Molti ci chiedono perché non condanniamo Israele, come fanno sottilmente tutti i media EU (oltre ai sovranari de’ noantri, quelli che non studiano e spesso magnano, cfr. famoso food blogger). Con Tel Aviv che, faccio notare, giusto si difende e reagisce all’attacco di Hamas. Il punto è che Israele, al di fuori di parte delle elites ashkenazite al governo (parlo di Netaniahu e dell’ala pro- coloni della Cisgiordania), sono davvero nostri alleati: se cadono loro, cadiamo anche noi.
Dico questo ben conscio del fatto che manca da sempre un ebreo arabo al governo di Israele: il primo vero rappresentante sul generis fu il grande Moshe’ Dayan, a cui non a caso dobbiamo l’accordo di pace di Camp David, che per altro si concretizzò per mera fortuna (visto che Dayan ebbe diversi killer a dargli la caccia, pagati indirettamente dalle potenze vetero coloniali europee affinché lo stretto di Suez restasse di fatto conteso, ndr).
Stante tale premessa, fino a 2 mesi fa gli accordi di Abramo ed il piano per far ritornare l’Italia in Libya stavano facendo saltare l’EU franco-tedesca, la culla di Davos fin dai tempi della Lotharingia.
Dunque, oggi vediamo la reazione davosiana, prima in Israele, attaccata. Poi nel resto del mondo.
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Ai nostri giorni i media non si lasciano sfuggire l’occasione di far perdere la bussola ai lettori, facendo passare in secondo piano che Israele fu davvero mortalmente attaccata da Hamas ad inizio ottobre scorso, via un’entità (Hamas) finanziata dal Qatar, con agente pagatore l’ONU (lo stesso ente del caos COVID/vaccini mRNA/OMS, ndr), con metodi simili al Qatargate EUropeo se volete.
Il tutto con la probabile connivenza locale nell’attacco “improvviso”, in Israele, ovvero di qualcuno che è stato a letto con Davos, visto che “certe” elites ashkenazite, là, in mezzo alle Alpi, si MESCOLANO come in nessun luogo al mondo con le elites fu naziste.
Tradotto: si sta nascondendo sui media EUropei, ad arte, che questa guerra – si’, Israele è in guerra – deriva da un deliberato attacco provocatorio e suicida contro Israele. E che appena è stata dichiarata la tregua lato Israeliano, Hamas ha ri-iniziato coi razzi contro i vicini ebrei. E che gli sciiti, dallo Yemen, hanno pure lanciato un missile stratosferico che solo per fortuna è stato intercettato dagli USA, visto che molto probabilmente l’obiettivo dell’ordigno era la centrale nucleare israeliana di Dimona….
Ma questo i media cooptati all’EU, ovvero a Davos, ve lo nascondono.
E’ dunque chiaro che siamo all’All In.
Parimenti i palestinesi sfollati, visto che le loro case sono state distrutte in forza del fatto che Hamas si nasconde nei palazzi dei civili e negli ospedali, vigliacchi, lo fanno apposta, dunque determinando la distruzione delle aree di residenza di Hamas come reazione israeliana, restano un grande problema da risolvere: infatti tali palestinesi (radicalizzati fin da bambini) non li vuole nessuno in medio oriente, ne’ gli arabi ne’ gli islamici in genere!
Visto dunque che la caccia ad Hamas è senza quartiere ormai, ci saranno un sacco di problemi, causa sfollati peligrosi.
Sfollati che prima di tutto il paese confinante con Gaza non vuole, l’Egitto, esso stesso parte (fondatrice) dell’asse di Camp David.
Ed il motivo è semplice: i fratelli musulmani, quelli che abbatterono Mubarak, più o meno gli stessi che abbatterono Gheddafi parallelamente all’abbattimento di Berlusconi, erano finanziati sempre dal Qatar.
Dunque Al Sisi se ne guarda bene, oggi, dall’ importare soggetti che saranno facile manovalanza per destabilizzazioni dentro i propri confini, sempre con soldi qatarini, azzardiamo.
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In aggiunta, oggi viviamo – in parallelo – anche il penultimo atto di questa sfida tra USA non elitaria vs. Davos: quello della guerra in fieri scatenata militarmente nella Guyana britannica, out of the blue, attivando opportunamente l’alleato della DDR globalista anti americana, il Venezuela di Maduro.
Maduro che qualche mese fa si è svegliato una matttina e, improvvisamente, ha deciso che voleva impossessarsi di terreni confinanti, andando contro leggi internazionali e tradizione diplomatica consolidata. Parlo di terre che fin dalla fine del 1800 erano state assegnate alla Guyana britannica.
Manco a dirlo tali zone sono ricche di petrolio e minerali rari.
Siamo dunque certi che ci sarà l’intervento Brasiliano per riappacificare l’area, probabilmente anche americano, visto che il Brasile resta fondamentalmente trumpiamo, passatemi il termine, nell’equilibrio interno dei suoi poteri (…).
Ovvero aprendo un secondo fronte per gli USA, almeno potenzialmente. Che poi era L’ obiettivo di Davos.
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A ciò si aggiunga la guerra economica in fieri nell’altro paese chiave di Camp David, l’Italia, costretta in queste ore al MES…
Avanti tutta, oh EU immortale! Imperterriti, nonostante i danni fatti all’Italia in forza delle politiche EUropeiste siano sotto gli occhi di tutti visto che il PIL italiano è ancora sotto il livello del 2008. Disastro, da Monti in avanti, sempre nel 2011, data chiave (Berlusconi, Mubarak, Gheddafi, troika in Grecia…)(vedasi linea verticale in verde, sopra)
Si noti che tutto questo capita nonostante le quinte colonne amiche abbiano fatto emergere – a supporto – documenti e fatti davvero scottanti in grado di dimostrare senza ombra di dubbio lo scandalo corruttivo connesso al progetto EUropeo di stampo neocoloniale: vedasi Qatargate, o lo scandalo dei fondi tedeschi segreti extra bilancio per aiutare l’economia, o Sarkozy ex presidente francese condannato a tre anni per corruzione, o le ONG EU nel mediterraneo finanziate giusto per portare migranti in Italia da usare come arma per destabilizzare il Paese, anche grazie a soldi vaticani…
Ma ciò non è bastato!
Pensate che, a legger bene tra le righe, potrebbe pure essere emerso – chissà… -un ex compagno di una Prèmier affiancato apposta alla stessa non per amore ma per deragliarla, sulla falsa riga forse di quanto capitò ad un ex ministro degli Interni anni fa (solo che la Prèmier non si è piegata, l’ex ministro invece ha cambiato casacca ed ora sta con Davos, ndr).
Questo per dire che la matassa è davvero ingarbugliata.
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Sulla Guyana abbiamo il petrolio sullo sfondo, ora che gli USA sono diventati il primo produttore mondiale “alla grande”, con oltre 13 milioni di barili al giorno. Chiaro che una guerra in Guyana, aprendo un secondo fronte nella compagine anti-Davos, avrà pure il pregio di disintegrare la produzione di oil venezuelano per almeno 5 anni, non ci vuole molto a conseguire tale fine.
Dunque fungendo da boomerang per Davos, occhio…. (Vedremo).
Perche è chiaro che – per chi non l’avesse capito – più petrolio USA oggi servirà (domani) a sopperire ad una carenza di oil “globale”, ad esempio dal Medio Oriente (i Trumpiani-militari USA hanno fatto un accordo con la Russia, che si terrà in disparte dai giochi ma in compenso arriverà quasi fino al Dniepr, in Ucraina, salvo che Davos incendi anche tale quadrante di pace, Davos vuole la guerra si sa….).
Auguri a tutti, a Natale Irlmaier arriverà a Roma, proprio alla viglia dei grandi eventi. Poi tutto andrà selvaggiamente.
MD