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Home » Gli sciiti ed il cambiamento climatico bloccano i canali commerciali mondiali (Suez e Panama, affondando la Cina)

Gli sciiti ed il cambiamento climatico bloccano i canali commerciali mondiali (Suez e Panama, affondando la Cina)

Curioso che Pechino debba essere letteralmente affondata dai suoi alleati mediatici: da una parte l’Iran, suo primo fornitore di petrolio, sta di fatto bloccando il canale di Suez, sebbene per via indiretta (Yemen). Lato Oceano Pacifico, il cambiamento climatico tanto caro a Pechino, visto che gli ha permesso di inondare il mondo di pannelli fotovoltaici, sta bloccando il canale di Panama. Avete presente cosa significa passare dal capo di Buona Speranza o dallo stretto di Magellano per portare le proprie merci (cinesi) fino al mercato Europeo/Mediterraneo?

mittdolcino by mittdolcino
16 Dicembre 2023
in Geopolitica
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Gli sciiti ed il cambiamento climatico bloccano i canali commerciali mondiali (Suez e Panama, affondando la Cina)
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Spero comprendiate il significato di partire in nave da Shanghai per portare le proprie merci in Europa, dove stanno i clienti della Cina. E nel viaggio dover evitare il canale di Suez, causa attacchi Houthi finanziati degli sciiti, ossia dall’Iran. Dunque doppiare il Capo di Buona Speranza, arrivando sfiancati da un viaggio diventato quasi eterno in Europa, a Genova o ad Anversa. Due settimane di viaggio in più, se in favore di meteo.

Sugli sciiti, ossia i persiani, ricordo che sono stati alleati dei nazisti, mai infatti hanno rinnegato la loro amicizia con Hitler, che mai hanno condannato per le sue folli gesta; oggi sono nemici dichiarati degli ebrei, volendo dichiaratamente cancellare Israele dalle cartine geografiche. Mai dimenticare che gli iraniani sono un popolo ariano, riconosciuti da Hitler come tali. Ed infatti hanno ripetutamente cercato di avere la bomba atomica (…).

Tornando al viaggio in mare delle merci cinese, parallelamente, come alternativa, immaginate il calvario di una rotta alternativa dalla Cina verso il canale di Panama, canale sotto egida USA di fatto fin dal 1906. Ma essendo costretti a doppiare la punta andina, stretto di Magellano, causa blocco di Panama causa siccità. Per poi attraversare tutto l’Oceano Atlantico, dal basso in alto, per arrivare in Europa. Circa 3 settimane di viaggio in più, migliaia di kilometri in mare, con enorme consumo di combustibile. E rischi di mare grosso, ben conosciuti.

Immaginate che gli slot di Panama cancellati vengono oggi messi all’asta a cifre spaventose: chi vuole saltare la fila deve pagare salato, ad oggi siamo a circa 4 milioni di dollari per una singola nave…

*****


Capite dunque l’importanza degli stretti e dei canali: li blocchi e la globalizzazione termina in una notte

Oggi la Cina è la fabbrica del mondo, i cinesi necessitano tenere alta la produzione, anche per tenere tranquille le masse cinesi che, se disoccupate, si innervosiscono e si ribellano, vedi Tien-an-men, che causa inflazione e attività economica in stallo disintegrò un’intera classe politica cinese.

Sappiate che da ieri il Mar Rosso è off limits per Maersk ed Hapag, prossimamente anche MSC, parlo dei primi trasportatori mondiali via nave di container. Ovvero, le rotte dalla Cina all’Europa si complicano, causa terrorismo sciita. In forza di veri e propri attacchi militari.

Dall’altra, va ricordato come l’autorità panamense del canale abbia già annunciato che causa poche piogge, leggasi siccità, il canale di Panama potrebbe essere a breve bloccato, già oggi “lavora” molto meno della norma.



Ovvero il “cambiamento climatico”  , l’acqua che manca tre tra gli oceani, Pacifico e Atlantico, vi dirà il WEF, è la causa dei problemi. Cogliendo – Klaus Schwab – l’occasione per giustificare la sua folle transizione energetica in realtà mirata a cambiare radicalmente l’assetto socioeconomico mondiale (si legge depopolazione, ndr).

Dimenticandosi che tra i due oceani esiste un dislivello di circa 26 metri (…).

Tale siccità – andrebbe ficcato nella cocuzza del WEF a mazzate – deriva da El Nino, la corrente del golfo, che ciclicamente sposta masse di acqua calda dal golfo del Messico all’Europa.



In realtà tale corrente è appunto ciclica e dipende il larghissima parte dal riscaldamento del fondo del mare, golfo del Messico caratterizzato da magma assai superficiale; trattasi di fenomeni geomagnetici di vulcanismo sottomarino causati da perturbazioni del nocciolo interno alla terra.
Sappiamo per altro, come ci ha spiegato la prof. Valentina Zharkova, che tali eventi sono catalizzati dall’attività del sole, ossia sono ciclici in forza di interazioni geomagnetiche planetarie. E tali interazioni, causa attività solare, saranno fortissime nei prossimi 9 anni (…), che caso….

Resta che i grandi canali commerciali terrestri, Suez e Panama, stanno per essere bloccati, causa sciiti ovvero causa Iran. E causa siccità.

*****


La domanda da farsi è solo una: Cui Prodest?

O meglio, chi ci perderà un mare di soldi e potere dal blocco dei canali?
Chiaramente la Cina sarà la vittima, praticamente l’unica. Ovvero i prezzi dei beni cinesi, della fabbrica del mondo, aumenteranno a dismisura, anche il doppio, per arrivare ai clienti finali. A meno di ridurre i margini delle imprese cinesi: si sa, là comanda il partito comunista, il profitto è sacrificabile (ecco perché la borsa azionaria cinese langue, ndr).

Parimenti i paesi capitalisti saranno incentivati a creare sostituti ai prodotti cinesi a basso costo in loco, spiazzando Pechino. Ed aumentando la produzione interna, ossia l’occupazione nazionale. Tale trend sarà più forte dove l’incidenza dei prodotti cinesi riguarda merci sostituibili, semilavorati ad esempio. Dunque, forse l’Italia tornerà a produrre salsa di pomodoro in loco senza comprarla dalla Cina, ad esempio. Perché a breve costerà meno produrla a casa propria…

Per assurdo chi ci guadagnerà saranno i paesi dove si consumano i prodotti cinesi. Gli stessi paesi che dopo essere stati deindustrializzati dalla concorrenza sleale di Pechino torneranno a produrre da se’ circa gli stessi prodotti di prima (in Cina comanda lo Stato: come è possibile per una PMI fare concorrenza alla produzione di uno Stato forte come la Cina?).



Due drivers vengono infatti costantemente dimenticati nei balzani rapporti di forza globali elaborati “da tifosi”, rapporti troppo spesso “venduti” dai media cooptati, ovvero da editori interessati, come oro colato (in realtà spesso trattasi di sterco cotto…).

Il primo driver celato apposta dai media è che la Cina vive di consumi occidentali.
Si ferma il consumo occidentale per le merci cinesi beni e Pechino ritorna povera. Pensate ad esempio al fotovoltaico: se non fosse di fatto imposto per legge in EU, anche con sovvenzioni pubbliche/comunitarie, nessuno mai penserebbe di installare piastre nere sopra i propri tetti, il ciclo del petrolio continua a costare molto meno fatti bene i conti. Idem per le famigerate auto elettriche …

Il secondo driver è che la Cina è lontana, separata da mari tempestosi.

In ultimo va aggiunto che tutti coloro che oggi vivono di arbitraggi tra Cina e consumatori di occidentali a breve avranno il fuoco nelle vene. E molti di loro sono habitué di Davos…

Dunque, molto interessante che, per ironia della sorte, gli alleati della Cina – Iran petrolifero fornitore primario di Pechino e Davos dei pannelli fotovoltaici e dell’auto elettrica – saranno indirettamente la causa della debacle cinese, geopolitica e soprattutto geoeconomica là da venire.
L’inevitabile aumento dei prezzi delle merci determinerà per altro tassi di interesse alti anche in futuro, soprattutto in EU, facendo fallire ogni PNRR: fine dell’EU in vista…

La vedo durissima sia per gli sciiti, che a breve verranno messi al passo del gatto come nemici della mondo (auguri), anche per interesse degli imprenditori cinesi [ma NON della politica cinese] (…). Stessa tragica sorte per i tifosi della transizione ecologica Green, tempo al tempo (ossia mandando in frantumi l’EU francotedesca, ndr).

In parallelo non mi resta che far notare che il Sud America e l’America in generale si ritroveranno a breve “vicinissimi” all’Europa, loro senza l’impaccio di canali da bloccare alla bisogna che impediscano i traffici commerciali… (Milei, oggi, non avviene per caso, ndr)

*****

La Russia nel mentre, dove Putin sembra sempre meno il Putin che conoscevamo (in attesa del takeover interno di Patrushev), chiude la guerra ucraina in cambio di una non belligeranza di fatto con gli USA.
Avendo tutti capito negli ultimi 24 mesi che solo l’Ucraina, un piccolo paese tutto sommato imbelle, ha saputo fermare la gigantesca Armata Rossa ai margini della Russia, addirittura con attacchi nemici di droni arrivati fino a Mosca.
Immaginate cosa succederebbe se fosse la Polonia dove sta la “Military Base Trump” assieme ad un qualsiasi altro Stato NATO Europeo, con supporto USA, ad essere messa a combattere contro Mosca, altro che Ucraina!

A Mosca conviene farsi gli affaracci suoi da qui in avanti, ha un terreno immenso da difendere, altro che espansionismo estero…

A Mosca, che torna regina, sembra abbiano capito.

MD

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