Il messaggio che arriva dalla Suprema Corte USA, inappellabile, è di quelli che faranno storia e soprattutto lasceranno il segno: con un pesantissimo 9-0 (anche del giudice Justice K. Brown Jackson, di colore, nominata da Biden, ndr) si sbarra la strada ad ogni tentativo di escludere Donald J.Trump dalla corsa alla Casa Bianca.
Quello che viene immediatamente percepito è che la Corte non si farà forviare dalla politica, ne’ ora ne’ mai: il diritto resterà super parte soprattutto per quanto riguarda gli equilibri istituzionali più profondi e critici per la tenuta del sistema. Scordatevi dunque forzature politiche da qui in avanti.
Il grande vincitore è in realtà Alexis di Toqueville, che spiego’ al mondo la supremazia USA la’ da venire basata non sulla ricchezza personale o sul ceto ma sul non guardare in faccia ai privilegi elitari e di casta se in gioco c’è la sopravvivenza del Paese. Soprattutto con una guerra in fieri.
Oggi sappiamo che ancora oggi gli insegnamenti di Alexis sono perfettamente attuali.
Già con Roosevelt detta Corte non si fece spaventare, bloccando diversi New Deals in quanto considerati anticostituzionali. Parimenti tutti sappiamo come il famoso Business Plot venne sventato, da una alleanza strategica tra i militari e la Casa Bianca (sempre con F.D. Roosevelt presidente, con il supporto del gen. Smedley Butler, ndr).
Il 9-0 di oggi, che allinea tutta la Corte (organismo che rappresenta più di ogni altro la composizione sociale e di potere oltre che di interessi dell’America, in proporzione), va infatti molto oltre: dovete infatti tenere ben presente che i militari USA, il collante ed il nerbo americano, giurano NON alla politica ne’ al Presidente ma alla Costituzione.
Tradotto: da qui in avanti, dopo il 9-0 super partes, negando ogni influenza politica sul voto, i militari USA avranno buon gioco nel caso ad intervenire per evitare eventuali derive simil-golpiste in USA, se perseveranti.
Perché dopo il 9-0 di oggi ogni tentativo di deragliare la Presidenza con accuse che sembrano più delle scuse politiche rischiano di portare qualcuno a Guantanamo. O peggio.
La patria della democrazia oggi sappiamo che sta dove abbiamo sempre saputo essere. Ovvero, non certo in Europa.
MD