Tom Luongo
Lo scorso fine settimana la Germania ha tenuto due delle tre principali Elezioni Statali di questo periodo. I risultati sono stati sorprendenti.
L’attuale Partito d’opposizione nel Bundestag, “Alternativa per la Germania” (AfD), è testa a testa con i Partiti della “coalizione di governo” sia in Sassonia che nel Brandeburgo.
La coalizione della Cancelliera Angela Merkel è stata maltrattata dai risultati elettorali, ma non battuta.
Nel Brandeburgo il suo partner, lo SPD, ha battuto l’AfD — 26,3% a 23,5% — mentre nella Sassonia la CDU della Merkel ha mantenuto il 32% dei voti, con l’AfD al 27,5%.
Entrambi i risultati rappresentano più che un raddoppio per l’AfD e promettono molto bene per un Partito che si è formato solo nel 2013.
Questi risultati fanno ben sperare per le Elezioni in Turingia di fine ottobre e per le prossime Elezioni Generali del 2021.
L’AfD non è riuscita a vincere in Sassonia e nel Brandeburgo — entrambi gli Stati dovranno comunque mettere assieme dei “governi di coalizione” che non rappresentano nulla – ma non sarebbe comunque andata al Governo anche se avesse vinto.
Nessuno degli altri Partiti era disponibile a coalizzarsi, per principio e per un patetico segno di virtù. Le mani dell’AfD, quindi, resteranno pulite per il futuro.
La proiezione dei seggi, in Sassonia, indica che la CDU dovrà costituire una coalizione con almeno altri due Partiti per formare un governo che escluda l’AfD.
Essere nel Bundestag il “Partito ufficiale dell’opposizione” — ed avere una forte rappresentanza in questi due importanti Stati — pone l’AfD in una posizione ideale alla vigilia della grave crisi politico-finanziaria che investirà Europa — specialmente quando la Germania scivolerà ulteriormente in recessione.
Tutto questo sottolinea ulteriormente i mezzi antidemocratici con cui personaggi come la Merkel mantengono il potere (per averne un chiarissimo esempio basta semplicemente attraversare le Alpi, verso l’Italia).
Sono coloro che hanno governato ad avere la colpa, e giustamente, per la recessione economica e per i conseguenti sconvolgimenti sociali.
I Partiti al governo avevano in mano tutto il potere, ma non sono riusciti ad usarlo con saggezza, avendo in mente la loro agenda e non i problemi reali del paese.
Agenda che, per la Merkel, prevede un’ulteriore integrazione nell’UE. Nell’ambito della prossima uscita di scena e nel passaggio di potere all’interno della CDU, si è battuta per questo scopo. La stessa cosa per lo SPD.
È chiaro che sia la CDU che lo SPD hanno un clamoroso vuoto di leadership e non saranno in grado di 1) tenere uniti i loro Partiti; e 2) navigare nel periodo più tumultuoso della storia tedesca dalla fine della 2a GM.
Oggi, quindi, Jorge Meuthen e Alice Weidel — leaders di AfD — sono entusiasti per i voti che hanno preso (in linea con le proiezioni ), ma saranno ancor più felici di non essere al comando, l’anno prossimo, quando il peggio della crisi finanziaria colpirà l’Unione Europea.
Essere all’opposizione quando il mondo crolla attorno agli avversari politici è la posizione migliore in cui un Partito può trovarsi. Ed è la posizione che oggi occupa l’AfD.
Lentamente, l’AfD sta proponendosi come “la soluzione” per tutta la Germania.
E’ un processo più lento rispetto a, diciamo, l’Italia, dove l’identità culturale e il rapporto con le ideologie politiche sono meno carichi di sensi di colpa.
Parlando dell’Italia, e conseguentemente al “colpo di stato” della scorsa settimana, Matteo Salvini e la Lega sono ora nella stessa posizione.
Avendo vinto la guerra per spingere la Lega fuori dal governo, i “leali tecnocrati” e i “volenterosi riformatori del M5S” dovranno ora affrontare l’ira del popolo italiano quando la crisi finanziaria li travolgerà.
Oggi molti tedeschi detestano identificarsi con qualsiasi cosa che possa essere vagamente considerata “fascista”.
E questo ha ostacolato la crescita dell’AfD perché la stampa tedesca, totalmente asservita, non ha fatto altro che perseguitarli con l’accusa di neonazismo.
Ma non ha funzionato. Ecco la ripartizione a livello demografico del voto in Sassonia.
Non sono i Verdi i più popolari fra i giovani tedeschi, è l’AfD (barre nere).
Sarà stato proprio questo grafico la causa dell’incontrollato scuotimento della Merkel, questa mattina!
E’ palese la rottura dell’identità inter-generazionale, lungo linee di frattura condivise in gran parte d’Europa. Lo stato post 2a GM è sotto grave attacco.
In Gran Bretagna, ad esempio, il voto di maggio a favore del Brexit Party ne è un ottimo esempio.
Un Partito con solo cinque settimane di vita ha battuto Partiti presenti ai vertici della politica britannica da oltre un secolo.
Per vostra informazione, la stessa dinamica si sta verificando in Grecia con la Golden Dawn.
Se non fosse per le assurde leggi sull’accesso alle urne che abbiamo qui, negli Stati Uniti, vedremmo uno spostamento simile dai Repubblicani e dai Democratici.
La politica tedesca non cambierà domani mattina come conseguenza di questi risultati. Ma è destinata a cambiare. Che sia nel 2021 o in tempi successivi.
La tendenza è in movimento. I Partiti al governo hanno perso la legittimità morale per governare e tessere la tela della storia.
Il modo migliore per batterli è di consegnar loro la corda che afferreranno volentieri mentre stanno affogando — e lasciare che se la leghino al collo.
Hanno creato un bordello e questo ora è in movimento. Dovranno essere al potere quando il conto arriverà.
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Link Originale: https://tomluongo.me/2019/09/02/losing-winning-germany-afd/
Scelto e tradotto da Franco
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