Da Redazione
Abbiamo intervistato Andrei Raevsky, il celebre “the Saker”, colto e raffinato analista della realtà odierna. Grazie al suo background, Andrei conosce le dinamiche geopolitiche sia orientali che occidentali, essendo in effetti in grado di collegare tutte quelle tessere ormai sparpagliate davanti ai nostri occhi, fornendoci una lettura dei fatti alternativa e del tutto inconsueta. Andrei è uno dei pochi in grado di condurci fuori dal tunnel delle ombre e degli inganni.
Come sapete, questo sito – tutto – ritiene che solo una composizione pragmatica della sfida in fieri all’interno dell’Occidente, ossia tra Usa e Mosca, possa evitare un epilogo infausto a livello globale (anche se in disaccordo con Andrei, riteniamo la Russia sia Occidente, prima di tutto come custode del cristianesimo che da Roma, traferito a Costantinopoli, finalmente giunse a Mosca come ortodosso, nel nome del Sacro Cuore di Maria *; se volete ben più Occidente di Berlino ad esempio, per come i tedeschi lo abbiano reiteratamente messo a rischio catastrofe durante più di 100 anni, ndr).
La sfida cinese resta altra cosa: in fondo Pechino ed i perdenti della WWII sono di fatto alleati, oggi, in un’unità di intenti: cancellare Yalta.
In tale contesto è chiaro come Londra, uscita dall’EU, quale membro attivo di Yalta, sia particolarmente agguerrita: l’EU che resiste e si affranca dal mondo anglo, ossia dal dollaro via petroldollaro, EU nata dalle ceneri naziste, è una minaccia mortale. La stessa EU che si allea con Pechino, anche lei esclusa dalla WWII, ai tempi, grazie all’abile mossa americana che mando’ in fuga verso Formosa la famiglia rappresentata da Li Ka Shek, accolta al Congresso USA, via inflazione fuori controllo in Cina (…).
Come abbiamo reiteratamente scritto, per evitare una guerra mondiale – anche se non sarà soluzione definitiva, lo sappiamo, ma solo tattica – contemporaneamente togliendo supporto geostrategico alla Cina, ovvero riequilibrando i pesi, sarebbe sufficiente rinunciare alla moneta unica europea, l’euro; ossia annichilendo l’asse revanscista Franco-tedesco fuso con gli interessi cinesi, asse a cui partecipano i nipoti dei sostenitori del nazismo di 80 anni: ne saremo capaci, autonomamente?
L’Alessandrino & Bart + Redazione
*****
Russia e Stati Uniti sembrano sfidarsi pesantemente: un grande cambiamento rispetto all’era Trump, solo 2 anni fa. Come siamo arrivati – così rapidamente – a questo terribile punto?
Non sono d’accordo che ci sia un cambiamento di atteggiamenti dalla presidenza di Trump. La Russia e gli Stati Uniti era uno contro l’altra già almeno dal 2013. Trump si vantava di aver imposto più sanzioni di qualunque altro presidente della storia degli USA, che non è vero, perché probabilmente quel presidente è Biden. La realtà è che l’apparato politico americano è veramente coeso su tale questione: repubblicani o democratici non fa molta differenza, un po’ come dire Coca Cola e Pepsi Cola. La vera ragione per questa contrapposizione è molto semplice: gli Stati Uniti dipendono politicamente, economicamente sul concetto di mondo unipolare; mentre la Russia, così come la Cina, l’India o anche l’Iran, vogliono l’indipendenza e questo da sola sta a significare che gli Stati Uniti rappresentano una vera e propria minaccia per questi Paesi e viceversa. Questo è un fatto. Non è una questione di torto o ragione, ma i due sistemi sono così fondamentalmente incompatibili, che uno dei due deve assolutamente scomparire e deve essere sostituito dall’altro. Quello che vediamo oggi è un innalzamento del livello di confronto. Siamo infatti molto vicini a una vera e propria guerra. L’Occidente ha aggredito la Russia. Siamo alle soglie di una guerra totale: Due sono i segnali: uno è diretto, la guerra in Ucraina; mentre il secondo è il fatto che gli Stati Uniti non hanno voluto entrare nel conflitto con la Russia. Queste sono le condizioni per una guerra totale.
Ucraina e Russia in guerra: L’UE sembra avere un’enorme responsabilità. Si tratta di errori di calcolo, ad esempio per quanto riguarda North Stream II e la presa di Biden sul potere reale degli Stati Uniti? O c’è dell’altro?
Penso veramente che ci sia qualcos’altro. Non penso che questo fosse un errore di calcolo, nonostante l’Occidente abbia fatto notevoli errori. C’è comunque una differenza sostanziale tra l’obiettivo e il modo in cui questo obiettivo viene raggiunto. Prima di tutto: l’Unione Europea e i suoi politici non hanno alcun peso decisionale, anche se li vediamo coinvolti in Ucraina e anche in Serbia. I politici dell’Unione Europea altro non sono che strumenti degli Stati Uniti. E per l’America, la Russia è una minaccia enorme, così come lo è la Cina. Il piano era di colpire la Russia affinché questa collassasse economicamente, detronizzando Putin, riportando la Russia a ciò che era negli anni Novanta, così che gli Stati Uniti si sarebbero ritrovati faccia a faccia con la Cina. Questo era il piano, ma è fallito per molteplici ragioni, anche per errori strategici. Siamo onesti, non c’è nulla di nuovo qui: l’Occidente ha combattuto la Russia per molti secoli e non importa quale fosse il pretesto. Poteva essere imposto dal papato, poteva essere la Rivoluzione Francese, poi fu il Nazismo, ora li attacchiamo in nome del liberalismo.. i valori del liberalismo che si scontrano contro i valori autocratici.. c’è sempre un pretesto. La realtà è che l’Occidente vuole la Russia divisa in più parti per avere così accesso alle sue risorse naturali. Un altro punto è che da quando Putin è salito al potere, la Russia ha sfidato ideologicamente l’Occidente, che è del tutto inaccettabile. Quindi l’obiettivo era guerra totale contro la Russia, il modo in cui hanno provato a perseguire l’obiettivo sta portando l’Occidente al collasso.
Nazismo è un termine a cui qualcuno, soprattutto nell’UE, vuole ridare dignità per il grande pubblico: cosa c’è dietro? Kiev e le sue “antiche radici” sono in gioco?
E’ un problema di definizioni, ma se parliamo di etnia, razza, nazionalità che è estremamente ostile a tutto ciò che è differente da essa, notiamo che il socialismo nazionalista o Nazismo è ancora presente nella cultura Occidentale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale ci fu una sorta di denazificazione, ma fu fatta soprattutto per dare il contentino alle masse. La realtà è che anche prima della Seconda Guerra Mondiale gli americani e gli inglesi stavano negoziando con i nazisti all’insaputa dei Sovietici. Hitler altro non fu che una proiezione dell’Occidente, perché fu un f*** di p****, ma fu un f**** di p**** dell’Occidente. Il Nazismo sorge generalmente quando c’è un collasso del sistema capitalistico e quando analizziamo il crollo sociale, economico, culturale, spirituale dell’UE in questo momento possiamo vedere come la repressione e il nazionalismo siano le uniche vie adottate dai leader al fine di mantenere il controllo di una popolazione che non riescono più a servire. Per cui nulla di nuovo sotto il sole. Parlando dell’Ucraina, dobbiamo dire che sono una parte di essa è nazista – non è vero che lo sono tutti – ma l’identità che i più fanatici hanno assunto non fa parte della storia dell’Ucraina e se li prendi come simbolo sembra che sia normale che in Ucraina ci siano i nazisti. Era inevitabile che i nazionalisti ucraini seguissero Bandera, che fu e che è la soglia d’accesso per il nazismo. E gli europei non possono denunciare il loro stesso agente a Kiev per cui pretendono che non ci sia nazismo o se c’è è da capire ed è un nazismo buono. C’è infatti una spaventosa riabilitazione del nazismo in Occidente ed è normale perché altro non è che il risultato del collasso socioeconomico che stiamo vivendo.
Molti pensano che siamo già nella terza guerra mondiale, una guerra ibrida: a livello locale potrebbe essere una guerra standard, a livello globale è certamente ibrida. Cosa possiamo fare in primo luogo per sopravvivere, in secondo luogo per proteggere la nostra famiglia e i nostri figli, in terzo luogo come organizzare efficacemente una reazione?
Sono totalmente d’accordo. Siamo in una guerra ibrida. E hai anche ragione quando dici che in certe zone questa è guerra è tradizionale e in altre è meno convenzionale, ma stiamo vivendo una guerra mondiale, questo è sicuro. Cosa possiamo fare? Onestamente, veramente poco perché quelle che si stanno muovendo sono zolle tettoniche enormi e stanno collidendo in questo momento. Stiamo parlando di opporsi agli interessi degli USA, della Russia, della Cina, dell’India, dell’Iran, del Brasile e di altri Paesi. Questa è veramente una guerra mondiale. E una volta che inizia, c’è solo una via d’uscita: che qualcuno vinca. Non si può tornare allo status quo di prima, ritornando a una qualche coesistenza pacifica. Quel punto ormai è stato superato. La guerra terminerà solo quando una delle due parti vincerà. E questo fa emergere la domanda: noi come individui cosa possiamo fare? Prima cosa possiamo denunciare ciò che sta accadendo, possiamo dire la Verità, possiamo combattere la propaganda dei governi ed è cruciale che non riconosciamo l’autorità di coloro che sono nominati come leader. Negli Stati Uniti e in Israele uno degli slogan era: “Non a nome mio”. Penso sia molto importante, anche se siamo in pochi, affermare che non sosteniamo quello che sta succedendo. Non fermerà la guerra, ma ne cambierà la natura. E’ inoltre molto importante separare l’UE dagli USA. Gli Stati Uniti hanno energia, hanno più risorse. La situazione qui (in USA) è pessima, ma penso che l’UE sia sul punto di crollare definitivamente. Se ci pensate bene nessuno stato europeo ha voce in capitolo a eccezione dell’Ungheria. E anche l’Ungheria è ambigua su molte cose. Gli stati dell’UE non riescono a formulare una vera e propria politica di sicurezza. Quindi la conseguenza di questo è la caduta dell’UE e gli Stati Uniti perderanno la loro influenza sull’Europa Occidentale. Forse il futuro sarà simile all’invasione di […], ossia un’Europa dei nostri padri, un continente composto di nazioni che collaborano insieme, fondamentalmente un’unione di nazioni sovrane. Penso che questo scenario abbia più valore di quello che vediamo oggi. Infine, non penso che la guerra in Ucraina si trasformerà in una guerra a livello globale, penso che gli europei siano minacciati da un disastro economico incombente e non ritengo che scenari come quelli della Seconda Guerra Mondiale possano ripetersi in Europa. Quell’epoca è passata. La cosa migliore che possiamo fare è proteggere i nostri figli e la nostra famiglia dal punto di vista economico in quest’epoca di transazione tra l’Europa di oggi e quella di domani. Potrebbe durare addirittura una decade. Guardate la Russia negli anni Novanta. Se invece gli Stati Uniti vogliono una guerra militare in Europa, noi non possiamo farci granché. Per questo dico che dobbiamo pregare e sperare in un mondo migliore, preparandoci al peggio.
La cultura occidentale sta sprofondando in profondità senza precedenti, a causa di decenni di ampia permeazione della nuova normalità nelle scuole, nelle università e negli istituti di ricerca, pubblici o privati. Il risultato sono intere generazioni di soggetti funzionalmente ignoranti, assuefatti alla falsa tecnologia, alla falsa scienza, ai doppi standard, al pensiero di gruppo illogico e insignificante. È chiaro che qualcuno è interessato – in questo modo – a preservare i privilegi elitari. Come ricominciare?
La prima cosa è che sono completamente d’accordo con te nella tua disamina: siamo di fronte a un collasso della civiltà. Non penso che ci sia alcuna possibilità di tornare indietro nemmeno nostalgicamente. L’Europa deve reinventarsi. Tutto ciò che stai descrivendo è il risultato di un’ideologia specifica che ha corrotto non solo le élite, ma anche la classe intellettuale e l’accademia. La tragedia è che se guardiamo la base, ad esempio molti insegnanti vorrebbero un cambiamento, ma non gli viene data nessuna opportunità. Le persone in Europa ora sono in una gabbia ideologica. Ci sono state leggi repressive, le cose andranno sempre peggio economicamente. Stiamo assistendo a un crollo della civiltà e la natura non tollera i vuoti, per questo la cultura europea riemergerà. Non sarà un deserto senza cultura. E’ troppo presto per predire ciò che avverrà. Due cose vediamo molto chiaramente: prima, l’immigrazione avrà un impatto decisivo sull’Europa, semplicemente la composizione della popolazione europea a causa dell’immigrazione muterà; secondo vedremo il crollo dei “valori europei”, basati sulla scienza e sul razionalismo (Rosseau, Voltaire). L’Europa è completamente dominata dal mondo anglosassone. Questo deve finire. L’Europa si deve liberare dall’ideologia che l’ha portata al collasso e inoltre deve ritornare a essere una composizione di nazioni sovrane e non lasciare che gli inglesi e gli americani governino su di essa. Ho una grande speranza per l’Europa del Sud. C’è una grande differenza tra Nord e Sud Europa. Il Nord Europa è molto più legate ai poteri anglosassoni rispetto al Sud. Intendo dire che ci dovrebbe essere una rinascita della cultura mediterranea. Penso che abbiano più possibilità di reinventarsi, di essere creativi e di ricreare un’Europa di stati sovrani fondati su valori di civiltà e un’ideologia che non posso assolutamente predire ora. Chi avrebbe predetto in Russia che nel 1991 Putin sarebbe salito al potere nel 1999? E’ la stessa cosa ora per l’Europa. Non possiamo sapere cosa verrà fuori dall’Europa. Ci saranno nuovi leader, ma questo avverrà solo dopo il crollo del sistema attuale.
La Russia si fida della Cina o il nemico del mio nemico è mio amico?
Questo è un tema molto interessante. Credo nessuna delle due. Non è questione di credere o di fiducia. La fiducia è una cosa emozionale, che avviene tra individui. Le nazioni, in particolare le grandi potenze che un tempo furono imperi, non affrontano le questioni sul piano emozionale. Potrebbe esserci qualche verità nell’affermazione “il nemico del mio nemico è il mio amico”, ma il concetto è molto più profondo. Lo vediamo tra Russia e Cina: c’è una simbiosi. Le due nazioni sono completamente differenti, come due pezzi di lego che combaciano perfettamente. Direi che ciò di cui la Russia ha bisogno, la Cina lo possiede e viceversa. Per questo sono partner perfetti. E certamente hanno un nemico comune: gli Stati Uniti e il suo desiderio di dominare il mondo. La Russia e la Cina non vogliono copiarsi, non hanno bisogno di andare d’accordo. Sono andati molto in profondità nella loro relazione: hanno deciso di essere mutualmente dipendenti. Questa è la ragione per cui Russia e Cina non hanno un’alleanza formale. Si usa una terminologia che può far pensare che siano alleati, ma in realtà sono troppo grandi anche solo per esserlo. Solitamente le alleanze sono formate da una nazione grande e da una piccola. Qui abbiamo due nazioni molto potenti. Non hanno bisogno di un’alleanza perché sono interdipendenti. Cuore e polmoni non hanno un’alleanza eppure se uno non funziona, anche il secondo ha dei problemi. Ciò è quello che vediamo avvenire tra Russia e Cina. Stiamo assistendo alla creazione di una realtà Eurasiatica, dove nazioni con valori differenti vogliono sostanzialmente la stessa cosa: vogliono rimanere indipendenti e sovrani e vogliono che le loro relazioni siano regolate da norme e trattati internazionali e non dalla forza. Ecco cosa li allinea: una visione comune del futuro.
Infine, l’ultima domanda: La Russia è culturalmente e storicamente molto vicina all’Europa, più di quanto molti pensino (ad esempio il cristianesimo). Molti esseri umani occidentali, cristiani, classe media, piccoli-medi imprenditori, persone senza borse di studio/stipendi pubblici, sono scioccati, frustrati e annichiliti. Come ricominciare? Come ricostruire un ponte di cooperazione con il mondo occidentale, partendo dai valori tradizionali degli Stati Uniti e non da un approccio coloniale europeo vecchio stile?
Sono in disaccordo con le tue opinioni. Non penso che la Russia sia così vicina all’Europa. Geograficamente parlando, la parte della Russia a ovest degli Urali è parte dell’Europa. I russi sono un miscuglio etnico e il loro essere bianchi è il risultato di una mescolanza continua tra differenti etnie, che parlare dei russi come di una categoria etnica non ha alcun senso. E’ importante dire che la Russia fu governata da èlite occidentali per gli ultimi tre secoli. In realtà la Russia è una vera e propria civiltà indipendente. Penso che la Russia sia molto più vicina all’Asia centrale e meridionale che all’Europa. Questo non è una sorpresa. Per ottocento anni l’Occidente ha attaccato ripetutamente la Russia e questo ha lasciato un’impronta molto forte nella psiche del popolo russo. Inoltre i russi hanno sempre vissuto insieme ai musulmani. Negli Stati Uniti e in Europa i musulmani sono spesso considerati forestieri. La Russia ha fatto dodici guerre contro l’Impero Ottomano, ma ha anche vissuto accanto all’Islam per secoli. Direi quindi che la Russia è molto più asiatica che europea. La Russia è uscita da quell’illusione che le sue élite per trecento anni e il suo popolo negli anni Novanta hanno avuto di essere parte dell’Europa e della NATO. Questo è finito. Tornando invece al mio riferimento all’Europa dei nostri padri, ecco questo è un mondo con il quale la Russia potrebbe collaborare senza alcun problema. Se l’Europa nuova, quella che verrà dal crollo di questa, rifiuterà di essere la salvatrice del mondo e accetterà il concetto di sovranità e indipendenza e di conseguenza rispetterà le diverse realtà e le collaborazioni possibili tra stati differenti sotto l’egida di leggi e trattati internazionali, c’è un grande potenziale per un dialogo e una cooperazione. Inoltre la Russia e la Cina stanno creando questa grande e unica realtà Eurasiatica, ad esempio l’iniziativa “One belt, one road” sarà la più grande operazione economica del pianeta e questo è qualcosa che può essere veramente vantaggioso per l’Europa. La Russia sta aprendo ora la rotta del nord che va dall’Europa fino all’estremo oriente non attraverso il canale di Suez, ma attraverso il mare Artico. Penso che questo sarebbe molto profittevole per l’Europa e questo è l’incubo degli anglosassoni: vedere un unico blocco eurasiatico prospero che lavora insieme. La Gran Bretagna e gli Stati Uniti non avrebbero nessuna possibilità di competere. Questa è la loro peggiore paura. Sarebbe estremamente interessante vedere l’Europa far parte di quel progetto. L’Europa dovrebbe liberarsi dal giogo anglosassone e unirsi al progetto eurasiatico senza alcuna velleità imperialistica, ma cooperando in armonia. L’Europa sarebbe ben accetta in questo progetto. Ma ripeto: l’Europa deve emanciparsi dal dominio egemonico degli anglosassoni e uscire dalla gabbia ideologica che le è stata imposta.
Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay
* Riteniamo infatti inaccettabile che Hegel possa essere considerato il simbolo ed anzi il padre dell’Occidente moderno, Occidente che resta invece Cristiano nella sua radice (sebbene diluito ad arte, ndr). Questo potrebbe condurre ad una seconda puntata dell’intervista, più filosofica, ovvero argomentando come siamo finiti qui, oggi, precisamente prima dell’ annunciativo 2024; andrebbero altresì approfonditi i concetti espressi criticamente dal prof. Ariel Toaff sull’evoluzione la diffusione di riti anticristiani in Europa, erroneamente riferiti ai semiti in generale (…). Forse una cd. “quadra” logico-filologico-storica potrebbe essere ipotizzata/elaborata pubblicamente anche in relazione alle ricorsive guerre di Crimea e dintorni durante secoli (…)