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Home » Preparasi alla fame (reload)

Preparasi alla fame (reload)

La sindrome del Titanic, o della slavina (prima lenta, poi travolgente, compresa solo quando è troppo tardi per salvarsi!), è insita naturalmente nel pressapochismo italico. Basato sul "Volemmose bene", sui "A dottò...". O sul più tragico "Qualcuno ci deve salvare!". Questa volta non sarà così: preparatevi alla fame. Ovvero, preparatevi a sparire, nel caso. La rottura delle filiere alimentari faranno pulizia - assieme ai sieri mRNA non testati in modo canonico dall'EMA - degli italiani di troppo?

mittdolcino by mittdolcino
12 Marzo 2022
in Attacco all'Italia?, Italia come l'Argentina, L'Italia che si rompe, Totalitarismo
- Leggere Disclaimer in fondo pagina
Preparasi alla fame (reload)
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Redazione:

tutto sembra deporre affinché sia in preparazione la tempesta perfetta in EU, soprattutto a danno dell’Italia (la vacca grassa ed indifesa, ndr). Ossia a detrimento dell’unico paese al mondo che ha imposto sieri/vaccini non testati in modo canonico dall’EMA obbligatori per lavorare, lo ricordo. Citiamo:

“Mettiamola semplice: l’Italia produce il 36% del frumento che richiede il suo fabbisogno nazionale, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 63% della carne suina, il 56% del grano duro per la pasta. Gli allevamenti saranno presto in ginocchio: energia aumentata dell’80%, i mangimi del 50%. I fertilizzanti, che sono legati intrinsecamente alla Russia, sono aumentati del 170%. La Russia e l’Ucraina coprono l’80% della produzione mondiale di olio di girasole, che serve ai forni. In pratica, stiamo per entrare nel tunnel della crisi alimentare. I prezzi arriveranno alla follia, alcuni cibi spariranno. L’abbondanza dei nostri supermercati – quella che faceva piangere di gioia e stupore anni fa chi veniva dai Paesi del blocco socialista – subirà una contrazione certa.”

Quello che sta accadendo oggi in fondo è semplice da capire: si stanno creando le condizioni in EU – soprattutto in Italia – affinché si SIA OBBLIGATI a perseguire il Grande Reset.

Tutto questo a breve, principalmente a danno dell’Italia. Luogo da sempre ambitissimo dagli stranieri, “peccato gli italiani” dicono oltre Gottardo…. (immaginare tenere i monumenti ma eliminare, anzi selezionare la gente locale, eliminando ad es. i cd rompiscatole/inutili/inetti/i pericolosi per il progetto…).

Grande Reset che alla fine significherà attuare misure inaccettabili in assenza di una crisi epocale/guerra o altro, di ameno. Misure di Reset, nell’idea dei pazzi che vogliono sostituirsi a Dio, atte a rendere “sostenibile” un Paese come l’Italia che sostenibile non è più, da tempo.

Causa avvento dell’EU….

Paese da decarbonizzare alla bisogna, anche degli italiani.

Infatti l’EU non è in generale sostenibile: mancano risorse primarie, la crisi con la Russia – disegnata a tavolino, sia nei tempi che negli effetti, post COVID  – lo dimostrerà chiaramente, andiamo a poco.

E senza contare la siccità pervasiva, che devasterà le produzioni agricole dei prossimi mesi. E la produzione di energia, per invasi vuoti (questa sarà la “botta finale”, segnatevelo in anticipo,  …).

Dunque le ambizioni EU sono tarpate causa carenza di risorse. Per fare questo bisognerà, per un paese/continente senza risorse sufficienti, ridurre i consumi. E quale modo migliore di eliminare consumatori, per ridurre i consumi?

Sta accadendo davanti a voi, ma a camera lenta, senza che voi ve possiate accorgere; complice l’alto livello di analfabetismo funzionale in Italia, ai vertici mondiali.  E dei media totalmente corrotti, come sempre.

Complice l’arrivo in Italia, ad esempio,di milioni di immigrati senza crediti INPS, pronti a sostituire alla bisogna gli italiani in dipartita..

In tale contesto, appunto, arriverà la fame, come spiega l’articolo citato, molto bello. Fame che costringerà a misure dittatoriali, con Draghi. Scommetto per altro che non ci saranno elezioni il prossimo anno, senza proteste locali per altro.

Mi chiedo appunto, se ci sarà la fame che succederà?

Gli italiani si mangeranno fra loro?

Posso solo confermarvi che la spinta vaccinale sarà ancora più forte per gli over-50, a breve, visto che c’è un piano preciso (sembra proprio). Altro che togliere il Green Pass per lavorare, aspettate a settembre, scommetto che potremmo arrivare alle cd. “inoculazioni alla nuca”” , alla bisogna.

Per salvare gli italiani da una malattia che di fatto non uccide più? O forse per il contrario, per ridurre i consumatori, a termine?

Ognuno si risponda, da se.

Già oggi le imprese italiane stanno chiudendo perchè a produrre con questi costi di energia non riescono più a vendere.

Peggio, nel distretto delle ceramiche di Sassuolo – a seguire molti altri, granaglie e cibo su tutti – mancando le terre ucraine a basso prezzo, si stanno spegnendo i forni. E la gente che non lavora più chi la pagherà, lo Stato? Con la cassa integrazione? Facendo saltare l’INPS?

Appunto, la depopolazione a breve temo sarà richiesta dal sistema, mi direte. E nascosta dai media, dietro altre crisi.

In tale contesto vi propiniamo questo bellissimo articolo di Renovatio 21, da leggere assolutamente (abbiamo già citato una parte sopra).

*****

Prepararsi alla fame

  del  9 Marzo 2022 , al LINK

Mettiamola semplice: l’Italia produce il 36% del frumento che richiede il suo fabbisogno nazionale, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 63% della carne suina, il 56% del grano duro per la pasta.

Gli allevamenti saranno presto in ginocchio: energia aumentata dell’80%, i mangimi del 50%.

I fertilizzanti, che sono legati intrinsecamente alla Russia, sono aumentati del 170%.

La Russia e l’Ucraina coprono l’80% della produzione mondiale di olio di girasole, che serve ai forni.

In pratica, stiamo per entrare nel tunnel della crisi alimentare. I prezzi arriveranno alla follia, alcuni cibi spariranno. L’abbondanza dei nostri supermercati – quella che faceva piangere di gioia e stupore anni fa chi veniva dai Paesi del blocco socialista – subirà una contrazione certa.

Non è detto quindi che sappiamo cosa mangeremo. O meglio, se mangeremo.

Sì, la situazione è così grave: e al governo abbiamo Giggino di Maio (il capo della diplomazia che ha detto in TV che  Putin che vale meno di un animale) e Mario Draghi, snobbato ad ogni tavolo decisionale, talvolta apparentemente non proprio sul pezzo. Vogliamo dire: guardate in faccia alla realtà, non è possibile che coloro che ora siedono in plancia di comando sappiano affrontare questa situazione.


L’Italia produce il 36% del frumento che richiede il suo fabbisogno nazionale, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 63% della carne suina, il 56% del grano duro per la pasta


Il Paese può precipitare nella carestia – e da lì, al caos.

Non è una prospettiva fantasiosa: i dati la supportano. L’Ungheria, da cui importavamo il 30% del fabbisogno di grano, ha chiuso. Altri Paesi stanno seguendo l’esempio magiaro (l’Italia pure sta discutendo di fermare certe esportazioni ora considerate stategiche). La Bulgaria ha copiato. La Moldavia stai proibendo le esportazioni di zucchero.

Dobbiamo pensare che a noi in qualche modo va bene. Ci sono Paesi come il Libano (piagato da una crisi mai vista), lo Yemen (distrutto dalla guerra coi sauditi), la Somalia, la Libia, il Nicaragua dipendono quasi interamente dal grano russo e ucraino. Pure la Turchia e l’Egitto: panificare potrebbe diventare rarissimo.

Come del resto in Italia: le scorte che abbiano dicono che siano per 40 giorni, 6 euro al chilo per il pane, la pasta oltre i 4 euro.

I pani e i biscotti italiani sono prodotti con grano tenero importato al 64%.

(…)

Per continuare a leggere seguire al LINK

*****

(articolo  di Roberto Dal Bosco, https://www.renovatio21.com/prepararsi-alla-fame/ )

*****

Image: thanks to: Steve Harvey @trommelkopf https://unsplash.com/photos/peBIF9jpwio

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