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Home » Italia, una Repubblica basata sullo sfruttamento?

Italia, una Repubblica basata sullo sfruttamento?

Impressionanti discorsi sui media, in cui mezza nazione - quella delle PMI strangolate dalla tasse - vorrebbe approfittarsi dei lavoratori, pagandoli pochissimo. Per recuperare così gli impossibili extra costi di sistema figli di anti-meritocrazia, baronismo e privilegi di casta. Così non funziona, soprattutto nella ristorazione: a continuare così l'Italia diventerà la patria del cous cous... (gli spaghetti buoni serviti da un Italiano li mangerete o dalla mamma, se ancora viva/non vaccinata?, o all'estero...). Quando il governo Renzi diceva agli stranieri: venite qui ad investire, la manodopera costa poco e la potete anche licenziare grazie al Job Act

mittdolcino by mittdolcino
2 Giugno 2022
in Italia come l'Argentina
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Italia, una Repubblica basata sullo sfruttamento?
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Premetto di essere perfettamente conscio che il problema non sta nelle PMI, letteralmente strangolate dalle tasse e dal caro vita nascosto – apposta – dalle statistiche italiche (porteremo un esempio dirimente nei prossimi giorni). E che dunque, per sopravvivere “lasciano il morto sulle spalle del prossimo“, che poi sono le spalle delle classi lavoratrici più basse (chi scrive non è di sinistra, importante specificarlo, direi anzi di fede “opposta”, per chi scrive Adam Smith dovrebbe essere un Padre della Patria, ndr).

Chiaramente il motivo si chiama euro, austero per definizione, che fa l’interesse dei poteri centrali europei ex coloniali, AFFAMANDO LA GENTE COMUNE VOTANTE nei paesi europeriferici (…)

Facendo però un enorme errore, errore direi sistemico….

Mi spiego: è chiaro che i costi della materie prime stanno salendo a dismisura. Da ciò derivano futuri aumenti dei costi dei servizi e delle merci vendute ai clienti finali. Ossia dell’inflazione al consumo, CPI. Per inciso, sono mesi ormai che dovremmo tutti sentirci vittima di una enorme presa in giro, con almeno tre fantastici pifferai che in rete sistematicamente hanno negato per una vita l’inflazione con le motivazioni più assurde (cfr.: “è transitoria”, “è un fenomeno creato dalla politica”, “i salari non salgono quindi no inflazione”, “l’inflazione alla produzione non passa all’inflazione al consumo per le ragioni più astruse, la moneta – la moneta! – non fa inflazione”, “il prezzo del legno guardate come è sceso”, “la MMT non fa inflazione” ecc.).

Visto che me ne frego dei pifferai in genere, soprattutto se con dubbia formazione, dico solo: aspettate i prossimi mesi e vedrete che tutta o quasi l’inflazione accumulata a livello di prezzi alla produzione verrà traslata sui prezzi al consumo!

Che poi l’ISTAT faccia – e farà – di fatto tarocchi – ve ne daremo prova di un tarocco da manuale nei prossimi giorni, tutto fatto a norma di legge ben inteso, peccato che comunque siano stati grossolanamente sottostimati i prezzi al consumo, sebbene sempre a norma di legge… – poco importa: alla fin fine tutti voi farete i conti di quanto vi resta al 30 del mese….

Non basta infatti dire che l’inflazione addirittura è scesa di qualche decimo, come successo per un attimo durante gli scorsi due mesi, se poi la gente non riesce a sbarcare il lunario.

Il caso della salita dei prezzi trasferiti dalla produzione al consumo sarà vieppiù evidente nei comparti dove operano le PMI, di norma poco avvezze al risk management. Primo fra tutti il settore ristorazione/alberghiero, che dovrà traslare detti extra costi importanti sulla clientela.

Piccolo problema:

se come produttore ho dei costi incomprimibili ed al di sotto di tali costi non posso andare – perchè ci perdo – il mio problema più grande è che se il prezzo risultante dagli aumenti inflattivi diventa superiore al prezzo a cui i clienti sono disposti a comprare il mio bene/servizio, io sono destinato comunque a chiudere.

Togliete i se ed i ma, e mettete gli indicativi fattuali, sarà faccenda dei prossimi mesi, ed il gioco è fatto.

E qui viene fuori il famoso detto: “consumo mio, ricavo di un altro/chi vende“. Se si blocca tale assioma, che poì è la catena di trasmissione capitalistica, l’economia va in spirale (da settembre prossimo in Italia, ndr). E se va in spirale poi arrivano gli scontri di piazza: da lì tutto può succedere. Arrivando all’epilogo o di una rivoluzione per cambiare il sistema, o di un golpe per mantenerlo, il sistema, ma a pena di schiavizzare la gente comune (che a quel punto non dovrà più votare, per definizione).

Di nuovo, la vecchia storia del mondo occidentale, quanto meno per come è visto per secoli dall’Europa.

*****

In tale contesto non possiamo prescindere dall’insegnamento di Mario Monti, quello del “bisogna distruggere la domanda interna“, più o meno, 2011/12. Vero, Monti distrusse la domanda interna, che oggi praticamente è quasi inesistente rispetto al passato, dopo che la gente deve buttare tutto o quasi il reddito – e forse anche un po’ di risparmi – per la sopravvivenza spicciola causa aumento prezzi/lavori malpagati piuttosto che disoccupazione.

Notate infatti il nuovo trend, propagandato da cfr. Davos:

NON PIU’ DISOCCUPAZIONE, MA LAVORI MALPAGATI!


Ooops! Il nuovo neo- linguaggio…


Guarda caso – assieme a tutto quanto sopra – vediamo cadere, ai nostri giorni, anche l’assioma del grande Giuseppe Prezzolini, ossia che il popolo italico si comporta in compensazione alla fesserie del governo: ad es. se il governo consumava troppo, il popolo che non si fida consumava meno e metteva da parte ecc.. Oggi con la miseria spicciola cambia tutto…

Il problema nasce nel momento in cui la depressione indotta dall’EU, che non permette misure veramente espansive per l’economia se non in settori decisi dall’EU stessa, rischia di fracassare le PMI che vivono, appunto, di consumi locali, in Italia.

Primo settore, fra tutti: la ristorazione/settore alberghiero.

In questi giorni in TV sentirete molti imprenditori lamentarsi del reddito di cittadinanza, che in fondo è una sorta di sussidio di disoccupazione, o anche un surrogato dello stipendio minimo presente praticamente in tutti i Paesi EU. Oggi, sembra non si riesca più a trovare in Italia gente che accetti stipendi simili a tale reddito minimo pentastellato.

E tutto senza ricordare che 600/700 euro al mese, il RdC, in presenza di inflazione portentosa in arrivo, sono davvero una miseria!

Dunque, gli imprenditori vorrebbero togliere tale “reddito di miseria” o “di sussistenza” per poter pagare la gente più o meno la stessa cifra di stipendio per lavorare anche ben oltre 8 ore al giorno: una miseria insomma! Magari anche in parte in nero…

Senza contare che, con redditi così bassi come quelli a cui vorrebbero arrivare gli imprenditori italici, non si riesce come popolo nemmeno a pagare le bollette; dunque i consumi semplicemente non ci saranno, nemmeno in futuro, in assenza di soldi e di tempo per consumare. Va infatti capito chi andrà a mangiare al ristorante degli italiani da qui in avanti, se la classe del lavoratori percepirà stipendi sempre più da fame.

*****


Imprenditori “illuminati”

Da qui la presa di posizione dell’uomo di Confcommercio di qualche giorno fa, “mancano cuochi per colpa dei sussidi” ovvero del reddito di cittadinanza“… Senza pensare al significato delle parole proferite: ad esempio, che un cuoco prende svariate migliaia di euro all’estero. E sono anche molto ricercati, oltre che ben pagati, all’estero!

Infatti trovare competenze non è solo un problema italiano, ma occidentale, oggi. Dunque, solo questione di tempo prima che agli italiani in gamba venga offerto di emigrare all’estero, per stipendi molto superiori.

Complice la denatalità, sì, le persone italiane in gamba saranno preziose ed emigreranno quasi tutte, quelle non stolte/impedite dalle circostanze: chi resterà dunque a fare lo schiavetto a 700 euri al mese in Italia? Gli inutili? I derelitti?

Già sento la Lega del Nord urlare: gli immigrati!

*****

Bravi leghisti!?

Va ben chiarito che la Lega è proprio il partito delle PMI che non sanno fare di conto, verrebbe da dire.

Mi spiego: ve lo vedete un ristorante con tutti i camerieri di colore? E anche col cuoco di colore? Nulla di male, direte voi… Forse andrebbe anche valutato il servizio e la capacità di queste nuove leve, ossia il cd. “merito”, sebbene in un paese che non riconosce assolutamente la meritocrazia prediligendo – appunto – lo sfruttamento; tutta gente che pochissimo hanno della cultura italiana, spessissimo a costoro la mamma non ha insegnato a cucinare gli spaghetti fin da piccolo…

Che poi tale deriva venga supportata, direttamente direi, dalla Lega, beh, forse è bene che tali politici leghisti spieghino anche al loro elettorato gli effetti delle loro azioni…

Nulla di male, direte voi. E nemmeno io: non siamo razzisti qui. Anzi, avanti così, avanti Savoia!

Il problema che emerge, forte ed incredibile, è che invece gli imprenditori italiani delle PMI vorrebbero COMUNQUE assumere italiani per certi ruoli, che non trovano perche li vogliono pagare come negri/far lavorare come negri (vedasi Enciclopedia Treccani per l’etimologia, ndr). E ne troveranno sempre meno, aggiungo io….

Settiamola per favore di fare i finti fessi: che codesti imprenditori italici cd. “illuminati“, spessissimo leghisti, assumano i neri, li trattino come credono sia giusto, chiaramente pagandoli pochissimo. Poi però non si lamentino quando scopriranno che codesti immigrati non sono mansueti come gli italiani….

Solo questione di tempo…

*****


In ultimo, la Palma del mancato rispetto verso l’italico popolo la darei, se mi permettete, a Matteo Renzi come capo del suo governo, ai tempi. Quello di alcuni anni fa, quando diceva agli stranieri di investire in Italia perchè “gli ingegneri italiani sono bravi e costano poco“.

Vero, sono bravi. Ed anzi sono talmente bravi che, da quando il Matteo fiorentino lo ha detto, in tantissimi se ne sono andati all’estero a lavorare. per guadagnare MOLTO di più…


Oopps!  Sudamerica docet, anche per certa gente! Lo dico sempre e comunque, al di fuori di quanto sopra: è fondamentale approfondire i rapporti degli italiani con i nazisti durante la R.S.I….


Sappiate solo una cosa, l’attuale situazione italica è senza uscita.

Dunque, o ci sarà una ribellione generalizzata, o un golpe per ribaltare il governo, anche relativamente a breve, direi mesi più che anni, o comunque pochi anni prima che salti il banco. O ci sarà un novello Bava Beccaris a sparare sulla folla, per farla smettere di protestare. O anche per farla lavorare per poco o nulla, alla stregua dei lager nazisti prima maniera, che erano campi di lavoro a bassissimi salari “Il lavoro rende liberi“, ti davano da mangiare a basta insomma.

In ultimo, chiaramente, se non si farà nulla – mantenendo lo status implosivo attuale -, bisognerà anche eliminare le bocche inutili da sfamare, se la crisi si appesantirà, se l’inflazione aumenterà, se le materie prime saranno scarse. Come sembra sarà…

Andiamo a poco, da settembre prossimo in avanti è “tutto buono”.

In tale contesto i vaccini obbligatori per malattie che non uccidono se non molto marginalmente, vaccini che magari hanno una “strana” e malcelata tendenza ad uccidere più della malattia da cui dovrebbero proteggere (…), potrebbero essere un strumento utilissimo per tenere al caldo la cadrega degli scellerati romani che hanno portato la situazione all’irrisolvibile status in cui l’Italia si trova oggi.

Basta giusto aspettare, per vedere quale e strada sarà intrapresa dal paese a forma di Stivale: Tic Tac Tic Tac….

MD

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