Bisogna metterci cervello. Il Trade Balance EU, bilancia commerciale, sembra non schiodarsi dal saldo positivo. Strano, visti i fondamentali.
A parte che molti si chiedono come mai tradineconomics.com, celebre sito di dati economici, abbia due valutazioni del trade balance EU, sulla base degli stessi dati: una dell’EU come Eurostat, ed una calcolata dal sito stesso – ripetiamo – sulla base degli stessi dati, con due valutazioni che divergono, resta da capire il perchè (LINK).
Anzi, resta la domanda epocale:
ma se la produzione industriale di Germania e Italia sono in perenne decrescita, da anni, come fa il trade balance EU a continuare ad essere positivo?
Di più, visto che i dazi riducono l’export EU negli USA, si dovrebbe andare in trade deficit facilmente, questo dice la logica. Soprattutto in un ambito semi-recessivo quale quello attuale. Ed invece niente, il trade balance EU resta positivo.
Emergono quindi dei dubbi: il dato sarà taroccato? E , se si, come?
Qualcosa non torna…
Che il dato di trade balance EU possa essere taroccato è possibile, anzi diremmo pure probabile, anzi molto probabile: la logica non perdona, o l’EU smette drasticamente di consumare internamente o qualcosa non torna nei numeri!
Il “come” possa esser taroccato ce lo ha svelato l’EU stessa negli scorsi giorni: gli asset russi congelati sono già stati usati in parte per finanziare la Guerra in Ucraina, come spiegato negli scorsi giorni dal Welt am Sonntag,
Restano però ancora circa 200 miliardi di euro di tali assets, a disposizione, che l’EU pensa bellamente di fare propri.
A parte che tali asset russi in stragrande maggioranza russi NON sono; ma assets di soggetti europei che avevano investito in assets russi.
A parte che la Russia continua a pagare gli interessi ed i dividendi su tali assets sebbene congelati; ma tali interessi e dividendi vengono incamerati con nonchalance dall’EU, che li confisca. Ossia ciuccandosi anche i rendimenti (il danno è inferto dall’EU di fatto agli europei che avevano investito in assets russi, non necessariamente ai russi).
Resta alla fine solo una cosa: il dilemma sull’uso fatto, come fluissi finanziarti di tali ricchezze simil-russe confiscate e chiaramente monetizzate dall’EU.
Se ad esempio tali assets russi fossero stati liquidati, ossia monetizzati dall’EU, per prima cosa i legittimi possessori – che non sarebbero necessariamente russi – verrebbero bellamente derubati dei loro averi. Dall’EU. E qui capite che il nazismo è davvero di nuovo tra noi.
In secundis i proventi da tale vendita di asset russi che fine hanno fatto? Magari potrebbero essere stati usati per ottenere i dollari necessari per pagare le bollette dell’EU, in dollari? Visto che i dollari mancano: dopo la fine del LIBOR, riteniamo tale scenario più che probabile!
->Ossia se i dollari derivanti dalla vendita di assets russi fossero stati usati per pagare bollette in dollari di materie prime usate dall’EU, semplicemente ci sarebbero delle merci arrivate dentro l’EU a costo zero. Se tali merci sono a costo zero, migliorano il trade balance. Facile no?
Poi l’EU , come confermato, ha anche esportato merci in Ucraina, armi soprattutto, dando una spinta diciamo militare al proprio export. Ma in realtà chi paga sono sempre i russi. O meglio, i detentori degli assets russi, che non sono necessariamente russi, ma in larghissima parte detentori europei.
Tutto sommato una partita di giro quella sopra.
Che in fondo funzionerebbe come surrogato, ad esempio, delle materie prime del Niger importate per decenni dalla Francia, parlo dell’Uranio, ad un decimo del prezzo di mercato. Fino al 2023 succedeva così; oggi invece si paga il prezzo pieno. Bene, tali asset russi hanno funzionato semplicemente al posto delle colonie CFA del Niger, per abbassare i prezzi della produzione in entrata in EU, nella fattispecie in Francia.
Capite dunque come evolve i colonialismo, oggi?
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Ora, il movente: perchè tenere il trade balance EU in positivo è vitale per la sopravvivenza dell’euro?
Semplice: che si esca o meno dall’euro la Germania avrà sempre trade balance positivo. E tutto sommato anche l’Italia. Ossia tali paesi esportano molto più di quello che importano. Dunque generano un eccesso soprattutto di dollari, visto che i dollari sono la moneta del commercio internazionale.
Tali dollari vengono poi usati da chi? Dai paesi EU che non hanno un trade balance positivo, su tutti Francia e Spagna, le cicale europee a spesse germano-italiane.
Dunque, fino a quando il trade balance EU resta positivo, nessun problema, succede semplicemente che l’EU ha dollari a sufficienza per pagare le sue bollette in dollari.
Ma se il trade balance diventa negativo?
Ecco in tale caso l’EU dovrebbe vendere asset finanziari per trovare i dollari. O importare assets in dollari in casa propria, si chiama limiti nei movimenti di capitale. O limitare gli investimenti in dollari e/o all’estero. O un mix di tutto questo.
Ovvero, se l’EU perde il trade balance in attivo saranno i tedeschi, ed in parte anche gli italiani, a dover vendere parte dei loro risparmi, inteso anche come inflazione monetaria indotta data dalla vendita sul mercato di euro per comprare dollari, a dover finanziare le cicale EU.
L’Italia chiaramente non ci pensa, tanto è corrotta dall’interno dalle Legion d’Onore a Roma, Milano, Firenze. Ma la Germania no, la Germania NON paga per la Francia, soprattutto se ciò crea inflazione , Mefistofele docet.
Dunque se il trade balance EU diventa negativo, la Germania esce dall’euro, perchè non vorrà mai pagare con il patrimonio dei tedeschi l’essere cicala di altri paesi.
Facile così.
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Dunque, piano B, di Parigi, con la complicità di Draghi e di Davos, era questo: la Francia pensava di aggregarsi all’Italia, magari con l’euro-B, ossia “fottendo” così il trade balance italiano per mantenere i propri vizi e privilegi. Ma gli USA hanno detto no, nessuna annessione, Generali docet che infatti resterà italiana (dovremmo ridenominarla Trump’s & Flyn’s Assicurazioni Generali secondo chi scrive, ndr).
Chiaro dunque che per l’EU è essenziale tenere il trade balance positivo, in aggregato. Pena la fine dell’euro per decisione tedesca.
Come surrogato alla dipartita della Germania dall’Euro, anzi per evitarlo, per ora si usano dunque gli asset russi come trucco contabile, per pagare materie prime in dollari.
Facile, no?
Peccato che, o i russi prima o poi si incazzano, ne avrebbero anche titolo. E magari anche gli assets russi finiscono: e poi?
Capite dunque che il duo coloniale Francia e Inghilterra necessita di una guerra, assolutamente.
La Gran Bretagna invece, per mantenere intonsi i privilegi delle elites inglesi, sta usando un altro metodo: Londra sta finanziando la carenza di dollari mandando oro a garanzia in USA e ottenendo verdoni, ossia triangolando l’oro sulla Svizzera [che paga letteralmente dazio anche Lei vis a vis con gli USA di Trump, ma per colpa di Londra].
Dunque così ricavando i dollari che le servono per pagare le bollette e gli anticipi lombard delle banche inglesi: ma quando finirà l’oro, che succederà?
Memento che l’oro che la Gran Bretagna sta mandano in USA come collaterale per i dollari non è detto sia oro di proprietà britannica, ma più propriamente dei clienti stranieri delle sue banche…. (stesso metodo di fatto, come con gli assets russi confiscati ed usati dall’EU, uguale!)
Non escludiamo per altro che le popolazioni EUropee si ribelleranno alla guerra voluta dalle elites Europee, visto che tale driver guerrafondaio di Davos porta inevitabilmente alla caduta libera del tenore di vita nei loro Paesi.
Da qui le tensioni di piazza attese nel post- prossime elezioni in Francia, elezioni a grande rischio brogli. ossia golpe elettorale. Temiamo infatti quello che verrà dopo…
L’importante è – come sempre – saper usare il cervello, per capire cosa i giornali (ormai strumento di propaganda pre-bellica) non vi dicono. Noi vi stimoliamo soltanto a pensare.
MD