Redazione: Se c’è un popolo che ha il diritto a lamentarsi della Nato è quello greco.
Ma l’articolo va comunque considerato uno sfogo, non essendo chiaro come la Grecia possa fare a meno della protezione, seppur parziale e claudicante, dell’Alleanza.
Il coraggio e il miglior addestramento non basterebbero contro forze così preponderanti.
Fossi un greco, però, non farei troppo conto su Macron, impegnato più che altro a tenere a bada sé stesso.
Penserei invece ai tanti interessi petroliferi che legano il Paese a Israele ed Egitto, che non sono soli a questo mondo e che sono comunque guidati da Leader più reattivi di Jens Stoltenberg.
La captatio-benevolentiae di Antonopoulos nei riguardi di Macron sembra quindi a dir poco malriposta.
Ma tant’è, è l’unico leader europeo che fino ad ora ha reagito alle prepotenze di Erdogan (il missile lanciato nell’Atlantico ha qualcosa a che vedere con questa vicenda?).
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Paul Antonopoulos per InfoBrics
Il Presidente francese Emmanuel Macron fece scalpore, lo scorso novembre, quando disse che la Nato era in “morte cerebrale”.
Questo commento creò una raffica di reazioni, con gli Stati-membri che cercarono, al contrario, di giustificarne l’esistenza.
Macron dovrebbe essere preso sul serio se si pensa che la Francia, nel 1959, ritirò la sua flotta dal “Comando Nato del Mediterraneo” e che nel 1966 si ritirò anche dal “Comando Militare Integrato Nato”, forzando i soldati stranieri a lasciare la Francia.
L’allora Segretario di Stato americano, Dean Rusk, cercò di darne la colpa al Presidente Charles de Gaulle, chiedendogli se “i corpi dei soldati americani sepolti nei cimiteri della Francia dovessero andarsene anche loro”.
De Gaulle stava resistendo all’egemonia anglo-americana ed è possibile che anche Macron stia cercando di ristabilire l’indipendenza della Francia, dopo che Nicolas Sarkozy l’aveva reintegrata nella Nato nel 2009.
Che Macron stia seguendo le orme di de Gaulle diventò palese quando pronunciò la frase, rimasta famosa, che “l’Europa si estende da Lisbona agli Urali”, aggiungendo che il territorio europeo andasse anche oltre, fino a Vladivostok, ai confini con la Cina e la Corea del Nord.
Gli attacchi di Macron alla Nato non si sono conclusi con quel commento del novembre 2019.
In effetti, la settimana scorsa il Presidente francese ha detto che l’incidente navale franco-turco sia stato “una delle migliori dimostrazioni della morte cerebrale della Nato”.
Una “nave da guerra turca”, in effetti, ha ostacolato una nave della “Marina francese” che partecipava a una missione Nato.
Il che ha spinto il Ministero della Difesa francese a dire che:
“”Questo è un atto aggressivo e inaccettabile, in particolare perché condotto da un sedicente alleato. Noi lo consideriamo estremamente grave.
Non possiamo accettare che un alleato si comporti in questo modo contro una nave Nato, sottoposta al comando Nato, mentre svolge una missione Nato””.
La NATO è “cerebralmente morta” perché nacque essenzialmente per premere sulla Russia, ma continua ad esistere nonostante il crollo dell’Unione Sovietica di quasi tre decenni fa.
Per giustificare la sua esistenza ha condotto campagne militari, colpendo la Jugoslavia e distruggendo la Libia, ma anche sostenendo “forze reazionarie” quali i gruppi jihadisti in Siria.
A questo punto è chiaro che la Francia voglia intraprendere un cammino indipendente, soprattutto perché all’interno dell’Alleanza non c’è cameratismo.
La Turchia, facendo leva sul suo posizionamento geostrategico (al crocevia fra Europa e Asia e con il controllo dello Stretto sul Mar Nero), sta cercando di bilanciare le sue relazioni fra Nato e Russia, per perseguire un progetto di dominio sull’intera regione, compreso il Mediterraneo Orientale.
Mosca vuole rafforzare le relazioni con la Turchia sapendo che questa si opporrà alla Nato, che tuttavia continua a tollerare le sue azioni aggressive e unilaterali.
La sua tolleranza è tal punto profonda da tacere regolarmente sulle quotidiane violazioni dello spazio aereo e marittimo greco, nonostante la Grecia sia un membro della Nato.
L’aggressione turca contro una sua nave militare, avvenuta nel Mediterraneo qualche settimana fa, non poteva essere ignorata dal Governo francese.
Visto che per la Nato la Grecia non è poi così importante dal punto di vista geostrategico, l’aggressione turca viene sempre tollerata.
Ma quella condotta contro una potenza nucleare come la Francia non può essere semplicemente messa da parte.
Ankara ha fatto un grosso errore pensando che l’aggressione contro la Francia sarebbe stata tollerata come quelle contro la Grecia.
Inoltre, se la Turchia sta aiutando il Governo dei Fratelli Musulmani a Tripoli (il GNA e i suoi alleati jihadisti), la Francia sta sostenendo il suo rivale, lo LNA.
Quest’ulteriore motivo di divisione fra Francia e Turchia ha spinto Macron a dichiarare che:
“”Siamo davanti a una precisa responsabilità storica di qualcuno che afferma di essere un membro della Nato””.
Ha fatto questo commento dopo un colloquio con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, considerata l’alleato più stretto della Turchia in Europa.
Ha aggiunto che la condotta della Turchia in Libia sia “inaccettabile” e che Ankara debba “chiarire urgentemente” la sua posizione.
Macron non nasconde il suo disprezzo per il Governo turco e per la Nato.
In effetti, è anche l’unico grande leader occidentale aperto a relazioni amichevoli con la Russia.
La Francia sta spingendo per un “esercito europeo” posto al di fuori della NATO.
Se l’Alleanza continuasse a tollerare l’aggressività della Turchia nel Mediterraneo, questo fatto potrebbe allontanarla ulteriormente.
Si tratterebbe di una svolta davvero interessante considerando che, negli ultimi due anni, ci sono state infinite speculazioni sul fatto che sia stata la Turchia ad essersi allontanata dalla Nato, conseguenza dell’acquisto del “sistema di difesa missilistico” russo S-400.
La continua acquiescenza della Nato nei confronti della Turchia — che sta minacciando persino gli Stati membri — potrebbe essere il catalizzatore per una nuova fuoriuscita della Francia dall’Alleanza.
Nonostante un sondaggio Pew dello scorso febbraio abbia rilevato che solo il 37% dei greci sia favorevole alla Nato, l’élite politica greca continuerà ad essere sottomessa all’Alleanza, in contrasto con gli interessi e le preoccupazioni greche in materia di difesa.
Pertanto, è estremamente improbabile che la Grecia lasci la Nato.
Lo stesso sondaggio ha rilevato che solo il 49% dei francesi è favorevole alla Nato — un dato che sarà sceso ancora di più dopo le recenti dichiarazioni di Macron e l’attacco turco contro la “Marina francese”.
In effetti, se la Nato continuasse a ignorare l’aggressione turca, condotta anche contro gli alleati, si potrebbe dedurne che voglia spingere la Francia verso la porta — con Macron a prefigurare sé stesso come il Charles de Gaulle del XXI secolo.
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Link Originale: http://infobrics.org/post/31259/
Scelto e tradotto da Franco
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