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Home » La Guerra delle First Ladies

La Guerra delle First Ladies

Franco Leaf by Franco Leaf
4 Agosto 2021
in Generale
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Redazione: Chi sarà la Vicepresidente che affiancherà Joe Biden nella corsa presidenziale di novembre?

La vigorosa Michelle — non sfidatela a “braccio di ferro”! — o la “strega” Hillary, sfuggita all’inquisizione ed arrivata, nessuno sa come, fino ai nostri giorni?

Vincerà Michelle, tirata a forza in una competizione quasi senza speranza, oppure Hillary che, invece, fortemente s’offre, visto che di motivazioni personali ne avrebbe e poi come, a prescindere dal risultato?

Barack, poi, perché dovrebbe fare il Giudice della Corte Suprema (ruolo che gli ha proposto Joe Biden), visto che guadagna così bene tenendo conferenze in giro per il mondo, ad incassare la ricompensa per le sette guerre che ha scatenato?

Come potrebbe mantenere, altrimenti, la villa milionaria a Martha’s Vineyard, recentemente acquistata?

Ma tant’è — e la cosa un po’ c’intriga.

Proponiamo allo scopo due articoli brevissimi, il primo sostiene che Hillary prevarrà per sua fortissima volontà (ma non è che c’entri qualcosa il pararsi le terga per quella storiaccia fra suo marito ed Epstein?), il secondo che a prevalere sarà Michelle, per volontà del mondo Liberal (bianco e nero) che lì sembrerebbe volerla (nella comunità afroamericana dovrebbe “tirare” parecchio).

“Ai posteri” — come disse il Manzoni — “l’ardua sentenza”.      

————

Hillary Clinton punta a diventare Vicepresidente? (Estratto): https://thehill.com/opinion/white-house/480523-is-hillary-clinton-angling-to-become-vice president?__twitter_impression=true&__twitter_impression=true 

Non c’è alcun dubbio, l’ex First Lady — ma anche ex Senatrice di New York ed ex Segretario di Stato — sta alzando di nuovo il suo profilo: è tornata sotto i riflettori riaccendendo le discussioni politiche.

Uno di questi spotlight è stato recentemente offerto dal “Sundance Film Festival” di Park City, nello Utah.

Nell’occasione, a supporto della sua “brama presidenziale”, la Clinton ha promosso un documentario Hulu [servizi-video a richiesta su Internet] in quattro parti, incredibilmente lusinghiero su di lei, intitolato “Hillary” — presentato, per “mera coincidenza”, solo 10 giorni prima del caucus dell’Iowa.

Tuttavia, esiste anche un “fattore X” estremamente positivo che la Clinton potrebbe aggiungere all’equazione sulle Elezioni Presidenziali di novembre: Bill Clinton.

Piaccia o meno, lo si approvi o meno, l’ex Presidente resta comunque una delle migliori “menti politiche” del Paese — ed inoltre è un formidabile tattico.

In questa storia, l’ovvia domanda è: visto il suo ego, Hillary Clinton si accontenterebbe di essere Vicepresidente quando, per ben due volte, è stata vicina ad essere nominata Presidente?

La risposta, così mi è stato detto, è un enfatico sì, per le seguenti ragioni.

1) In primo luogo (ed è il motivo più impellente), vuole vendicare l’imbarazzante sconfitta del 2016 (contro Trump). Diventare “compagna di corsa” del Candidato Democratico le darebbe “carta bianca” per martellare il Presidente da un angolo all’altro del Paese. È un compito che lei chiaramente apprezzerebbe molto.

2) In secondo luogo, ha ancora un ardente desiderio di “fare la storia”. La cosa potrebbe riuscirle diventando la prima “Vicepresidente donna” del Paese — un titolo che nessuno potrebbe mai portarle via.

3) In terzo luogo, così mi è stato detto, non sarebbe psicologicamente pronta ad avviarsi sul “viale del tramonto” — e crede che possa ancora fare la differenza, soprattutto fra le donne.

Ma, soprattutto, le sue ragioni sono di tipo personale — le ferite del 2016 sono ancora lì, aperte e sanguinanti.

————

Joe Biden vorrebbe Michelle Obama come “compagna di corsa”, nominando al contempo Barack alla Corte Suprema [https://www.breitbart.com/2020-election/2020/01/28/jjoe-biden-suggests-making-michelle-obama-running-mate-appointing-barack-to-supreme-court/]

Joe Biden ha detto, martedì, che gli Obama saranno nominati per cariche molto importanti se a novembre dovesse essere eletto.

Ha detto agli elettori che l’ex First Lady potrebbe essere nominata Vicepresidente, mentre suo marito potrebbe essere destinato alla Corte Suprema — ma solo se lo desiderasse.

L’ex Vicepresidente ha fatto questa promessa in un Municipio dello Iowa, mentre era impegnato nella campagna per la nomination Democratica, in risposta ad un elettore che glie lo aveva chiesto: “Sì, lo nominerei, ma non credo che Barack lo vorrebbe. Sarebbe in effetti un grande Giudice”.

Biden ha aggiunto che aveva un piano anche per l’ex First Lady: “Beh, mi piacerebbe se Michelle fosse la Vicepresidente. Sono entrambe persone incredibilmente qualificate. Voglio dire, persone per bene, rispettabili”.

Ma aveva già affermato in diverse occasioni che uno degli Obama (o entrambi) avrebbe avuto un ruolo di primo piano a Washington DC, se fosse stato eletto.

In effetti, fin dallo scorso settembre — in occasione di un’apparizione al “The Late Show” condotto da Stephen Colbert — aveva accennato all’idea di chiedere a Michelle Obama di essere la sua “compagna di corsa”.

Successivamente, Biden andò oltre dicendo agli elettori dello Iowa che avrebbe nominato Barack Obama alla Corte Suprema, se l’ex Presidente lo avesse voluto.

La suggestione ha decisamente senso perché molti degli amici e dei sostenitori degli Obama sono piuttosto freddi nel supportare Biden.

Lo stesso Obama, secondo quanto ci è stato riferito, non è ottimista sulle possibilità del suo ex Vicepresidente.

Secondo quanto si dice, ad un Democratico, suo rivale nella corsa alla Nomination, avrebbe detto che Biden non ha un “legame molto forte” con gli elettori.

————

Articoli scelti, tradotti e commentati da Franco

*****

Le immagini, i tweet e i filmati pubblicati nel sito sono tratti da Internet per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun visibile contrassegno di copyright). In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all’indirizzo info@mittdolcino.com perché vengano immediatamente rimossi. Le opinioni espresse negli articoli rappresentano la volontà e il pensiero degli autori, non necessariamente quelle del sito.

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