Il WEF applica un modello economico elitario perfettamente conforme al modello pensato dai nazisti se avessero vinto la guerra mondiale: un misto di economia pianificata, preservazioni dei privilegi di casta (le elites, sempre loro: memento che le SS – secondo il grande Arrigo Petacco – annoveravano tra le loro fila moltissimi nobili tedeschi, circa 1/4 dell’intero corpo) ed economia di conquista e prevaricazione, vedasi le famigerate banconote RKKS usate nei paesi occupati come merce di scambio per preziosi beni reali (…).
In breve, il nazismo fu giusto un nuovo modello coloniale, come ben spiegato a menadito dal generale delle SS, Juergen Stroop, un vero boia per gli eccidi commessi, durante la sua prigionia pre-patibolo venne fatto un libro con le sue confidenze (…) (anche allora i nazisti volevano l’Ucraina, fu anche Stroop a gestire l’asset ucraino ai tempi, dopo la conquista di guerra, corsi e ricorsi storici, Lebensraum etc., nota di redazione)
Bene, sappiate che prima della fine della guerra molti nazisti ripararono a Davos in specifico ed in Svizzera in generale. Anche il barone von Thyssen fuggi’ nella Confederazione con la sua immensa collezione di quadri, oggi in Spagna.
Siamo qui a portare evidenze che Davos fu davvero il fulcro della presenza nazista in Svizzera. Guarda caso precisamente dove nacque poi il WEF di Klaus Schwab, tedesco, il cui padre faceva affari coi nazisti, facile trovare referenze in in rete.

Tratto da: https://www.srf.ch/play/tv/-/video/-?urn=urn:srf:video:d5f27dfa-eda9-40d5-bca9-184fdbd7d5db
Con tali evidenze si comprende da dove derivi il collettivismo oligarchico, chiamasi anche spoliazione, tipico sia del nazismo che di un certo capitalismo sparviero da appropriazione oggi molto in auge. Lo stesso che prima affamò la Grecia nel 2010 e poi fece acquisire col ricatto ad aziende tedesche, anche di Stato, per pochi spiccioli, aeroporti ed autostrade greche.
Fino a far costruire ai servizi segreti tedeschi, ossia alla Stasi integrata nel BND, il famoso dito medio di Varoufakis, in realtà un falso voluto da W. Schauble per giustificare all’opinione pubblica germanica l’estremo rigore tedesco contro Atene. Tutti fatti provati purtroppo, impossibile secondo molti supportare una EU del genere…
La stampa Svizzera ci viene in aiuto, oggi, a dimostrare la profonda radice nazista di Davos in particolare, oggi con le seconde e terze generazioni. Città dove si festeggiava pure il compleanno di Hitler, per farvi capire la persistenza nazi in loco (basta andare a vedere i cimiteri di Coira e Davos per capire…, vedasi LINK). E dove veleggiava nelle feste, durante la guerra nazista, la bandiera con la svastica.
Grande sforzo quello elvetico, ricordare la storia senza negare il proprio passato, che poi diventa il presente, Chapeau! Storia anche scomoda se volete. Sopra trovate alcune foto e di seguito qualche articolo a supporto, oltre che le fonti associate. In tedesco, dovrete tradurlo col traduttore automatico, qui gli articoli (LINK, LINK).
Testimonianze forti. Per capire il presente. Che dimostrano per altro, vedasi anche tra i nomi dei fondatori dell’EU (Hellstein, poi anche Gehlen, senza dimenticare il collaborazionista Spaak), che l’Unione Europea nasce davvero dalle ceneri del nazismo… sigh!
MD







