Abbiamo intervistato per la seconda volta il fotoreporter Giorgio Bianchi, grande interprete dei nostri tempi e occhio implacabile sulla situazione globale, specialmente sul conflitto russo ucraino.
In Italia non esiste un sistema di informazione leale, che riporti i diversi punti di vista. Esiste invece un giornalismo da stadio, nel quale una fazione predomina su tutte le altre non solo perché urla più forte, ma perché picchia più forte. Per questo ci sentiamo di usare il termine “teppismo informativo”. I giornalisti allineati in Italia sono dei teppisti dell’informazione, il cui scopo altro non è che danneggiare il prossimo attraverso una bieca propaganda, ormai non più plausibile.
Siamo contenti infatti di aver potuto reintevistare Giorgio Bianchi. Condividiamo quasi tutto del suo pensiero e siamo molto felici di poter dire che condividiamo “quasi tutto”. Perché lo diciamo? Perché è necessario un pluralismo di idee, è fondamentale che esistano sfumature più o meno visibili e distinguibili tra il pensiero di una persona e l’altra.
Supportiamo Giorgio Bianchi e lo ringraziamo per questa intervista. Sarà sempre ospite gradito su MittDolcino.
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