terreno di battaglia tra Davos e anti Davos, guerra calda).

*****

Sopra tutto, la nuova frontiera, lo spazio, un obiettivo che verrà raggiunto da Elon Musk e da quello che lui rappresenta, in termini di sviluppo futuro.

Per inciso, post sconfitta Davos ci aspetta un periodo di Pace, che però immagino verrà dopo una guerra. Guerra a cui Davos stessa dovrà ricorrere per non sparire, assieme ai suoi Don Rodrigo.

 

MD

***

Note:

* L’inizio di questa era sarebbe attribuibile a un fenomeno astronomico reale detto precessione degli equinozi, dovuto al movimento di rotazione terrestre sul proprio asse, il quale provoca il lento spostamento del cosiddetto punto vernale (o primo punto d’Ariete o punto gamma), in cui l’equatore celeste interseca l’eclittica, ovvero il percorso apparente del sole nel cielo. . Quando il Sole, nel suo apparente moto annuo, transita per tale punto, la Terra viene a trovarsi in corrispondenza dell’equinozio di primavera. Nel 1790 a.C. circa nella sfera celeste vista dalla Terra il punto gamma cominciò a transitare lungo la costellazione dell’Ariete dopo aver abbandonato quella del Toro. Poi, sempre per via della precessione, indietreggiò fino a entrare in quella dei Pesci nel 109 a.C.

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