La notizia di una decina di giorni fa è che il Presidente francese Macron ha venduto 100 aerei Rafale all’Ucraina, ma facendoli pagare con fondi Europei. Ossia la Francia fa girare così le sue industrie nazionali; invece chi paga il conto sono tutti i paesi europei, Italia inclusa (noi scriviamo in Italiano, si noti).
Follia.
Eppure c’è qualcuno, soprattutto in Italia, che vorrebbe ancora convincere la popolazione europea ad andare in guerra contro Mosca, mandando i propri figli a morire!
Non ci siamo. A parte che scontrarsi con una potenza nucleare che ha 8000 atomiche pronte all’uso si chiama in realtà suicidio, non esiste comunque nessuna ragione per cui si debba sacrificare le prossime generazioni per difendere interessi stranieri.
Per inciso, nella WWI e in parte anche nella WWII c’erano interessi nazionali per la guerra: nella prima ci fu un accordo con Londra, se si andava in guerra contro Berlino – all’inizio del conflitto l’Italia era neutrale – si sarebbero ottenuti i territori del nord est al momento tedeschi. Detto-fatto, fu guerra.
Peccato che a fine conflitto l’Italia non era titolata ad andare a Versailles tra i vincitori: il debito britannico era infatti stato pagato, con il nord est. Purtroppo un Re inetto non ebbe il coraggio di dire la verità agli Italiani, che avendo perso tanti figli in trincea volevano di più. Da lì’ la pantomima del tradimento contro l’Italia, in realtà inesistente: fu solo il tradimento di un Re inetto e delle sue elites contro gli Italiani. Ecco perchè la WWI ancora oggi si studia poco e male nelle scuole italiane, mica volete che emerga quanto sopra…
Qualcosa di simile accadde nella WWII: guerra giustificata solo fino ad un certo punto, dalle colonie africane, dalla Dalmazia, da Rodi ecc. da far diventare italiane, risorse incluse. Lì c’era un effettivo e materiale e territoriale interesse italiano, innegabile. Senza dimenticare che il sud della Francia era pure sotto controllo Italiano, almeno in teoria.
Poi verso fine conflitto ci fu il Don, una guerra aliena agli interessi Italiani, si difendevano infatti interessi tedeschi come ben ebbe a raccontare nelle sue memorie il di fatto generale nazista Juergen Stroop: fu una disfatta italica, inevitabile. Con i soldati italiani lasciati indietro dai nazisti, a tornare a casa a piedi, inferiori italiani…
Ai nostri giorni qualcuno chiede ancora all’Italia di partecipare ad una guerra a difesa degli interessi di chi uccise Gheddafi annientando la Libya nel 2011/2012 e architettò la strage di Ustica, fallendo per altro anche lì. Una follia aiutare certa gente, ieri come oggi.
A maggior ragione dopo aver visto il documento ufficiale firmato per lo sfruttamento delle risorse ucraine per 100 anni a favore di soggetti NON italiani.
Inutile dilungarsi oltre, è tutto chiarissimo.

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Basisti di Davos pro-guerra sui social e nei media?
Quello che fa specie è piuttosto altro: ci sono persone che, mettendo in vista il proprio nome e cognome,. spingono gli italiani ad accettare una guerra già persa, in ucraina, contro Mosca. E soprattutto una guerra inutile, anzi nefasta per gli interessi nazionali. Non vi dico per la gente che dovrà, secondo alcuni, morire in trincea.
Chiaro, esiste un interesse delle elites locali, anche in Italia, o anche solo dei privilegiati al soldo loro, di spingere per la guerra stile “mors tua, vita mea” in purezza.
Peccato che oggi, al contrario della WWI e WWII le informazioni circolano liberamente, grazie ai social e ad internet in generale. Dunque capiamo i driver di chi vuole la guerra. Che NON SONO INTERESSI ITALIANI.
Driver elitari che sono per altro radicati e profondi: infatti il sistema costruito dagli inetti di Davos in EUropa NON è più sostenibile; dunque la guerra serve per nascondere il fallimento delle elites europee, come ormai ripete – come facciamo noi, da anni – il bravo Martin Armstrong da qualche tempo.

Elites che se crolla il sistema perdono i loro privilegi. Dunque la guerra…
Visto che il cuore della insostenibilità del welfare europeo sta nelle pensioni, ecco la “loro” necessità di eliminare “voi”, come cittadini, PRIMA che chiediate quanto avete a credito con lo Stato, appunto le pensioni.
Base textbook, i metodi sono principalmente due, come abbiamo già visto fare per fini più prettamente economici (ri-innescare la crescita che mancava) nella WWI e appena dopo: in primis, una guerra, dove mandare a morire popolani, creando il driver per lo sviluppo economico successivo; oltre che per accumulazione di ricchezza da parte delle elites che hanno mandato a morire “gli altri“, comprando poi a prezzo di saldo quanto lasciato indietro dai defunti ()…).
In secundis le malattie, indotte o meno non importa (come successe con l’influenza spagnola, in realtà forse dovremmo dire influenza di Frederick Gates) che uccise ben più dei cannoni nella WWI.
Oggi l’influenza forse potremmo chiamarla, più che COVID, “preparati COVID non testati dal’EMA in modo canonico“, anche chiamati vaccini; ovvero senza test preventivi se sono o meno cancerogeni, inoculati urbi ed orbi soprattutto ai cinquantenni prima della pensione, vi ricordate spero… (vedasi in calce, note a supporto)
Se poi avete dubbi con la nostra ricostruzione, fattuale per altro, beh, basta leggete cosa scrive proprio oggi la montiana, ossia pro-Davos, dott. prof. Elsa Fornero su La Stampa, giornale della famiglia Elkann, lo steso proprietario di The Economist che ugualmente spinge apertamente per la guerra, vedere se non ci credete QUI

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Sorprese in arrivo per gli adepti di Davos?
Ma la cosa che resta incomprensibile – almeno per noi – è un’altra: certi soggetti, i privilegiati di cui al titolo che ormai scrivono su internet che bisogna andare a morire, coi propri figli, per una guerra – come abbiamo visto sopra – INUTILE se non addirittura nefasta (la guerra preventiva significa “dichiarare guerra”, non significa difesa o altro, vedasi provette di uranio impoverito sbandierate all’ONU) lo fanno col proprio nome e cognome, usando le varie piattaforme social oltre che i media.
Sono mesi ormai che ci chiediamo cosa potrebbe succedere se questa guerra inutile dovesse scatenarsi davvero, cosa succederebbe diciamo socialmente: sinceramente ammetto di avere dei dubbi se gli italiani destinati alla morte quasi certamente in guerra di trincea userebbero le armi che gli vengono date, contro i russi. O invece – chissà, non si può comunque escludere – contro i loro aguzzini in Patria….
Infatti oggi con le informazioni che circolano liberamente vedo assai difficile convincere “con le buone” la gente ad andare a morire per una guerra inutile ed anzi nefasta, oltre che già persa in partenza e ad interesse preminente straniero. In realtà – base piano di “costoro”, le elites di sanguie e guerrafondaie di sempre – si dovrebbe andare a morire per fare in modo che i soliti privilegiati restino tali, diciamolo.
Resta quindi il dubbio se, in caso di guerra, i popoli europei/classe media invece non decidano di andare casa per casa a punire quelli che avrebbero voluto, sui media, mandarli a morire. O sbaglio? Alla fine – verrebbe da dire – piuttosto che morire….
Il dubbio personale appena illustrato – lo ammetto – in realtà è una precisa domanda prima di tutto a me stesso mentre scrivo, a cui però non so dare risposta!
Ma ritengo che il finale – in ogni caso – non sarebbe necessariamente scontato: forse è bene che coloro che spingono per la guerra capiscano che forse l’epilogo potrebbe non essere come quello che sperano/immaginano, ad esempio mandare a morire il 99% della popolazione secondo i piani, ma salvando i soliti raccomandati.
Io farei molto attenzione al “boomerang”, se posso permettermi di dare un consiglio: spingere personalmente e pubblicamente “gli altri” ad andare a morire per difendere interessi altrui penso oggi sia quanto meno pericoloso, lo ammetto (…).
Ai posteri…
MD
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Note:








