Oggi che non ci sono più le colonie bisogna sopraffare i vicini. Vedasi le colonie diventate inaccessibili, nucleari. Dunque chi viveva di colonie rischia il collasso. A meno di trovare altre colonie. O, in alternativa, annichilendo il proprio stesso popolo, per mantenere i privilegi apicali dei dirigenti di sempre, Alexis de Toqueville docet (in realtà un saggio sulle debolezze europee, superate dal pragmatismo “dal basso”, ossia meritocratico, americano, ndr).
Il Reset ha a che fare proprio con questo, cambiare il proprio mondo visto che il mondo esterno è diventato inaccessibile, inattaccabile, diverso. Non ho detto depopolazione, ben inteso, non ho detto vaccinazioni di massa con mortifieri effetti collaterali, ben inteso.
Ben sapendo però che per interi sistemi paese senza risorse c’è un’unica possibilità di sopravvivenza: ridurre i consumi interni partendo da quelli non virtuosi, ossia da quelli inutili (interpretazione hegeliana, ndr), lascio a voi considerare cosa e quali siano tali consumi e/o come fare per ridurli (…).
Più’ o meno così.
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Andiamo al Reset invocato dal neo Premier britannico, ma dovrei dire inglese.
In primis, sono circa le stesse parole enunciate, come concetti, da Klaus Schwab, poi riecheggiate sulle prime pagine dei media (il Time ad esempio) e ribaditi pure – ufficialmente – dall’ONU.
Dunque si tratta di un piano, non di invenzioni, è fattuale, vedasi immagini sopra (con buona pace dei cd. Fact Checkers sovvenzionati dagli stessi che sostengono il Reset).
Ma, stante aver dato l’inquadramento che merita al concetto di Reset per il Regno Unito espresso urti et orbi nel suo primo giorno di governo dal neo premier inglese, cosa comporterà tale Reset per il Regno Unito, ovvero non solo per Londra?
Diciamo che ciò che ci si può ragionevolmente attendere, senza Reset, è uno sconquasso.
Ad esempio a partire dalla FINE del LIBOR in dollari, il 30.9.2024, le banche internazionali non avranno più molto interesse a stare nella carissima Londra, fino ad oggi ci sono state purché a Londra c’era il LIBOR panel, un mostro oggi da poco meno di 75 triliardi di dollari di sottostante in grado di far reperire dollari senza averli come se si fosse una banca centrale, per i soggetti non americani (Powell, eletto da Trump, ha cancellato tale direi indebita concessione data agli europei, ndr).
Ben ricordando che fino a giugno 2023 il sottostante del LIBOR in dollari era di centinaia di triliardi di dollari, svariate volte il PIL mondiale insomma…
Immaginate dunque Londra senza banche, a capo di un paese di fatto confederato ante litteram, confederato con la spada intendo, che invece resta senza risorse: stante che il poco petrolio rimasto sta in Scozia, attendiamoci forti spinte secessioniste; o forte repressione per evitarle.
In parallelo aspettiamoci più tasse, per sostenere il moloch. Ma tali tasse dovranno preservare le elites, che infatti emigreranno, si dice in larga parte in Italia, dove esiste una legge truffa che permette ai ricchissimi di pagare poco o nulla di tasse, mentre i residenti hanno circa le tasse più alte del mondo (solo nel vero paese di don Rodrigo possono capitare assurdità come questa !).
In ultimo, in assenza di altre colonie da spennare, Londra dovrà chiaramente procedere con la riduzione dei consumi interni, ossia andare verso il Reset, in modo da tagliare ad esempio il proprio deficit commerciale, britannico (ma dovrei dire inglese, si noti bene!).
Ciò significa da una parte importare meno, dall’altra produrre di più in loco.
Ma come fai se le risorse non ce l’hai?
Problema irrisolubile. A maggior ragione senza LIBOR panel, che permetteva – bei tempi – di creare dollari di fatto dal nulla, a patto di gonfiare la bolla del sottostante LIBOR in dollari, che doveva sempre crescere, si chiama rollover.
Appunto, non resta che ridurre forzosamente i consumi interni, per tenere la bilancia commerciale sotto controllo.
Ma come fare? Certo, ridurre i consumatori inutili servirebbe, almeno in teoria, sebbene con sconquassi enormi per tutta la parte dell’economia locale che vive di consumi e di gente, real estate incluso (…). Il sistema non e’ pronto per tale epilogo.
Cosa resta?
Ad esempio, escludendo di principio la confisca massiva dei beni dei cittadini (non da escludere a priori, si noti, ad esempio incrementando le imposte di successione in presenza di forte mortalità diffusa, ndr), cercando nuove colonie da spennare. Possibilmente non lontane, anche tra i propri stessi alleati sfruttando l’effetto sorpresa, mors tua, vita mea insomma.
O, extrema ratio, ribaltando il tavolo come si è fatto tante volte nei secoli: ad esempio scatenando una folle guerra, guerra totalmente stupida in quanto giustificabile solo sulla base di assurdità (ad esempio combattere la Russia, che tecnicamente è invincibile visto che una sua sconfitta devasterebbe nuclearmente l’Europa).
Orban a Mosca che per sedersi fa l’inchino al moscovita Lavrov, quasi chiedendo a lui il permesso, non a Putin…
Chiaramente in tale contesto un’alleanza di sconfitti è nelle carte, ad esempio la fu entente cordiale con Parigi, quando ancora si avevano le colonie, quelle vere, 1904, ah i bei tempi passati…
Restando noi profondamente convinti che tutta la manfrina francoinglese addivenire, non tedesca notate bene, pro guerra alla Russia (visto che la Germania resta comunque sostenibile come sistema, comunque vada), punti in realtà ad attaccare la gallina grassa europea relativamente indifesa in quanto infiltrata dalle loro quinte colonne: l’Italia.
Vedremo in che termini gli americani, legatissimi alle loro postazioni strategiche nella Penisola, con tanti oriundi a garanzia, non saranno d’accordo.
MD
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Image: x.com, tweet, vedasi di seguito
https://x.com/affari_politici/status/1809326301590827263?s=61&t=Wz-13sSl6f1Kc8b8F3FKOA